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Dopo aver invaso la Rete, la pornografia sta diventando un serio grattacapo anche per i gestori di telefonia mobile, sempre più sotto pressione per attuare delle contromisure adeguate prima che sia troppo tardi.
I contenuti pornografici rappresentano sicuramente una delle tentazioni più appetibili per gli operatori della terza generazione, ma chi si lascerà sedurre da questa opzione dovrà considerare seriamente di fornire sistemi di accesso controllato, per evitare che i contenuti siano troppo facilmente fruibili da chi non ha l¿età per farlo.
Ieri, gli operatori italiani hanno sottoscritto il ¿Codice di condotta per l¿offerta dei servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori¿, stabilendo tra l¿altro che, per alcuni contenuti ritenuti ¿sensibili¿, vi potranno essere differenti modalità di accesso selettivo o di inibizione, mentre sarà costituito a breve un Organo di Garanzia che vigilerà sui contenuti offerti su tutte le reti di telefonia mobile.
La questione, tuttavia, è lontana dall¿essere risolta anzi, secondo Al Russel, di Vodafone Uk (che offre contenuti per adulti sul portale Live!), la questione dell¿accesso dei minori a contenuti erotici o a servizi di gioco d¿azzardo è ancora sottovalutata.
Russel ritiene che i genitori non siano affatto consapevoli della potenza dei nuovi telefonini e del materiale a cui si può accedere grazie a questi apparecchi
¿Questa perdita di controllo è sconfortante ¿ continua Russel ¿ Noi non vendiamo telefonini agli under 16, ma siamo consapevoli che i molti minori ricevono in regalo un telefonino di nuova generazione proprio dai genitori, per cui noi dobbiamo gestire la responsabilità, perché i genitori si aspettano che noi lo facciamo¿.
La società britannica ha adottato un atteggiamento incentrato sul controllo dell¿accesso ai contenuti per adulti, piuttosto che sulla censura, stabilendo un rigoroso processo di opt-in in cui tutti i clienti devono provare di avere l¿età legale per accedere ai contenuti.
La tecnologia messa a punto dal gruppo prevede che gli utenti debbano provare di essere maggiorenni e di possedere una carta di credito: in un primo tempo l¿accesso ai servizi è bloccato tramite un filtro che intercetta le parole più utilizzate per la ricerca di siti contenenti materiali per adulti (non solo porno, ma anche scommesse e ai forum di discussione poco adatti a minorenni).
Per sbloccare l¿acceso, quindi, il cliente deve fornire alla società i dettagli della propria carta di credito, passaggio che potrà essere completato direttamente dal telefonino o anche da Internet o in un punto vendita Vodafone.
La società sta anche investendo in campagne di consapevolezza, per informare tutti i clienti sui contenuti disponibili e per evitare e prevenire l¿accesso ai minori.
Secondo i dati di Gartner Research, il business dei contenuti pornografici sui cellulari genererà nell¿Europa occidentale un giro d¿affari di 1,5 miliardi di dollari, pari al 5,1 per cento del mercato dati.
I contenuti a sfondo sessuale rappresentano insomma uno dei metodi più facili per recuperare parte degli ingenti investimenti affrontati per sviluppare le reti di terza generazione e gli operatori non vogliono certo farsi sfuggire la ghiotta occasione, anche se nessuno di loro vuole ammetterlo.
Al momento, infatti, soltanto Vodafone ha attuato una strategia di controllo, nonostante tutti gli operatori si dicano molto preoccupati della questione e all¿inizio dello scorso anno anche i gestori britannici – Orange, mmO2, T-Mobile, Virgin Mobile, Vodafone e 3– anche sotto la pressione delle associazioni a tutela dei minori, hanno deciso di darsi un codice di auto-regolamentazione per proteggere i bambini e dare agli adulti la possibilità di capire meglio i telefonini di nuova generazione e gestire i contenuti fruibili dai minori.
I punti principali del Mobile Content Code, riguardano la classificazione del materiale inadatto ai più piccoli con la dicitura 18+. Questi contenuti non sono resi disponibili fino a che i gestori non hanno modo di verificare esattamente l¿età dell¿utente.
Il problema, infatti, non è soltanto l¿accesso, ma anche la classificazione dei contenuti, che ¿ dice Stephen Balkam, CEO della Internet Content Rating Association ¿ varia in base alla cultura dei diversi Paesi.
¿E¿ sorprendente osservare come in Svezia, un Paese di costumi molto liberi, ci sia una forte censura sui contenuti erotici, in Giappone i giochi violenti siano molto popolari, mentre in Cina vanno per la maggiore i giochi d¿azzardo¿, spiega Balkam.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Tlc mobili: varato il ¿codice di condotta per i servizi a sovrapprezzo e la tutela dei minori¿
Telefonini e pornografia: gli operatori investono nel settore per recuperare gli investimenti nel 3G?
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