Italia
Riportiamo di seguito l”intervento di Matteo Fici al convegno ””Agire Digitale, più banda larga più servizi””, organizzato martedì 25 gennaio a Roma dal ministero delle Comunicazioni, dalla Fondazione Ugo Bordonie dall¿Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell¿ Informazione e che si è tenuto presso l¿auditorium dello stesso ministero.
di Matteo Fici
Presidente Assoprovider
La presenza di identici profili tecnici professionali nell¿ICT all¿interno delle aziende Assoprovider, distribuite sul territorio anche lontano dai grandi centri urbani, lungi dall¿essere un problema, diventa per la microimpresa della vasta provincia italiana, un¿opportunità di poter avere, a portata di mano, le figure professionali che la possono aiutare a fare sistema utilizzando le tecnologie di Internet.
Al contrario, i grandi operatori dell¿ICT concentrano le proprie risorse umane, in grado di produrre innovazione per le aziende-clienti, in pochi centri nelle grandi aree urbane, lontane centinaia di chilometri dalla microimpresa che vuole innovarsi.
Per lo sviluppo della larga banda in Italia, l¿associazione ha fortemente richiesto di potere utilizzare il Wireless della famiglia 802.xx per il Last Miles per rendere realmente concorrenziale la larga banda in Italia, nella convinzione che il wireless sostituirà, in futuro, il cavo in moltissime applicazioni professionali sia indoor che outdoor.
Seguono alcune tipologie di idee-progetto concluse o in fase di attuazione da parte di aziende Assoprovider.
Assoprovider partecipa con entusiasmo al progetto Agire Digitale con il proprio originale contributo, che viene dalla attività delle nostre aziende, da sempre vicine fisicamente e mentalmente al mondo della micorimpresa e più in generale della PMI italiana;le nostre aziende sono distribuite sul territorio, e la ridondanza di figure tecnico-professionali al loro interno, non concentrate ma distribuite nella intera provincia italiana, lungi dall¿essere un handicap per il Paese, si rivela invece fondamentale per suggerire all¿imprenditore italiano da vicino soluzioni Internet ritagliate sulla azienda; lo stesso piccolo imprenditore o professionista non riesce ad interagire efficacemente con le grandi aziende di telecomunicazioni, che concentrano i propri tecnici di alto livello in pochi centri nazionali nelle grandi metropoli, lontane migliaia di chilometri, propongono ricette identiche per situazioni spesso profondamente diverse.
Come contributo agli atti di questo importante convegno, dovendo scegliere fra migliaia di case history,ho deciso di privilegiare una tipologia di attività svolta dai nostri ISP sicuramente strategica, legata al fatto che Internet permette una efficace creazione di reti collaborative di PMI; di seguito tre esempi particolari di tale attività, due verticali mirati al mondo del Commercio e del Turismo (settori come ben noto rappresentati dalla Confcommercio)e uno orizzontale (che descrive come il wireless può aiutare la PMI in molte delle sue attività sia interne che esterne ma solo, se si attuano politiche di raggruppamento.
1. Servizi e formazione continua per la creazione di reti del commercio
L¿azione è rivolta al settore del terziario(Commercio, Turismo e Servizi), al fine di sviluppare e proteggere le PMI e l¿occupazione in questi settori, favorendo una maggiore competitività tramite il pieno utilizzo delle ICT nonché dei concetti di marketing moderno applicato al settore dei servizi.
