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L¿adozione su larga scala delle tecnologie RFID sembra inevitabile, ma il loro pieno potenziale non potrà mai essere raggiunto se l¿industria non terrà nel dovuto conto le questioni relative alla privacy.
Questo secondo un rapporto appena pubblicato dalla società Burton Group, che analizza tutti i campi di applicazione delle cosiddette ¿etichette intelligenti¿, che spaziano dal tracciamento delle merci ai pagamenti ¿cashless¿, dall¿identificazione degli animali al settore sanitario.
Tuttavia, spiega la società, l¿impatto delle tecnologie RFID è stato condizionato da un¿implementazione troppo azzardata e da una cattiva comunicazione, che ne hanno enfatizzato gli aspetti negativi mettendone in ombra gli innegabili vantaggi.
I test clandestini sull¿RFID nei negozi hanno fatto infuriare i difensori della privacy americani che hanno chiesto al Congresso di prender gli opportuni provvedimenti per la protezione dei consumatori.
I primi passi in questo senso sono già stati fatti: nell¿aprile dello scorso anno, per esempio, il Senato della California ha approvato una legge che definisce gli standard per l¿uso della tecnologia nelle biblioteche e nei negozi.
Le etichette ¿intelligenti¿ consistono in una serie di tag unici inviati via radio e utili a permettere l”identificazione di qualsivoglia oggetto tramite la rete GPS. Hanno dunque campi d¿applicazioni vastissimi, che spaziano dal monitoraggio delle merci a quello delle persone.
Le etichette RFID possono essere ad esempio impiegate per “tracciare” singole unità di prodotto nella catena di distribuzione dell”industria, per garantire una maggiore rapidità nelle operazioni commerciali, per prevenire furti e contraffazioni dei prodotti, per controllare accessi ad aree riservate, ma anche per avere un quadro completo della situazione clinica di un paziente o, come già succede nel bar “Soba” di Glasgow, per permettere ai clienti (cui viene impiantato un minuscolo chip sotto pelle) di pagare una volta consumato e uscire dal club senza carte di credito o banconote.
Secondo la società di consulenza Deloitte&Touche, l¿industria dei lettori RFID e dell¿hardware relativo alla tecnologia diventerà quest¿anno un settore di tutto rilievo che aiuterà molte società a ottenere notevoli risparmi sui costi di gestione delle merci, per un mercato che fra cinque anni dovrebbe raggiungere un valore di circa 2,9 miliardi di dollari, contro gli attuali 300 milioni. (dati In-Stat).
La Burton spiega che l¿RFID potrà trovare applicazione anche nella sicurezza dei dati aziendali: in uno dei possibili scenari, ¿Gli impiegati indossano piastrine identificative intelligenti per entrare negli edifici della società dotati di lettori RFID che tracciano la loro posizione, mentre i sistemi di accesso effettuano il loro riconoscimento. Quando un impiegato lascia la propria postazione, il loro computer viene immediatamente bloccato¿.
In questi ipotetici luoghi di lavoro ¿intelligenti¿ le stampanti funzioneranno solo quando un impiegato si avvicina con addosso la piastrina ¿intelligente¿ e quando essi lasceranno l¿edificio, i lettori ¿intelligenti¿ accerteranno che nessuno porti via documenti o dispositivi sensibili.
Uno scenario, verrebbe da dire, altamente sicuro, ma anche abbastanza inquietante.
Secondo gli analisti della Burton, comunque, ci sono ancora diversi ostacoli da superare perché tutto ciò diventi realtà. I costi relativi alla costruzione all¿installazione dei tag e dei lettori sono solo la prima barriera: il problema più urgente da risolvere riguarda infatti ¿la massiccia integrazione dati da realizzare prima di poter tracciare ogni movimento degli impiegati¿.
Per quel che riguarda le applicazioni in ambito commerciale, è opportuno che le aziende investano un po¿ di più in campagne di comunicazione ad hoc, per informare gli utenti che l¿uso dell¿RFID non è sinonimo di spionaggio legalizzato.
Bisogna, insomma, dare ¿priorità assoluta¿ alle considerazioni sulla privacy, sollevate in tutto il mondo dalle associazioni dei consumatori, senza sottovalutare gli aspetti legati alla sicurezza dei dati.
I lettori portatili potrebbero infatti causare alcuni problemi: se esposti a campi magnetici i dati potrebbero essere compromessi oppure i sistemi potrennero essere ¿confusi¿ da falsi segnali trasmessi sulle comuni bande RF.
Burton sottolinea infine che ¿ficcanaso¿ specializzati potrebbero intercettare la trasmissione dei dati tra il lettore e l¿etichetta, una possibilità sollevata dai critici dell¿iniziativa Usa e-passport, che include la American Civil Liberties Union.
Di tutto questo si discuterà il 24 febbraio, nell¿ambito di SAPFORUM ¿05, al convegno focalizzato sull¿RFID, dal titolo ¿Facciamo i processi all¿Rfid¿, con l¿obiettivo di evidenziare le possibili aree applicative e i benefici di una delle tecnologie più controverse degli ultimi tempi.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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