Italia
Fumata bianca per il Cda Rai. Si è conclusa con una piena approvazione,dopo alcune ore di dibattito, la seduta in programma per questo pomeriggio alla Camera, per discutere la risoluzione presentata dallaCasa delle Libertà sui vertici di Viale Mazzini.
Il documento si contrappone allamozione di sfiducia presentata dal Centrosinistra,nel qualeerano state chieste le immediate dimissioni del Cda, giudicato dal presidente della Margherita, Francesco Rutelli ¿ormai illegittimo e abusivo¿.
La Camera ha invece approvato il documento presentato dalla CdL, che stabilisce il rinnovo del Consiglio d”AmministrazioneRai entro il 30 aprile prossimo, e cioè dopo l”approvazione del bilancio 2004.
Respinta, quindi, la mozione dell¿opposizione nonostante le aspre critiche nei confronti delCda espresse da Rutelli, che lo aveva definito ¿privo della fiducia della commissione parlamentare di Vigilanza¿ e oggetto dei richiami dello stesso Casini, che avrebbe riconosciuto ¿l”anomalia di un presidente di garanzia costretto a dimettersi lasciando in carica solo un Cda monocolore¿.
La mozione di sfiducia avrebbe dovuto impegnare il governo, in particolare ministro Siniscalco, a far dimettere l¿attuale consiglio procedendo alla nomina del nuovo vertice in base alle modalità previste dalla Legge Gasparri e dallo statuto della nuova Rai.
Per contrastare le tesi dell¿opposizione, la CdL ha invece presentato una mozione di maggioranza che, forte anche della firma dell¿Udc, ha espresso il proprio favore nei confronti del lavoro svolto dall”attuale vertice Rai fissando, pertanto, soltanto al prossimo 30 aprile la data di rinnovo del Consiglio.
In seno a un processo di privatizzazione ormai avviato, il documento ha evidenziato quella che, secondo la maggioranza, è la sostanziale inutilità di una mozione di sfiducia ¿ considerato il rinnovo del Cda già previsto dopo l¿approvazione del bilancio 2004 ¿ anche alla luce di un consolidamento dell¿azienda a livello europeo.
¿Si tratta di una mozione piuttosto sintetica ¿ dichiarava ieri in una nota il capogruppo informazione di An Alessio Butti ¿ e che sottolinea che, come ha spiegato il ministro Siniscalco e hanno ribadito il direttore generale Cattaneo e i consiglieri, dopo l¿approvazione del bilancio il ministero dell¿Economia è già impegnato ad avviare la procedura per la nomina del nuovo consigli¿.
Un riavvicinamento lento e graduale quello dell¿Udc alla CdL: nel luglio 2004, aveva votato in Vigilanza Rai a favore della risoluzione che chiedeva l¿immediato rinnovo dei vertici dopo la fusione Rai Spa-Rai Holding; a febbraio si era poi astenuta sulla successiva mozione di sfiducia. Non può certo essere messa in dubbio – sottolinea il capogruppo Udc in Vigilanza Antonio Iervolino – la parola del ministro Siniscalco che ha assicurato che la scadenza dell¿attuale cda e correlata all¿approvazione del bilancio. Siamo ormai in vista del traguardo, e cioè del rinnovo dei vertici: non c¿e quindi motivo di divaricazione su nulla.
Intervenendo oggi al dibattito in Aula, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha sostenuto con convinzione la mozione della maggioranza dichiarando che ¿il bilancio del 2004, a cui sono legate anche le procedure di rinnovo del consiglio di amministrazione si annuncia molto positivo, con un attivo di circa 100 milioni che ha consentito anche di non aumentare il canone. Un bilancio molto atteso, perché sarà il migliore della storia della Rai”.
Il ministro ha difeso a spada tratta la gestione Rai, ricordando come ¿in questi mesi la digitalizzazione della televisione italiana è diventata una realtà¿ e come, grazie al milione e mezzo di utenti, l”Italia sia oggi ¿un riferimento a livello europeo¿.
Gasparri ha poi colto l¿occasione per citare gli effetti determinati dalla legge sull”emittenza a sua firma: ¿Abbiamo evitato un nanismo imprenditoriale che avrebbe dato la stura alla colonizzazione del nostro sistema radiotelevisivo. Peraltro, il funzionamento dell”Antitrust e del Sic ha dimostrato che la legge Gasparri non va a beneficio di nessuno in particolare, maè per tutti¿.
Per quanto riguarda la privatizzazione della rai, Gasparri ha ribadito che ¿salvaguarda la funzione di servizio pubblico e riduce di molto quell”influenza della politica, attenuando tutte quelle interferenze che nel passato ci sono state su Viale Mazzini””.
