Europa
A poche settimane ormai dalla partenza della Tv digitale terrestre (TDT), la Francia deve confrontarsi con alcuni problemi relativi all¿assegnazione delle licenze per i canali pay della TDT.
Ieri il Consiglio Superiore dell¿Audiovisivo (CSA) ha deciso di far slittare di almeno 15 giorni la data entro la quale i candidati potranno presentare domanda per trasmettere in digitale terrestre. Il CSA ha aperto l¿appello il 14 dicembre scorso.
Come informa un comunicato del CSA, ¿Il Consiglio fisserà il 15 febbraio una nuova data per il deposito delle domande di candidatura¿.
Il termine era stato inizialmente fissato al 18 febbraio, probabilmente slitterà di altri 15 giorni. Nella nota, il CSA non spiega le ragioni alla base di questa decisione.
Secondo l¿agenzia NPA Conseil, la motivazione starebbe nell¿annuncio fatto da diverse emittenti del bouquet pay di rinunciare alle loro licenza.
La stampa specialistica riportava, infatti, che il gruppo CanalPlus (Vivendi Universal) avrebbe l¿intenzione di rinunciare alla concessione che gli era stata accordata per i canali Cuisine Tv e Comédie. Stessa cosa per la società Lagardère (vedi scheda) che ha comunicato al CSA la rinuncia della licenza per Match Tv.
I broadcaster avevano inizialmente tempo fino al 18 febbraio per presentare le loro candidature. La lista delle richieste avrebbe dovuto essere chiusa il 1° marzo e il 19 aprile doveva essere pubblicato l¿elenco dei candidati prescelti che, il 17 maggio, avrebbero avuto il via libera per la trasmissione in digitale terrestre.
La decisione di riaprire la procedura per l¿assegnazione di sei licenze è stata presa dopo che, lo scorso ottobre, il Consiglio di Stato, a seguito della richiesta di TF1, aveva annullato le autorizzazioni rilasciate dal CSA nel giugno 2003.
Si tratta delle licenze per i-MCM, Canal J (Lagardère), Sport+, i-Télévision (CanalPlus), ma anche Ciné-Cinéma Premier e Planète. Per contro, non è stata ritirata la licenza a CanalPlus, ¿questa autorizzazione ha, secondo la legge, carattere prioritario¿.
TF1 lamentava a CanalPlus di esercitare un controllo su sette canali, mentre la legge del 2000 stabilisce il limite massimo di cinque autorizzazioni per un unico Gruppo.
Chiaro il riferimento a i-MCM e Canal J, controllate di Lagardère, ma che TF1, per i legami intercorrenti tra la casa editrice e CanalPlus, considera sottoposti a entrambi i gruppi.
Stesso parere del Consiglio di Stato, che ha concluso che la società CanalPlus detiene ¿direttamente o indirettamente, sette licenze per trasmettere, sforando i limiti fissati dalla legge¿.
A qualche settimana ormai dal lancio dei 15 canali free in digitale terrestre, sembrano porsi nuovi problemi. Il ritiro della domanda di CanalPlus e Lagardère lascia liberi tre canali, aprendo possibilità per altri broadcaster.
Intanto, Lagardère ha già fatto sapere di essersi associato a France Télévisions (vedi scheda) per offrire un canale per i giovani da trasmettere sulla TDT. Questo eventuale accordo prevedrebbe una società controllata al 49% da Lagardère, mentre France Télévisions avrebbe una quota del 20% o al massimo del 34%. Il nuovo canale si rivolgerebbe a un target che va dai 4 ai 16 anni.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
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