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Yang Yuanqing, amministratore delegato del gruppo cinese di informatica Lenovo, ha respinto con forza la possibilità che l¿accordo per l¿acquisto della divisione Pc di IBM presenti dei rischi per la sicurezza degli Stati Uniti.
La dichiarazione è stata riportata nell¿edizione odierna del Financial Times.
Il noto quotidiano riporta che Yang Yuanqing ha dichiarato: ¿Non credo che noi possiamo rappresentare una minaccia per gli Stati Uniti¿, precisando che la tecnologia dei Pc è ormai una tecnologia di massa.
A margine di una conferenza stampa a Singapore, l¿amministratore delegato di Lenovo ha posto l¿accento su un altro aspetto: ha chiesto agli Stati Uniti di fare di questo accordo tra le due società informatiche un esempio per le relazioni economiche e commerciali future tra la Cina e l¿America.
Quest¿acquisizione ¿porterà molti benefici, non solo alle relazioni bilaterali tra i due Paesi, ma anche alle relazioni commerciali tra le aziende cinesi e quelle americane¿, ha detto ancora Yang Yuanqing.
Sull¿accordo IBM-Lenovo sta indagando la Committee on Foreign Investments in the United States(CFIUS), incaricata di verificare se alcuni investimenti stranieri possano eventualmente rappresentare una minaccia per la sicurezza americana.
La CFIUS non vede bene l¿arrivo della società cinese nelle industrie IBM della Colina del Nord. Teme che possa presentarsi il rischio di spionaggio industriale in particolare per le tecnologie militari, secondo quanto rivelano delle fonti citate dall¿agenzia di stampa Bloomberg.
Lenovo è, infatti, controllata al 57% da Legend Group, una struttura creata nel 1984 dall¿Accademia Cinese delle Scienze, sottolinea Bloomberg.
Il gruppo cinese ha da subito fatto sapere di essere disponibile a collaborare con le Autorità americane. ¿Siamo pronti a cooperare attivamente con il governo americano¿, ha dichiarato il portavoce di Lenovo, Guo Tongyan.
L¿8 dicembre scorso, il marchio ThinkPad è stato venduto al produttore cinese per 1,25 miliardi di dollari, 650 milioni verranno versati cash e il restante in azioni Lenovo.
IBM deterrà il 18,9% delle azioni di Lenovo ed è stata anche decisa una ¿strategia di cooperazione a lungo termine nel settore della vendita di Pc, dei servizi e nella finanza¿. Questa partnership consentirà a Big Blue di sviluppare le proprie attività di servizi in Asia. Da questa intesa nascerà una nuova unità, con sede a New York, che impiegherà 19.000 persone.
Questa transazione, che i due gruppi contano di finalizzare per il secondo trimestre, è la più grossa di questo comparto industriale dopo quella HP–Compaq del maggio 2002.
L¿operazione consentirà a Lenovo di piazzarsi al terzo posto sul mercato mondiale dei Pc.
La CFIUS ha 30 giorni per esprimere il proprio parere, che dovrebbe arrivare prossimamente, visto che il dossier è stato depositato a fine dicembre.
In caso di rifiuto, si aprirebbe un¿ulteriore indagine, e questa volta la decisione finale spetterebbe al presidente Usa George W. Bush.
Al momento, le due società hanno ottenuto parere positivo da parte delle Autorità antitrust americane.
Secondo quanto riportava l¿edizione del New York Times dell¿8 gennaio, recentemente le Autorità di regolamentazione americane hanno sanzionato 8 società cinesi, sospettate di aver esportato in Iran alcune tecnologie in uso nei programmi militari.
Queste nuove inquietudini, riaprono il dibattito sulle relazioni tra Stati Uniti e Cina. Vi è da dire che a riguardo, Democratici e Repubblicani sembrano essere d¿accordo nel voler limitare le transazioni commerciali tra i due Paesi, specie quando davanti si pongono problemi legati al rischio sicurezza.
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