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La Procura di Milano ha chiuso, in vista della richiesta di rinvio a giudizio (art. 415 bis del codice di procedura penale), l”inchiesta sulla compravendita dei diritti cinematografici di Mediaset.
I sostituti procuratori Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale hanno chiuso il troncone principale dell”inchiesta che vede indagati, tra gli altri, a vario titolo, per falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale e riciclaggio Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri, David Mills, Candia Camaggi, il banchiere Paolo Del Bue, Giorgio Vanoni, Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto.
Gli avvocati della difesa hanno ricevuto solo stamani le notifiche di chiusura indagine e avranno adesso circa trenta giorni di tempo per presentare memorie e chiedere interrogatori per i loro assistiti. Subito dopo i magistrati, secondo l”orientamento emerso a palazzo di Giustizia, chiederanno al giudice per l”udienza preliminare il processo a carico degli indagati.
Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi, commentando la notizia, ha detto di ritenere le accuse ¿inconsistenti¿, in qualche caso ¿assurde¿ e fa un rilievo di metodo. ¿Ancora una volta ¿ ha dichiarato l¿avvocato – ricevo una notifica a mezzo stampa. Non ho ricevuto nulla di ufficiale, solo telefonate dai giornalisti. E” un metodo che certo non soddisfa¿.
Precisato questo primo punto, il difensore, nel merito, parla di ¿contestazioni che sono sempre le stesse avanzate anche nelle varie richieste di proroga, sulle quali bisogna rilevare l”insussistenza e la non ascrivibilità a Silvio Berlusconi che dal 1993 in poi non era più nulla nell”ambito del gruppo Mediaset se non un socio senza alcuna possibilità di gestione¿.
L¿indagine riguarda la compravendita di diritti televisivi e cinematografici acquistati da due società off-shore della Fininvest (Century One e Universal One), e poi rivenduti a Mediaset, per 470 milioni di euro, negli anni 1994-1996. Il fascicolo dell”indagine comprende circa 500 mila pagine, ed è stato interamente digitalizzato.
Secondo la procura di Milano, alcune major americane avrebbero venduto i diritti televisivi a due società off-shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con maggiorazione di prezzo a Mediaset, che avrebbe ereditato dopo la quotazione in Borsa del 1994 il sistema operativo di Fininvest.
Il tutto, con l¿obiettivo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri nella disponibilità di Berlusconi. I benefici sarebbero stati ottenuti attraverso la Legge Tremonti.
Il 12 ottobre scorso, nell¿ambito di questa indagine, la Guardia di Finanza di Milano ha effettuato l¿ennesima perquisizione agli uffici di Cologno Monzese.
I finanzieri hanno raccolto oltre 100 faldoni di documenti che riguardano acquisizioni da Gruppi esteri di diritti televisivi nel periodo che va dal 1994 al 1999.
Mediaset si è sempre detta assolutamente estranea ai fatti ipotizzati nelle congetture dell¿accusa: ¿L¿inchiesta si trascina ormai da più di tre anni ed è animata da una sterile volontà di spettacolarizzazione cui fa eco la consueta grancassa mediatica¿.
Per il Gruppo ¿non può che essere questo l¿obiettivo che ha ispirato, per ben due volte in tre mesi, l¿invasione degli uffici aziendali ad opera di drappelli di una trentina di uomini per sequestrare documentazione obsoleta, inutile ed eccedente l¿ambito di indagine¿.
Ogni volta sono stati compressi i diritti di difesa e si è trascurato persino di identificare la documentazione asportata, impedendo così alla società di conoscere quali e quanti documenti siano stati acquisiti al fascicolo processuale.
L¿azienda ritiene che l¿accusa si basa non su prove, ma su un teorema privo di alcun elemento di sostegno e il ripetersi a brevi intervalli di perquisizioni spettacolari ne è dimostrazione evidente.
Per Mediaset ¿I diritti cinematografici acquistati dalla società sono veri, esistenti, qualitativamente ineccepibili. Sono stati regolarmente messi in onda ed hanno concorso a determinare i successi di audience del Gruppo. Tali diritti sono stati acquistati a prezzi di mercato e da operatori del settore, conosciuti sul mercato ed accreditati presso le varie rassegne internazionali¿.
Insomma, l¿azienda ritiene di aver operato in un contesto di concorrenza vera sotto il profilo degli acquisti e delle audience collegate agli stessi. E tutto questo è assolutamente dimostrato.
Nell¿ottobre scorso è stata inoltre archiviata, per prescrizione, una delle inchieste per falso in bilancio e appropriazione indebita, relativa alla Fininvest. Erano indagati, oltre a Silvio Berlusconi e al fratello Paolo, dirigenti o ex dirigenti tra i quali Fedele Confalonieri. Nelle indagini, che erano una costola di quella sul falso in bilancio sul consolidato Fininvest, era stato anche ipotizzato per una sola persona il reato di ricettazione. I fatti risalgono agli anni compresi tra il 1988 e il 1992.
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