Italia
Un insegnamento importante. Un punto di riferimento essenziale. Un esempio per i giovani.
Lui è Elserino Piol, cinquant¿anni trascorsi a gestire e creare aziende di Information Technology, e l¿occasione è stata data dalla presentazione a Roma del suo libro ¿Il sogno di un¿impresa ¿ Dalla Olivetti al venture capital¿, organizzata da Key4biz presso la Stampa estera, in una sala gremita e ricca delle personalità che hanno costruito e rappresentano il mercato italiano dell¿Ict.
Una storia raccontata con passione, quella passione che ha sempre animato Piol, che lo ha guidato in tutta la sua lunga attività.
A discuterne con Piol, del libro, dei ricordi personali, della storia dell¿ICT nel nostro Paese, ma nel contesto delle dinamiche internazionali, alcune delle personalità più rilevanti del settore: Giancarlo Capitani, Marco De Benedetti, Maurizio Decina, che ha moderato il tavolo, Bruno Lamborghini, Alberto Tripi. Attesa e particolarmente significativa la partecipazione del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
¿Questo libro trasuda passione ¿ ha detto nel suo intervento Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting e membro dell¿Advisory Board di Key4biz ¿ e passione vuol dire proattività, voglia di innovazione. Uno degli insegnamenti fondamentali che si possono trarre dalla lettura di questo libro è: occorre fare i manager con passione¿. Per Capitani, inoltre, ¿il libro racconta non solo quello che dobbiamo fare ma anche quello che non dobbiamo fare¿.
E¿ poi intervenuto Marco De Benedetti, oggi Amministratore delegato di Tim, ma per molti anni al fianco di Piol in Olivetti, che ha raccontato come gli anni a cavallo fra il 1993 e il 1998 siano stati ¿…un periodo straordinario¿.
¿A quell¿epoca nessuno credeva in queste cose ¿ ha affermato De Benedetti – ci scontrammo contro molti. Erano gli anni di Telemedia, un¿officina di idee. Da lì ho imparato molto¿.
Piol mentore della migliore classe dirigente per l¿Ict italiana. Alla sua scuola si sono formati, tra gli altri, nomi come Riccardo Ruggiero, Silvio Scaglia, Vincenzo Novari, Renato Soru, solo per citare i più noti.
Piol anticipatore dei tempi.
¿La sua era una visione anticipatrice, forse anche troppo ¿ ha precisato Bruno Lamborghini, Presidente di Olivetti Tecnost, oltre che di Eito, e membro dell¿Advisory Board di Key4biz¿ ma le intuizioni che ha avuto si sono tradotte in business. Oggi Elserino continua la sua battaglia, con gli occhi di chi crede in questa Italia. E oggi ci sono grandi opportunità, oggi, nell¿Ict, non solo rischi.¿
Commentando ¿Il sogno di un¿impresa¿, Lamborghini ha inoltre affermato che ¿…questo libro permette di capire come mai tante imprese italiane stanno andando verso la strada sbagliata. Ma anche come tornare a crescere, facendo sistema¿. Lamborghini ha poi fatto un annuncio a sorpresa: ¿Olivetti sta rinascendo. Presto abbandonerà il nome Tecnost per riprendere quel ruolo che le consentirà di affrontare nuove sfide¿.
Alberto Tripi, Presidente di Federcomin, oltre che imprenditore di successo e protagonista del mercato dell¿Ict, ammette di non aver mai lavorato con Piol ma di averlo avuto per un periodo di tempo come concorrente. Anche Tripi pesca tra i ricordi: ¿…Lui era in Olivetti, io in Ibm. Era l¿epoca del primo personal computer e, ricordo, eravamo molto impensieriti dall¿uscita dell¿Olivetti M24¿.
Passando alla situazione attuale, Tripi ha ricordato come oggi l¿informatica italiana non sia più ¿un¿industria di sviluppo come negli anni passati. Gli indici di crescita sono negativi per questo settore. Ma c¿è un segmento che va bene: informatica e contenuti, due segmenti che stanno diventando un tutt¿uno per fare nuovo business, quello che sta rappresentando un segmento di outsourcing avanzato,¿.
Parlando della concorrenza internazionale, Tripi ha ricordato che dall¿estero, ad esempio da paesi come la Cina, proviene solo una minima percentuale di ciò che costituisce il costo di un prodotto. Il resto ¿ marketing, logistica, comunicazione ¿ sono una grande opportunità per le imprese italiane. ¿…Dobbiamo fare in modo che i prodotti italiani non vengano soppiantati dai prodotti che vengono dall¿estero¿, ha ribadito Tripi.
