Europa
Il presidente del Consiglio superiore dell¿audiovisivo (CSA), Dominique Baudis, ha annunciato che la nuova data entro la quale gli operatori potranno presentare domanda per trasmettere in digitale terrestre è stata spostata all¿11 marzo.
Marie-Laure Denis, uno dei membri del CSA, ha ammesso che lo slittamento è dovuto alla rinuncia della licenza da parte di tre emittenti del bouquet pay.
Si tratta del gruppo CanalPlus (Vivendi Universal), che ha comunicato di rinunciare alla concessione che gli era stata accordata per i canali Cuisine Tv e Comédie, e di Lagardère (vedi scheda) che ha comunicato al CSA la rinuncia della licenza per Match Tv.
Il CSA ha aperto l¿appello il 14 dicembre scorso e il termine di chiusura era stato inizialmente fissato al 18 febbraio.
La lista delle richieste avrebbe dovuto essere chiusa il 1° marzo e il 19 aprile doveva essere pubblicato l¿elenco dei candidati prescelti che, il 17 maggio, avrebbero avuto il via libera per la trasmissione in digitale terrestre.
In base alle nuove decisioni, per la fine di marzo il CSA si pronuncerà sull¿accettazione delle candidature per 8 canali.
La preselezione sarà fatta per la metà di marzo e, all¿inizio di giugno, sarà comunicata la lista dei candidati definitivamente prescelti per i canali che figurano nella seconda fase del lancio della Tv digitale terrestre (TDT), prevista a partire da settembre 2005.
Il presidente del CSA ha sottolineato, a margine di una conferenza stampa, di non aver ancora ricevuto ancora alcun dossier da parte dei candidati, ma che questa procedura è ormai prassi. Solitamente queste domande vengono presentate all¿ultimo momento.
La decisione di riaprire la procedura per l¿assegnazione di sei licenze è stata presa dopo che, lo scorso ottobre, il Consiglio di Stato, a seguito della richiesta di TF1 aveva annullato le autorizzazioni rilasciate dal CSA nel giugno 2003.
Si tratta delle licenze per i-MCM, Canal J (Lagardère), Sport+, i-Télévision (CanalPlus), ma anche Ciné-Cinéma Premier e Planète. Per contro, non è stata ritirata la licenza a CanalPlus, ¿questa autorizzazione ha, secondo la legge, carattere prioritario¿.
TF1 lamentava a CanalPlus di esercitare un controllo su sette canali, mentre la legge del 2000 stabilisce il limite massimo di cinque autorizzazioni per un unico Gruppo.
Chiaro il riferimento a i-MCM e Canal J, controllate di Lagardère, ma che TF1, per i legami intercorrenti tra la casa editrice e CanalPlus, considera sottoposti a entrambi i gruppi.
Stesso parere del Consiglio di Stato, che ha concluso che la società CanalPlus detiene ¿direttamente o indirettamente, sette licenze per trasmettere, sforando i limiti fissati dalla legge¿.
A qualche settimana ormai dal lancio dei 15 canali free in digitale terrestre, sembrano porsi nuovi problemi. Il ritiro della domanda di CanalPlus e Lagardère lascia liberi tre canali, aprendo possibilità per altri broadcaster.
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