Europa
Problemi per la Tv pubblica anche in Francia. E mentre la Gran Bretagna discute il disegno di legge che riformerà la Royal Charter della BBC, in Francia emergono alcuni problemi evidenziati nel rapporto annuale della Corte dei Conti e che riguardano la gestione della radiotelevisione pubblica d¿oltralpe.
La Corte parla di handicap nella strategia aziendale di France Télévisions (vedi scheda), mentre il panorama audiovisivo francese (PAF) è in pieno fervore per l¿avvio della Tv digitale terrestre (TDT).
La difficoltà sta nella mancanza di un finanziamento compatibile con le esigenze della holding pubblica (France 2, France 3, France 5, RFO, canali tematici), che da due anni a questa parte sta tentando di elaborare delle nuove guidelines per rafforzarsi sul mercato.
Secondo la Corte, il governo dovrebbe decidere in breve se dovranno essere i telespettatori a fare un ulteriore sforzo sobbarcandosi un altro aumento del canone o eventualmente intervenire per contenere le ambizioni della Tv pubblica. Anche se ritiene che ¿l¿eventuale aumento del canone non sarebbe comunque sufficiente a rispondere ai bisogni di finanziamento che sono stati avanzati¿.
Mettendo momentaneamente da parte un eventuale ritocco alle cifre pagate per la pubblicità, ¿che significherebbe rimettere in discussione il difficile equilibrio politico raggiunto tra stampa e settore privato¿, il rapporto parla di intervenire sui ¿costo del lavoro, la cui crescita è incompatibile con la disponibilità delle risorse¿.
La Corte dei Conti fa notare che l¿aumento delle spese annue per le emittenti si stabilisce tra il 4-5% l¿anno, mentre quello delle risorse è stimato in circa il 3,2%.
Quanto alla nuova strategia, la Corte nota che la Tv, attualmente presieduta da Marc Tessier, si era lanciata nell¿investimento del bouquet satellitare TPS, seguendo una politica aziendale che si è dimostrata fallimentare.
La Corte lamenta anche che France Télévisions ha ridotto l¿iniziale offerta per la Tv digitale terrestre passando da otto canali a uno, Festival (diventato France 4, ndr). Ma anche avendo ridotto l¿offerta, si legge nel rapporto, resta aperta la questione del finanziamento della TDT.
Per concludere, la Corte dei Conti spera che la Tv pubblica, ¿nell¿ambito della negoziazione sociale, riesca a trovare la malleabilità e la capacità di adattamento che gli mancano oggi¿.
In un¿intervista rilasciata al quotidiano francese Le Figaro, Marc Tessier, ha risposto agli appunti mossi dalla Corte dei Conti.
Il presidente è apparso molto tranquillo e ha citato la nota iniziale del rapporto che evidenzia che a quattro anni dall¿approvazione della legge che ha riformato la Tv pubblica francese, trasformandola in una holding, ¿si constata un netto miglioramento della gestione che si traduce i conti positivi del gruppo dal 1993 al 2003¿.
¿Una sintesi così positiva non è comune¿, ha commentato Tessier.
Riguardo alle risorse umane, il presidente della Tv pubblica ha osservato che fino a oggi si è cercato di seguire la strada della decentralizzazione, in modo da assecondare le esigenze di ogni dipendente e facilitare così il dialogo sociale.
Per quanto concerne invece la dichiarazione della Corte dei Conti che parla di risorse insufficienti per la Tv pubblica, dopo un aumento del 3,2% del canone e un finanziamento di 15 milioni di euro, Tessier ha commentato che si tratta della giusta preoccupazione per gli investimenti futuri.
¿La Corte si interroga sul futuro. Per il presente, osserva che France Télévisions ha saputo assicurare il proprio sviluppo e in particolare la preparazione al lancio della TDT, ristabilendo la propria situazione finanziaria grazie a una gestione delle risorse pubblicitarie efficace e al supplemento al canone deciso a fine anno dallo Stato (17 milioni di euro)¿.
Tessier ha infine dichiarato a Le Figaro che, riguardo alla strategia della Tv pubblica per il bouquet TPS e il digitale terrestre, ¿è vero che France Télévisions ha venduto la propria quota in TPS, con un profitto sostanziale tra l¿altro¿, ma lo ha fatto perché non pesava più sulle decisioni della società, cogestita dai suoi principali competitor, TF1 e M6.
Diverso il caso della TDT, il presidente afferma che la Tv pubblica ha mantenuto le proprie priorità e il proprio orientamento: sviluppare l¿interattività, perseguire lo sviluppo dei programmi regionali e rafforzare l¿offerta dei programmi pubblici nel campo della cultura, della creazione e dell¿informazione.
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