Europa
Si torna a parlare di operatori mobili virtuali, per fortuna grazie a un accordo, quello appena siglato sul mercato francese tra Neuf Télécom, Cegetel e SFR.
Gli accordi riguardano esclusivamente il segmento business e permetterà a Cegetel e 9 Télécom ¿ che non possiedono una rete mobile – di acquistare dei minuti di conversazione da SFR per poi rivenderli ai loro clienti.
¿L¿obiettivo dell¿accordo è di rispondere alla domanda delle imprese, in particolare le PMI, che cercano un¿offerta congiunta di telefonia fissa e mobile, con un interlocutore unico e condizioni tariffarie globali¿, hanno spiegato Cegetel e SFR in una nota comune.
Cegetel e SFR, entrambe del gruppo Vivendi Universal, si occupano rispettivamente di telefonia fissa (incluso l¿accesso a Internet) e telefonia mobile.
Cegetel, che contava alla fine del 2004 circa 60 mila utenti business pari al 30,7% del fatturato 2004 (1,4 miliardi di euro) conta di estendere l¿offerta mobile al grande pubblico, ma le aziende restano chiaramente la sua priorità.
La stessa motivazione ha spinto anche 9 Télécom a siglare un accordo Mvno che si tradurrà in offerta ai clienti entro la fine del primo semestre di quest¿anno.
L¿operatore conta 30 mila clienti sul mercato aziendale, che rappresentano il 40% del fatturato.
L¿accordo permetterà dunque al gruppo di rafforzare ulteriormente la sua presenza nel settore business, ma anche 9 Télécom non nasconde l¿intenzione di estendere la sua offerta al grande pubblico entro il 2006 e di diventare per quella data un ¿vero Mvno¿.
¿Il nostro scopo ¿ ha dichiarato il portavoce del gruppo ¿ non è di effettuare la rivendita ma di intervenire sulla commercializzazione dei nostri servizi e apportare un vero valore aggiunto¿.
La stipula di contratti Mvno non sconvolge dunque più di tanto il mercato delle comunicazioni mobili francesi, mentre da qualche giorno a questa parte la polemica sugli operatori mobili virtuali si è fatta più che mai rovente in tutta la Ue.
La diatriba ha preso spunto dalla denuncia dell¿operatore svedese Tele2, secondo cui molti Stati membri starebbero ritardando l¿attuazione delle nuove direttive europee sulle comunicazioni elettroniche, che dovrebbe permettere agli operatori alternativi di competere con gli ex monopolisti sul mercato dei servizi telefonici.
Uno stato di cose che ha permesso agli ex monopolisti di continuare a mantenere rilevanti quote di mercato a discapito degli operatori alternativi.
Nella polemica entra anche l¿analista di Global Equities Laurent Balcon, secondo cui i contratti Mvno ¿non costituiscono una reale apertura alla concorrenza e non presentano un reale vantaggio per gli utenti¿.
Gli operatori mobili virtuali ¿non sono degli operatori e non intervengono sulla politica di marketing dei servizi¿ spiega ancora Balcon, sottolineando lo ¿iato tra le direttive europee¿ che dovrebbero garantire l¿apertura del mercato, e ¿quello che sta succedendo in Francia¿.
Dalla scorsa estate, SFR ha concluso accordi Mvno con Futur Telecom (sempre nel settore business), con Debitel e col gruppo NRJ per la creazione dell¿operatore NRJ Mobile, dedicato ai contenuti musicali.
Orange, dopo un accordo col distributore europeo di servizi telefonici The Phone House per creare Breizh Mobile ha siglato un accordo commerciale con M6, in vista di diventare a breve un Mvno.
Quanto a Bouygues Telecom, la società non ha alcun interesse verso gli operatori virtuali che, secondo il presidente Martin Bouygues, spariranno rapidamente dalle scene.
Il gruppo ha siglato un accordo con la major Universal Music, per creare Universal Mobile.
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