Italia
Ancora una volta ci tocca parlare dello stretto e morboso legame tra Internet e la pedofilia. Ancora una volta, persone ¿al di sopra di ogni sospetto¿ usavano la Rete per adescare minorenni e diffondere materiale pedopornografico.
L¿operazione ¿the mirror¿, condotta dalla Polizia Postale di Catania, ha portato stavolta all¿arresto di sette persone di età compresa tra i 20 e i 33 anni e a tutti loro, per la prima volta in Italia, è contestato il reato di associazione per delinquere.
Insieme ai sette arrestati, quattro studenti, un operaio, un impiegato e un disoccupato, nell”inchiesta sono indagati a piede libero anche due minorenni, uno di Giarre (Ct) e uno di Campobasso.
Le indagini sono partite più di anno fa e anno dato i primi risultati nel marzo scorso, quando sempre i poliziotti di Catania hanno arrestato un professionista veneto con l¿accusa di apologia dei reati di pedofilia.
L”uomo era l¿ideatore e il gestore di uno dei più conosciuti siti web italiani di “pedofilia culturale”, con vaste ramificazioni e collegamenti a siti esteri dello stesso genere.
Attraverso le tracce registrate sul computer dell¿uomo, gli inquirenti sono risaliti a una Irc (Internet relay chat) crittografata, considerata una vera ¿scuola di pensiero¿ dalla comunità pedofila.
L¿Irc era gestito da un giovane che utilizzava appunto il nickname ¿The mirror¿ che ha dato nome anche all¿operazione di polizia e agli arresti, avvenuti in sei regioni: a Reggio Calabria, Napoli, Treviso, Udine, Vicenza, Rimini e Latina.
All¿indagine ¿ che ha appurato anche che il ¿gruppo¿ si è incontrato almeno una volta a Rimini – hanno collaborato in particolare il Servizio centrale di Roma e il Compartimento di Palermo che ha sequestrato computer e molto materiale informatico, definito di ¿grande interesse investigativo¿.
Si tratta inoltre del primo caso in cui agli indagati è contestato il reato di associazione a delinquere ¿finalizzata all”adescamento di minori ed allo scambio di materiale pedo-pornografico su Internet¿, previsto e sanzionato dall¿art. 603 ter codice penale.
La norma punisce la reclusione da sei a dodici anni e con multe da 25 mila a 250 mila euro chiunque sfrutti minori di 18 anni per la realizzazione di esibizioni pornografiche o la produzione di materiale pornografico e sanziona altresì con multe da 2.500 a 51.645 euro la condotta di chi, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, distribuisce, divulga o pubblicizza materiale pedo-pornografico.
Nonostante gli sforzi delle forze dell¿ordine e dei legislatori per ecracre di porre fine a questo turpe mercato, non conosce crisi la rete criminale che non solo diffonde materiale pedo-pornografico, ma istiga e giustifica la violenza sessuale sui bambini, sostenendo ideologicamente la legittimità della pedofilia e dei rapporti sessuali tra adulti e minori.
Secondo Aurelia Passaseo, presidente del coordinamento delle associazioni per la tutela ai minori (Ciatdm), ¿La cultura della pedofilia è molto diffusa in rete, così come è molto diffuso il messaggio spesso rivolto ai bambini del concetto di normalità della sessualità nel rapporto tra minori e adulti¿.
¿Occorre quindi ribaltare la situazione – continua la Passaseo- impedendo il prolificare in rete dei siti pedofili che promuovono la cultura della pedofilia attraverso messaggi e attacchi aberranti verso quelle associazioni e persone che condannano e combattono con tutte le loro forze la pedofilia e gli abusi sessuali sui minori¿.
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