Maurizio Dècina, del Politecnico di Milano e presidente dell¿Advisory Board di Key4biz, ha ricordato come negli anni ¿80, Piol, Roberto Galimberti e lo stesso Dècina fossero i primi entusiasti di Internet. ¿Internet ha fatto fare passi in avanti impensabili ¿ ha sostenuto Dècina -, una rivoluzione comparabile a quella di cinquecento anni fa di Manuzio e Gutenberg¿. Per Dècina, Piol ¿ con il quale ha condiviso una lunga parte del suo cammino professionale ¿ è da additare ai giovani del 2000 come ¿esempio vivente¿, come dimostrazione che ¿…bisogna mettere una grande passione in quello che si fa¿.
Dècina ha inoltre ricordato come l¿Advisory board di Key4biz stia lavorando sui tre settori della convergenza, tanto che ¿sarebbe più opportuno trasformare la sigla Ict in Icmt, aggiungendo cioè media. Come Advisory Board stiamo producendo un White Paper ¿ ha spiegato Dècina – con una analisi dei trend, in cui indicheremo anche degli obiettivi. La convergenza fra questi tre settori c¿è, ma gli scenari di sviluppo per ciascuno sono differenti¿.
Molto atteso l¿intervento di Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni.
Se per Dècina, Piol è un esempio da additare, per Gasparri, ministro delle Comunicazioni, è un ¿..punto di riferimento essenziale…¿, ¿…uno dei padri della convergenza…¿. Il ministro ha posto l¿accento sul destino di molte aziende di tlc, nate in Italia ma che ¿oggi fanno la fortuna dei portafogli di aziende straniere¿. Il riferimento a Omnitel, uno dei gioielli nati dalla passione e dal lavoro di Elserino Piol, oggi di proprietà dell¿inglese Vodafone, è chiaro. ¿Positiva¿, l¿ha definita Gasparri, anche l¿azione svolta da Piol nell¿ambito del capitale di rischio. Il ministro ha poi concluso il suo intervento affermando: ¿Credo che come Paese siamo tutti debitori a uomini come Elserino Piol per quello che hanno fatto, fanno e faranno¿.
Lui, Elserino Piol, dopo aver ascoltato in silenzio, sicuramente con una punta di commozione, tanti elogi e tante testimonianze di affetto e di stima, ha tirato le conclusioni dell¿incontro, spiegando alla folta e attenta platea le ¿quattro ragioni¿ che lo hanno spinto a scrivere questo libro.
Prima fra tutte, ricordare persone che hanno ¿fatto¿ la Olivetti, da Adriano Olivetti e Marisa Bellisario.
Secondo, dare all¿opinione pubblica la visione industriale della Olivetti, forse troppo legata all¿immagine di alcuni prodotti, come la macchina da scrivere.
Terzo, scuotere l¿economia italiana. ¿Oggi in Italia c¿è un senso di depressione ¿ ha affermato Piol ¿, è come se ci fossimo ¿bevuti¿ il futuro… All¿estero ci descrivono in modo negativo…..Accettiamo tutto questo o vogliamo fare finalmente qualcosa?¿.
La quarta ragione per cui Piol ha scritto ¿Il sogno di un¿impresa¿ (che in un primo momento voleva chiamare ¿Tecnologia con passione¿) è stata quella di ¿cercare di introdurre una visione sistemistica di come oggi si possa fare progresso e innovazione¿.
Ripercorrendo attraverso i passi del libro alcuni periodi della storia della Olivetti, Piol ha ricordato come i problemi dell¿azienda di Ivrea siano iniziati con la morte del suo fondatore, Adriano: ¿Seguì un lungo periodo caratterizzato dalla mancanza di leadership. A un certo punto, la Olivetti, che era stata una delle prime a investire nell¿elettronica, si ritrovò a dover ricominciare quasi da capo¿.
Piol ricorda come, nel 1985, la Olivetti fosse la terza azienda mondiale nel settore dei personal computer, dopo Ibm e Apple. ¿Ma proprio il successo fu l¿inizio del disastro¿, commenta Piol, ¿perché con il diffondersi dei pc iniziò la guerra degli standard, voluta per diminuire lo strapotere della Ibm, ma che nocque anche alle altre aziende di informatica¿. Parlando dell¿attualità, Piol ha denunciato come oggi manchino i finanziamenti all¿Ict. ¿La Olivetti ha dimostrato come nell¿IT si possano fare cose di valore, purché la catena sia completa. Oggi mancano i ¿capitali coraggiosi”.
E, verrebbe da aggiungere, che non guasterebbe avere anche altri ¿capitani coraggiosi¿, come per mezzo secolo è stato, ed è ancora, Elserino Piol.
Pierluigi Sandonnini
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