¿Dopo anni di passivi, nel 2004 avremo un attivo di circa 100 milioni di euro, senza aumentare il canone, grazie ad una gestione virtuosa che ha permesso all”azienda di Stato di vincere negli ascolti con la concorrenza¿.
Numerosi e aspri i commenti nel corso del dibattito.
Davide Caparini, esponente della Lega e vice presidente della Commissione di Vigilanza, nel suo intervento ha dichiarato che ¿l”opposizione non può criticare chi oggi sta risanando la Rai¿ “Oggi, a distanza di molti anni – ha sostenuto – stiamo lavorando per razionalizzare la Rai¿ per portare a compimento il progetto esaltazione delle identità e delle automie regionali¿.
Alessio Butti, membro di An in commissione di Vigilanza, ha rimarcato quella che per il Centrosinistra sarebbe una vera e propria ossessione, la privatizzazione della Rai, che significherebbe la ¿fine dell”egemonia del centrosinistra a viale Mazzini¿. Un¿opposizione pronta ad attaccare, strumentalizzando, un Cda che ¿lavora e resiste alle pressioni politiche¿ e di guardare ad un ¿modello Prodi che punta a una rete per partito¿.
Su versante opposto Franco Giordano, capogruppo di Rifondazione alla Camera, che ha ribattuto come la privatizzazione Rai “significherebbe moltiplicare le disparità” di accesso ai mezzi di informazione e che, rivolgendosi alla maggioranza, ha concluso affermando che ¿non è producendo una stretta sul terreno informativo che riuscirete a bloccare il deficit di consensi¿.
Carlo Rognoni, responsabile informazione dei Ds, ha dichiarato la privatizzazione Rai un”idea ¿balorda e insensata¿.
“Una privatizzazione avviata da un consiglio delegittimato è decisamente poco invitante per qualsiasi azionista anche il più sprovveduto”. E, riferendosi alla competizione con Mediaset, ha concluso affermando ¿Chi diventa azionista della Rai sa già che entra nella proprietà di un”azienda che ha un concorrente potentissimo al quale non può fare concorrenza o meglio gliela può fare con le mani legate dietro la schiena¿.
Nel dibattito sulla tv pubblica presso l¿Aula di Montecitorio, quindi, non poteva non essere chiamato in causa anche il processo di privatizzazione della Rai e la conseguente quotazione in Borsa. Un¿operazione che dovrebbe implicare un risparmio di 400 milioni di euro nei prossimi tre anni, a fronte dei 250 milioni di minori spese accantonate negli ultimi due anni.
¿Va da sè ¿ aveva dichiarato nei giorni scorsi il direttore generale Flavio Cattaneo in un”intervista rilasciata al Financial Times – che la quotazione in Borsa faciliterà tutti quegli interventi finalizzati alla riduzione dei costi che, in passato, con la dipendenza esclusiva dallo Stato, erano difficili da realizzare¿.
Di parere concorde anche Gasparri che, a margine del convegno del nuovo Psi svoltosi sempre quest¿oggi, aveva dichiarato che ¿l”approdo in Borsa può valorizzare la Rai e renderla più forte¿ e che ¿la quotazione è la garanzia di salvaguardare l”unitarietà di questo patrimonio, evitando qualsiasi spezzatino¿.
””I livelli della legge antitrust servono proprio per evitare la scomparsa di un patrimonio enorme di professionalità che contraddistingue la Rai ¿ ha aggiunto il ministro. ¿Vogliamo attrarre finanziamenti che siano in grado di garantire maggiore efficienza e competitività alle reti pubbliche ed evitare la vendita di alcuni pezzi¿”.
¿Oggi una Rai partitocratica non regge più¿ ha invece dichiarato il segretario del nuovo Psi Bobo Craxi, secondo cui ¿il riassetto informativo è sempre più legato alle leggi del mercato e non della politica. Per quanto riguarda la mozione di sfiducia del Cda, da Craxi considerato ¿palesemente squilibrato¿ il segretario ha ammesso che nonostante tutto ¿l”azienda sta bene sul mercato¿.
E intanto i sindacati annunciano una nuova manifestazione contro la privatizzazione, prevista a Pescara per sabato 12 marzo. La manifestazione, sul tema ¿Rai: di tutti, di più. Più autonomia, più di servizio, più di qualità¿, è stata indetta dal Comitato di redazione della Rai d¿Abruzzo, Associazione stampa abruzzese, segreterie regionali Cgil-Cisl-Uil e Ugl, sindacato autonomo Snater.
L¿iniziativa – si afferma in una nota – nasce dall¿esigenza di difendere il servizio pubblico cheè un patrimonio comune ma anche l¿urgenza di un mutamento che renda la Rai più vicina alle esigenze della società civile.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sulla Rai
© 2005 Key4biz.it