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Buona mattinata per Tiscali, che già dalle prime ore di contrattazione saliva di oltre il 3% sulla Borsa di Milano. A spingere il titolo, le nuove indiscrezioni apparse sulla stampa francese, che parlano della cessione degli asset d¿oltralpe.
Secondo il quotidiano francese Les Echos, che cita fonti industriali, sarebbero cinque in candidati in corsa per l¿acquisizione di Tiscali France. Le offerte, comprese tra 200 e 300 milioni di euro, dovrebbero essere depositate entro la fine di questa settimana.
In lizza per gli asset francesi ci sarebbero Deutsche Telekom (attraverso la propria divisione Internet T-Online), Telecom Italia, Cegetel, Bouygues Telecom e Neuf Telecom.
Sarebbero, invece, fuori dai giochi Iliad e Tele2, le cui offerte sarebbero state giudicate troppo basse, secondo quanto riporta Les Echos.
Il Financial Times scrive invece che molte società interessate a Tiscali France hanno già esaminato i libri dell”operatore e secondo il quotidiano sarebbero Deutsche Telekom e Telecom Italia i principali candidati all”acquisto.
Da Tiscali, un portavoce ha dichiarato che la società preferisce non commentare i rumor e ribadisce che il business plan verrà presentato a metà marzo.
¿Ribadiamo – ha precisato – quello già detto in occasione della pubblicazione dei dati il 14 febbraio scorso: non è stata presa alcuna decisione. Confermiamo, inoltre, che entro metà marzo presenteremo il piano di rifinanziamento della società¿.
Intanto i rappresentanti sindacali di Tiscali France hanno invitato i 380 dipendenti della società a uno sciopero generale a partire da giovedì, per ottenere garanzie in caso di cessione della filiale dell¿Internet service provider italiano.
Da diversi mesi ormai i dipendenti sono in balia delle continue indiscrezioni sul futuro della divisione francese e temono per il loro futuro. I rappresentanti sindacali hanno infatti chiesto ai vertici della società un piano sociale che garantisca gli impiegati e, visto che fino a oggi non sono riusciti a ottenere dalla società l¿apertura di una trattativa, hanno proclamato lo stato di sciopero.
Già lo scorso 27 gennaio i dipendenti erano entrati in sciopero per due ore sempre per le stesse ragioni. Allo sciopero avevano aderito la maggior parte degli impiegati degli uffici francesi. La delegazione sindacale allora era stata ricevuta dai vertici della società francese, che avevano commentato: ¿La divisione non è in vendita¿.
Una dichiarazione fin troppo stringata per poter rassicurare i dipendenti. I rappresentanti sindacali avevano, infatti, commentato:¿Tutti sanno che sta circolando un dossier presso i potenziali acquirenti e delle offerte sono state già fatte. I vertici dell¿azienda hanno tra le mani un documento della banca Rotschild destinato a questi potenziali acquirenti¿.
In realtà, sembra proprio che Tiscali abbia già deciso di cedere gli asset francesi e, al momento, stia solo valutando l¿offerta migliore. Per lo meno, questo è emerso dall¿intervista che il direttore finanziario del gruppo, Massimo Cristofori a rilasciato a Bloomberg.
¿Abbiamo ricevuto diverse offerte, adesso le valuteremo¿, ha spiegato Cristofori, precisando tuttavia che il gruppo continua considerare gli asset francesi come strategici per le attività di Tiscali.
Secondo le recenti stime degli analisti, gli asset francesi varrebbero tra i 150 e i 200 milioni di euro e l¿eventuale vendita permetterebbe di risolvere i problemi finanziari che il gruppo potrebbe avere a luglio quando andrà in scadenza il bond da 250 milioni di euro. L¿Isp, a fine dicembre, aveva un indebitamento pari a 317 milioni di euro.
Tiscali ha già raccolto 170 milioni di euro grazie alla vendita delle controllate in Austria, Norvegia, Svezia e l¿emissione di nuove azioni.
E¿ possibile inoltre che il gruppo ricorra a un nuova emissione obbligazionaria o un altro prestito. In un¿intervista rilasciata a Reuters, il diretto finanziario, ha però smentito la notizia che parlava di un mandato già conferito a una banca per alzare tra 100-150 milioni di euro le obbligazioni.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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