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Entro fine febbraio sarà approvato in via definitiva il Codice dell”Amministrazione Digitale. Lo ha comunicato il Ministro per l”Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, intervenendo alla conferenza di presentazione del codice.
¿E” un cambio di passo decisivo e di prospettiva per la pubblica amministrazione¿, ha sottolineato il ministro, ricordando anche l”avvio della semplificazione dei procedimenti amministrativi dei primi anni ¿90. Un tentativo di ammodernamento che ¿non poteva cogliere appieno il potenziale delle nuove tecnologie digitali che si stavano allora affermando¿.
In un messaggio il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, ha commentato: ¿La presentazione del Codice dell¿Amministrazione Digitale dimostra i risultati raggiunti dell¿uso delle nuove tecnologie da parte delle amministrazioni pubbliche ma è anche una occasione di riflessione sugli ulteriori obiettivi¿.
Per Ciampi, Reti telematiche, informatizzazione e Internet stanno imponendo un cambiamento radicale nella concezione del tempo e dello spazio, rivoluzionando i sistemi di comunicazione fra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.
¿È un¿opportunità importante di cambiamento ¿ ha scritto il Presidente – che risponde agli obiettivi di rendere l¿azione delle amministrazioni efficace ed efficiente. Il sistema della Rete favorisce il dialogo e il coordinamento fra amministrazioni centrali e locali, garantisce ai cittadini servizi di maggiore qualità attraverso l¿innovazione¿.
Il Codice dell¿Amministrazione Digitale, cornice normativa del processo in atto, ha sottolineato Ciampi, riconosce una nuova categoria di diritti, garantisce una partecipazione più consapevole del cittadino alla vita democratica.
Il MIT fa sapere che con la ”rivoluzione digitale” lo Stato risparmierà fino a 2.640 milioni di euro l”anno, grazie all¿introduzione dei sistemi di pagamento online nella PA. Tra i possibili risparmi che si potranno ottenere con l”introduzione del nuovo codice di digitalizzazione, 200 milioni potrebbero arrivare dai mandati di pagamento, 360 milioni dalla posta elettronica certificata, 45 milioni dalla firma digitale per università e imprese, 400 milioni dall”archiviazione ottica dei certificati.
””Un”esperienza unica al mondo ¿ ha spiegato il ministro – il codice della PA digitale, che si propone di liberare i cittadini italiani da anacronistici obblighi e adempimenti verso la pubblica amministrazione¿. Inoltre la rivoluzione non solo garantirà risparmi allo Stato ma agevolerà il rapporto Stato-cittadino. ””Accanto alla PA digitale ¿ ha aggiunto Stanca – nasce oggi il ”cittadino digitale” a cui il codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilità, definendo il quadro giuridico per garantirne l”effettivo godimento¿.
¿Entro il primo gennaio 2006 ¿ ha detto ancora Stanca – sarà possibile effettuare via Internet qualsiasi tipo di pagamento¿.
Il codice, che è stato presentato ieri agli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione, renderà obbligatoria l”innovazione, i cui vantaggi spaziano dall”introduzione di nuovi diritti alla realizzazione di strumenti innovativi, infine costituirà la base del federalismo digitale.
¿Il federalismo in termini digitali ¿ ha spiegato il ministro – troverà nella PA interconnessa in rete un fattore chiave. Infatti il decentramento necessita di un canale di comunicazione tra le amministrazioni locali competenti e i soggetti erogatori di servizi pubblici per garantire autonomia ma anche coerenza¿.
Grazie a questa Magna Charta, la pubblica amministrazione sarà più veloce ed efficace. Si ridurranno i tempi, verranno snellite le procedure, demolendo la vecchia macchina burocratica. Si stabilirà anche un rapporto diretto tra PA e cittadini, all¿insegna della semplicità e della trasparenza.
Importante l¿introduzione della posta elettronica certificata, un sistema di posta elettronica nel quale è fornita al mittente documentazione elettronica, con valenza legale, a garanzia dell”invio e della consegna di documenti informatici.Già ora la sola macchina organizzativa statale al proprio interno e verso l¿interno inoltra annualmente centinaia di milioni di messaggi di posta elettronica, con un risparmio di 18/20 euro, per ogni singola spedizione, nei costi di gestione rispetto alla posta tradizionale.
Con il Codice la ¿PA in rete¿ diventa una realtà in quanto tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili e la stessa corrispondenza, non solo con la PA ma anche tra privati, se prodotti in modo digitale e contenuti in archivi informatici, avranno la stessa validità giuridica dei documenti cartacei tradizionali. In tal modo si riducono tempi e costi di gestione e ricerca dei documenti, oneri per gli archivi. Si stima in 1,4 milioni di metri cubi il volume di documenti accatastati ogni anno.
Stanca in conclusione ha sottolineato ¿la pubblica amministrazione dovrà fare ricorso all¿informatica e ad accettarla come il principale strumento operativo non soltanto nei rapporti interni ma soprattutto con i cittadini¿, ricordando che ¿i cittadini e le imprese ci chiedono una PA più snella, più vicina, più veloce, più semplice e aperta¿.
Certo, ha riconosciuto Stanca, ¿per completare questa rivoluzione, sarà necessaria almeno un¿altra legislatura¿.
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