Europa
Come costruire la società dell¿informazione europea?
Il Commissario europeo per i media e la Società dell¿informazione Viviane Reding ha cercato di spiegarlo in tre passi, analizzando innanzitutto il ruolo dell¿ICT all¿interno delle strategie di Lisbona, analizzando poi le ragioni di un nuovo approccio e infine sottolineando l¿importanza delle partnership per raggiungere gli obiettivi fissati dalla Ue.
L¿importanza dell¿ICT è stata riconosciuta nella Strategia di Lisbona fin dal 2000. ¿Sappiamo che l¿ICT rappresenta la metà della crescita produttiva delle moderne economie e sappiamo che l¿economia Usa va molto bene proprio perché investe sempre più velocemente nel settore¿.
L¿ICT è dunque la via privilegiata per ottenere prodotti e servizi più efficienti e di qualità migliore sia nel settore pubblico che nel privato.
Secondo il Rapporto sulla Competitività il 90% della futura innovazione nel settore automobilistico sarà guidata dall¿ICT.
Questi fattori, spiega la Reding, ¿sono noti a tutti¿, sebbene molto spesso i politici ¿sembrano dimenticarlo troppo facilmente¿.
L¿ICT è cruciale per l¿economia ¿ per la crescita e i posti di lavoro ¿ e quindi per ognuna delle tre aree principali della rilanciata strategia di Lisbona.
Per quanto riguarda il tema ¿rendere l¿Europa più attraente come posto per investire e lavorare¿, ad esempio, possiamo dire che della crescita delle economia avanzate risiede nei servizi. Le proposte della Commissione su un Mercato Interno per i servizi, mirano a promuovere la crescita fornendo una base chiara e prevedibile perché l¿Europa tragga beneficio dal suo enorme potenziale come singolo mercato.
Su questa linea, spiega la Reding, ¿I prossimi anni saranno cruciali per l¿affermazione dei servizi digitali nel mondo. Ciò riguarderà sia i servizi per le aziende che per i privati, che viaggeranno su reti fisse e mobili a banda larga molto sicure¿.
I servizi digitali trascendono i confini più facilmente di quelli tradizionali e se non sarà l¿Europa a svilupparli testarli, lo faranno altri Paesi e si perderà l¿occasione di definirli secondo i nostri standard.
L¿Europa, dunque, ¿perderà la crescita e il lavoro che verrà dal loro sviluppo¿.
Per quanto riguarda invece il secondo cluster di Lisbona ¿Conoscenza per l¿innovazione e la crescita¿, l¿ICT è il campo più promettente in termini di diffusione di crescita nella ricerca e nella tecnologia.
Tuttavia l¿Europa non investe quanto le altre più importanti economie: i nostri investimenti nella ricerca nel settore si fermano al 20%, i nostri diretti competitor investono invece il 30%.
Questo trend riflette la struttura industriale dell¿Europa, che è più concentrata in settori di medio raggio in termini di tecnologia e potenziale di crescita. In molto casi si tratta di industrie delocalizzate nelle economie emergenti.
¿Mi chiedo ¿ dice ancora la Reding ¿ siamo seri in Europa riguardo la crescita e il lavoro quando sistematicamente sotto-investiamo nello sviluppo di un settore considerato da tutti l¿unico col giusto potenziale per il successo dell¿economia?¿.
In particolare, pare che l¿Europa stia concentrando la ricerca nell¿economia degli ultimi due decenni piuttosto che in quella dei prossimi vent¿anni: ¿la vecchia economia invece che la nuova economia!¿.
Il terzo cluster di Lisbona riguarda la creazione di posti di lavoro migliori. Attualmente il 6% del lavoro in Europa è nel campo dell¿ICT.
E¿ dimostrato che il settore è quello che maggiormente contribuisce alla crescita della produttività e c¿è la dimostrazione, negli Usa ad esempio, che l¿ICT puù contribuire molto più di quanto faccia attualmente.
Negli anni a venire, si dovrà dunque sviluppare un nuovo concetto di ¿alfabetizzazione digitale¿
L¿analfabetismo di domani non sarà la semplice incapacità di usare un Pc. La competenza chiave sarà di avere l¿attitudine sociale a vivere e lavorare nella società della conoscenza.
Ciò vuol dire, avere l¿abilità di rispondere alle due caratteristiche principali della società della conoscenza: continui cambiamenti e la conversione dell¿informazione in conoscenza. In entrambi i casi, l¿ICT fornirà gli strumenti essenziali per la gestione della conoscenza e un¿educazione aperta.
¿Ma quali sono le politiche da seguire per raggiungere crescita, innovazione e lavoro?¿, si chiede la Reding.
Stiamo entrando in una nuova onda di sviluppo, con la diffusa convinzione che i prossimi anni vedranno una crescita basata sui servizi Internet fissi e wireless e sulla convergenza dei diversi media e servizi elettronici.
La nuova iniziativa i2010 (o European Information Society 2010) intende basarsi su questa nuova onda di sviluppo tecnologico ed economico.
¿Il mio scopo è quello di assicurare che l¿Europa tragga i pieni benefici in termini di prosperità, lavoro e crescita¿.
Perché ciò avvenga, l¿Europa dovrà accelerare verso la fornitura di Internet, telefonia e televisione sulla stessa infrastruttura.
In secondo luogo, i framework generali per i servizi dell¿economia digitale sono ancora troppo frammentati: ecco perché bisogna sviluppare un approccio unificato che faciliti la navigazione attraverso il patchwork di regole sui diritti di proprietà intellettuale, sui sistemi di sicurezza, sui pagamenti elettronici e l¿e-commerce.
La convergenza digitale trasformerà l¿industria dell¿elettronica, delle comunicazioni e dei servizi digitali: come si porrà l¿Europa per primeggiare di fronte a questi cambiamenti?
¿Primo ¿ dice la Reding ¿ c¿è bisogno di partnership pubblico-privato, per sviluppare servizi basati sullo sviluppo di servizi ICT e portare benefici pratici a tutti i cittadini, raggiungendo al contempo il giusto passo di innovazione di prodotti e servizi¿.
L¿Europa, però, è ancora vulnerabile per quel che riguarda la competizione interna: gli investimenti nel continente corrispondono a un terzo di quelli degli Usa e ai due terzi del Giappone.
i2010 mira proprio a stimolare gli investimenti privati nella ricerca e a incoraggiare gli Stati membri a investire di più sul proprio futuro.
L¿ICT, spiega la Reding, rappresenta una ¿doppia scommessa¿: è un motore di cambiamento nei servizi pubblici e rende allo stesso tempo i servizi più accessibili ai cittadini.
L¿ICT renderà inoltre più efficienti settori cruciali come quello sanitario e della cosiddetta ¿inclusione sociale¿.
A livello europeo, conclude il commissario, ¿dobbiamo essere più ambiziosi e coraggiosi nel portare avanti i nostri obiettivi, dobbiamo comunicare meglio quanto è importante l¿ICT come dinamo di cambiamento e modernizzazione ed enfatizzare il fatto che ci troviamo sulla soglia di una nuova fase di sviluppo che porta con sé infinite possibilità¿.
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