Europa
Si è svolta a Bruxelles dal 12 al 20 febbraio la settimana della Terra e dello Spazio 2005, organizzata dalla Commissione Europea in collaborazione con l¿Agenzia Spaziale Europea.
Un¿intensa settimana organizzata in occasione del terzo Summit per l¿Osservazione della Terra, per la prima volta ospitato in Europa, e di un¿importante conferenza sulla cooperazione internazionale nello spazio.
Durante la conferenza, il vicepresidente della Commissione Ue e commissario ai Trasporti, Jacques Barrot, ha fatto il punto sul sistema di radionavigazione satellitare europeo Galileo.
Le decisioni prese dal Consiglio a dicembre 2004 hanno segnato un punto di non ritorno: Galileo è oggi una realtà che dimostra quanto attivo sia il ruolo della Ue in ambito spaziale.
Ordinati nell¿estate del 2003, i primi due satelliti sono già pronti e il primo verrà lanciato alla fine di quest¿anno.
Galileo è il primo grande progetto industriale condotto dall¿Unione europea che, per la prima volta, ha definito i contorni di un programma così ambizioso in un settore di punta come quello dei sistemi di radionavigazione e ne ha assicurato lo sviluppo e la gestione.
Il mercato mondiale dei prodotti e dei servizi legati alla radionavigazione via satellite ¿ dice Barrot ¿ ¿ha raddoppiato il suo valore tra il 2002 e il 2003, passando da 10 a 20 miliardi di euro¿.
Entro il 2020, preconizza il commissario, il settore varrà all¿incirca 300 miliardi di euro, con oltre 3 miliardi di ricevitori in funzione.
Galileo creerà 150 mila posti di lavoro di alto profilo e il mercato dei servizi e delle infrastrutture che ne deriverà è stimato in circa 9 miliardi di euro all¿anno.
¿Galileo ¿ spiega Barrot ¿ s¿inscrive e pieno titolo nella strategia di crescita dell¿Unione definita dal consiglio di Lisbona del 2000¿.
Galileo è anche il primo sistema civile di radionavigazione via satellite: i due sistemi attualmente in funzione ¿ l¿americano GPS e il russo Glonass ¿ furono infatti concepiti in un¿ottica militare e restano prima di tutto delle infrastrutture militari.
Il sistema europeo, invece, cambia la prospettiva e la dimensione del settore: la vocazione civile di Galileo ne fa un importante strumento per gli utenti e i consumatori di tutto il mondo.
In effetti, contrariamente ai predecessori, Galileo assicurerà la continuità del servizio e le garanzie giuridiche di funzionamento richieste da dalle società moderne.
Ciò permetterà ¿uno sviluppo senza precedenti della radionavigazione via satellite in settori come l¿aviazione civile o la navigazione marittima che ancora esitano a ricorrere ufficialmente a questa tecnologia¿.
Come sottolinea Barrot, Galileo è anche il primo progetto dell¿Unione europea oggetto di una ¿Partnership Pubblico-Privato¿.
¿Tenuto conto delle restrizioni di budget della maggior parte degli Stati membri e dell¿importanza degli sforzi necessari nel corso dei prossimi anni, la Commissione incoraggia i finanziamenti incrociati tra partner pubblici e privati¿.
Con Galileo, le istituzione europee hanno per la prima volta applicato questa politica a loro stessi, poiché il settore privato è chiamato a finanziarne la parte più cospicua e a gestire, nel quadro do una concessione, le fasi di costruzione e sfruttamento dell¿infrastruttura.
Si tratta inoltre della prima infrastruttura strategica appartenente alla Ue e completamente sotto il suo controllo.
¿Pochi osservatori l¿hanno notato ¿ dice Barrot ¿ ma è un punto su cui vale la pena insistere: con Galileo l¿Unione deterrà per la prima volta una così grande infrastruttura pubblica, un¿infrastruttura particolarmente sensibile in termini di sicurezza e la cui dimensione strategica non può sfuggire¿.
Insomma, Galileo contribuirà a cambiare la posizione dell¿Europa sulla scena internazionale.
Non bisogna però dimenticare la potenza del sistema inteso come vettore della cooperazione internazionale: ¿Un sistema mondiale, una cooperazione internazionale¿ potrebbe essere il leitmotiv che ha guidato l¿azione della Commissione nel corso degli ultimi anni.
Prova evidente di questo stato di cose, l¿accordo siglato con gli Stati Uniti nel giugno scorso.
Gli usa si erano in un primo tempo fortemente opposti al sistema europeo, che avrebbe affrancato il Vecchio Continente dalla dipendenza dal GPS, adducendo motivi di compatibilità.
L¿accordo siglato lo scorso anno assicura piena compatibilità e interoperabilità tra i due sistemi e promuove Galileo a standard mondiale per i sistemi civili di radionavigazione via satellite.
La Ue ha anche siglato diversi accordi con Stati terzi: molti Paesi partecipano già al progetto e molti altri hanno manifestato la loro volontà a cooperare.
Accordi di cooperazione sono stati realizzati con la Cina il 30 ottobre 2003 e con Israele il 13 luglio 2004, mentre sono in corso trattative con l¿India, la Federazione Russa, l¿Ucraina e il Marocco.
Contatti promettenti sono anche avviati con la Corea del sud, l¿Australia, il Brasile, il Cile e l¿Arabia Saudita. Negoziazioni si apriranno con l¿Argentina che ha fatto recentemente pervenire una domanda ufficiale in questo senso.
¿L¿approccio seguito in materia di cooperazione internazionale ¿ spiega Barrot – non mira semplicemente ad associare gli Stati terzi allo sviluppo tecnologico del sistema, ma ha per obiettivo quello di incoraggiare i nostri diversi partner a dare prova d¿innovazione e a sviluppare delle applicazioni nuove e specifiche per esempio, in materia di gestione delle risorse o di prevenzione delle catastrofi naturali¿.
Dietro Galileo, dunque, ci sarà una ¿famiglia¿ di Paesi terzi associati alla gestione delle infrastrutture.
¿Galileo ¿ continua il commissario ¿ è l¿esempio concreto di quello che una gestione intelligente dello Spazio può portare alla nostra società. Esistono senza dubbio altri esempi di tale utilizzazione, come il programma europeo GMES, i satelliti per le telecomunicazioni o per la meteorologia. Ma Galileo possiede una dimensione che potremmo definire ¿a misura di cittadino¿ e che riguarda l¿intera società¿.
Le applicazioni della tecnologia sono infatti presenti in ogni ambito della vita quotidiana: dalla sicurezza sulle strade all¿approvvigionamento dell¿energia e degli alimenti.
Conclude Barrot: ¿Oso qualificare Galileo come il ¿primo vero servizio pubblico mondiale¿ in cui l¿Europa non esita a mostrare la via¿.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul progetto Galileo
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