Rai: l¿Udc si astiene e viene bocciata la mozione di sfiducia del Cda

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Bocciata in Commissione di vigilanza la mozione del centrosinistra che invitava il Ministro dell¿Economia Domenico Siniscalco a revocare il Consiglio d¿amministrazione della Rai.

L¿opposizione &#232 stata battuta dalla maggioranza per un voto: 16 i voti favorevoli, 17 i contrari e un astenuto.

Come gi&#224 annunciato ieri, &#232 stato l¿Udc ad astenersi. Ieri infatti il commissario Antonio Iervolino ha spiegato che l¿Udc non avrebbe votato per evitare di ¿porgere il fianco a quelle che sono strumentalizzazioni politiche o elettoralistiche¿.

Il senatore centrista ha voluto cos&#236 mettere a tacere le indiscrezioni circa una possibile convergenza a sinistra dell¿Udc.

La mozione sarebbe infatti potuta passare con l¿appoggio del partito di Marco Follini.

Al momento il Cda Rai &#232 composto da Francesco Alberoni, Angelo Maria Petroni, Giorgio Rumi e Marcello Veneziani, dopo le dimissioni del presidente di garanzia Lucia Annunziata avvenute lo scorso maggio.

Il ministro Siniscalco, nell¿audizione dell¿8 febbraio in Commissione parlamentare di Vigilanza, ha chiarito che l¿attuale Cda Rai rester&#224 in carica nel pieno delle sue funzioni fino all”approvazione del bilancio. Aggiungendo che la privatizzazione sar&#224 anche ¿una forma di garanzia nei confronti dell”ingerenza della politica, cos&#236 come &#232 stato per altre aziende portate sul mercato¿.

In ogni caso, ha aggiunto il ministro, il tema della rappresentativit&#224 degli azionisti dell”azienda di viale Mazzini &#232 sotto la lente del ministero. ¿Secondo l”advisor il tema della rappresentativit&#224 non &#232 tale da mandare a monte la privatizzazione, ma pu&#242 deprimere il prezzo¿.

La Legge Gasparri prevede che, entro quattro mesi dal completamento della fusione tra Rai e Rai Holding, divenuta operativa il 17 novembre, deve essere avviato il collocamento in Borsa delle azioni della Tv pubblica, secondo le modalit&#224 stabilite dal Cipe.

Il Ministro dell¿Economia ha da subito detto di essere favorevole al collocamento in Borsa di almeno il 30% della Rai, ma ha precisato che a riguardo ¿nessuna decisione per ora &#232 stata presa¿.

Siniscalco ha sottolineato che ¿la tempistica del processo &#232 guidata dai tempi e dai modi della contabilit&#224 separata¿, che porta alla fissazione del canone.

Il 10 febbraio, &#232 stata approvata la delibera contenente le direttive per la separazione contabile tra attivit&#224 da canone e attivit&#224 commerciali prevista per la Rai dalla Legge Gasparri.

L¿Autorit&#224 per le Garanzie nelle Comunicazioniha informato che le linee guida prevedono che la Rai separi le attivit&#224 aziendali in tre distinti aggregati contabili: servizio pubblico, commerciale e servizi tecnici.

Quest”ultimo da ripartire tra i primi due attraverso il meccanismo dei prezzi interni di trasferimento (transfer charge).

Il sistema andr&#224 in vigore a partire dalla contabilit&#224 2005 e dovr&#224 essere verificato da una societ&#224 di revisione scelta di comune accordo tra la Rai e l”Authority.

Si attende adesso la delibera del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), di modo che possa essere avviato l¿iter di privatizzazione della Rai, con richiesta di un canone pluriennale.

Come ha assicurato nei giorni scorsi il Ministro dell¿Economia, Domenico Siniscalco, per il prossimo settembre avverr&#224 la quotazione in Borsa dell¿azienda.

¿Il ministero sta lavorando a una delibera quadro del Cipe nella quale stabilire le regole della quotazione, la quantit&#224, i tempi¿, ha dichiarato il ministro.

Siniscalco ha anche detto che il ministero si sta impegnando affinch&#233 la delibera sia pronta per il prossimo marzo, in modo che la quotazione possa avvenire sicuramente entro l”anno.

Per il ministro, l”operazione potrebbe essere avviata subito a valle della semestrale. I tempi per la relazione semestrale delle aziende sono generalmente quelli di settembre.

Raffaella Natale

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