TDT mobile: la Francia pronta a lanciare i primi servizi

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Europa



Si fa largo, in Francia, il progetto di portare la Tv digitale terrestre sui telefonini: operatori e costruttori hanno esposto i loro piani nell¿ambito del 3GSM World Congress di Cannes.

La Tv digitale, che sar&#224 lanciata ufficialmente in Francia il 31 marzo prossimo, debutter&#224 dunque, in via sperimentale, anche sugli schermi dei telefonini.

La fruizione di contenuti televisivi non avverr&#224 allora solo attraverso le reti 3G (come gi&#224 avviene grazie ai servizi appena lanciati da Orange e SFR) ma anche attraverso le reti hertziane digitali.

Bisogner&#224, evidentemente, disporre di telefonini speciali dotati di antenna e di tuner, col vantaggio per&#242 di usufruire di standard concepiti per la diffusione di massa, a differenza delle reti cellulari 3G che non possono sopportare picchi di connessioni simultanee e sono quindi pi&#249 adatte al video-on-demand che alla visione in diretta di programmi Tv.

Dopo una prima serie di test condotti da TDF, CanalPlus, SFR, TowerCast e Nokia hanno annunciato la nascita di un¿associazione volta a dotare un migliaio di clienti di telefonini Nokia 7710, capaci di ricevere i primi canali TDT francesi.

Il Palais des Festivals di Cannes ospita gi&#224 un sito pilota, poich&#233 TDF vi diffonde dei programmi verso i terminali mobili Nokia e DibCom.

Orange, da canto suo, lancer&#224 i test nel corso di quest¿anno, in attesa di una risposta da parte del Consiglio superiore dell¿audiovisivo riguardo la frequenza, mentre niente &#232 all¿ordine del giorno da Bouygues Telecom, che preferisce non esprimersi sulla questione TDT ¿ pur avendo gi&#224 avviato delle sperimentazioni sui telefonini Samsung e Nec ¿ alla luce della mancanza di modelli economici.

Samsung del resto, propone gi&#224 in Corea del sud un terminale TDT che utilizza, per&#242, la ricezione diretta via satellite. Due altri prototipi sono stati presentati a Cannes: il primo supporta lo standard DMB, utilizzato in Asia; il secondo lo standard DVB-H, prescelto in Europa e adottato nei test di Canal+ e TDF.

Il DMB (Digital Multimedia Broadacasting) &#232 una derivazione dello standard DAB, sviluppato all¿inizio degli anni ¿90. il protocollo dispone di una buona qualit&#224 di ricezione outdoor, ma lascia molto a desiderare indoor.

Il servizio di Samsung &#232 partito a gennaio, per cui l¿operatore non pu&#242 ancora tirare le somme del gradimento, pur indicando la disponibilit&#224 di 22 stazioni audio, 12 canali gratuiti e 2 a pagamento, al costo di 10-13 dollari al mese.

Sempre in Corea, LG sta sperimentando la TDT su mobile da novembre 2004, con il modello LT 1000.

In vendita al prezzo di circa 850 dollari, il telefonino assicura due ore di ricezione televisiva e pu&#242 essere usato anche come decoder.

LG, che sta lavorando anche a una connessione via Bluetooth, spiega che l¿apparecchio pu&#242 essere usato per registrare fino a 8 minuti di programmi, consentendo all¿utente di fare una telefonata e non perdersi niente del programma che stava guardando.

In Giappone, Nec da invece priorit&#224 alla ricezione analogica, col modello N940. Il produttore sta lavorando a una versione digitale DVB-H e conta di fornirla a Bouygues Telecom per l¿inizio del 2006.

Il telefonino dovrebbe costare all¿incirca 250 euro con un¿autonomia di tre ore e, nel primo anno di commercializzazione, il gruppo conta di venderne almeno mezzo milione di esemplari.

Non &#232 prevista per&#242 alcuna funzione di registrazione, per evitare di addentrarsi nella giungla dei diritti digitali.

Anche Nokia conta di iniziare a vendere i telefonini DVB-H nel 2006 e, nel frattempo, ritiene sia necessario inventare un nuovo ¿mestiere¿ per sostenere la TDT su rete mobile, che si potrebbe definire ¿diffusore di flussi IPDC¿ (IP Data Casting).

La nuova figura professionale dovrebbe riunire il lavoro dei gruppi televisivi, dei broadcaster e degli operatori tlc.

&#200 necessario, tuttavia, definire anche i modelli economici: a pagamento come in Corea o gratuiti come in Giappone, dove gli operatori guadagnano sui servizi interattivi associati ai programmi TDT, per esempio, sotto forma di voti o sondaggi via sms.

Alessandra Talarico

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