L¿apparato distributivo italiano e¿soggetto da diversi anni, come ben noto, ad una ristrutturazione basata sull¿affermarsi della grande distribuzione a discapito dei piccoli esercizi. Il risultato è stato il dimezzamento del numero di aziende attive all¿ inizio degli anni 90, e comporta gravi ripercussioni sul piano socioeconomico, fra le quali va ricordata l¿espulsione di lavoratori ¿anziani¿ (favore di giovani con contratti atipici, assunti nella grande distribuzione); su scala nazionale fra il 1993 e il 1999 siè avuto un calo nel numero di occupati del settore del commercio del 4.3%, con un considerevole calo nel numero dei lavoratori indipendenti a favore dei lavoratori dipendenti della grande distribuzione. Tuttavia, il saldo risulta negativo, e a rischio sono lavoratori che hanno un”età critica (over 40), inseriti nei piccoli esercizi come lavoratori autonomi e non, che non sono in grado di fronteggiare l¿assalto della grande distribuzione la quale utilizza invece appieno, fra l”altro, sia l¿ICT che il marketing moderno per vincere la concorrenza dei piccoli (fonte rapporto EBINTER).
Nel Mezzogiorno in particolare, in cui risulta molto radicato il piccolo esercizio commerciale, questo gravissimo problema si aggiunge ad un già elevatissimo tasso di disoccupazione.
Il settore del piccolo commercio risulta però avere alcuni punti di forza:
- rapporto con il cliente
- localizzazione sul territorio e nei centri storici (a rischio di desertificazione).
Epurtroppo anche dei punti di debolezza rispetto alla grande distribuzione:
- scarso utilizzo delle nuove tecnologie ICT e Wireless
- scarso potere contrattuale delle imprese isolate
- scarsa conoscenza del marketing.
Obiettivi
L”obiettivo è far superare i punti di debolezza ai piccoli esercizi, aiutandoli con l”acquisizione di competenze nel settore ICT, del marketing e quant”altro, e contemporaneamente, renderli soggetti promotori di una comunità virtuale dei piccoli produttori e commercianti di una determinata regione. Ciò in modo da permettere loro di avere una massa critica notevole e contemporaneamente di interagire in maniera moderna ed intelligente con i loro clienti finali.
Lo sviluppo di Internet e dei modelli di business ad esso correlati ha reso inadatta la struttura tipica del portale, favorendo lo sviluppo di luoghi virtuali ove le aziende e gli utenti possano spendere più tempo. Con la comunità virtuale si passa da un modello basato su un approccio di tipo quantitativo (quanto tempo, quanti click, quante pagine,¿) ad un modello basato su di un approccio di tipo qualitativo (quale utente, quali caratteristiche ed esigenze). Lo sviluppo delle comunità virtuali si basa su quelle che vengono definite esternalità positive di rete, che generano dinamiche crescenti basate sullo sviluppo di circoli virtuosi legati al raggiungimento di una massa critica e consentono di massimizzare il valore dell”informazione.
Lo sviluppo di una comunità virtuale dipende dall”identificazione degli interessi distintivi del suo target e dalla capacità di sviluppare relazioni fra i membri della comunità per ottenere ciò vanno messe in atto delle strategie atte a creare queste competenze fra i membri della comunità, piccole imprese e microimprese, professionisti e i loro clienti. Infatti, per lo sviluppo delle relazioni fra i partecipanti è necessario sapere come integrare contenuti e comunicazioni.
Risultati attesi
Per ottenere ciò si sperimenterà, una riqualificazione degli imprenditori e del personale dei piccoli esercizi commerciali, al fine di rendere le loro aziende in grado di competere con la grande distribuzione rafforzando i punti di forza dei piccoli (presenza sul territorio, rapporto con il cliente, servizio personalizzato aggiunto alla vendita).
Si creeranno, in questi soggetti, le competenze necessarie a realizzare una rete di esercizi commerciali che permetta di sfruttare i vantaggi della rete stessa (GAV, centri commerciali virtuali-reali), interagendo al tempo stesso con la produzione, il mondo agricolo e la fornitura di servizi turistici (filiera).
Questo permetterà la creazione di una vera e propria comunità virtuale del mondo produttivo delle PMI di area, con sviluppo di sinergie e reciproco vantaggio, innescando un circolo virtuoso di sviluppo.
Si agirà sulle seguenti leve:
creazione di una cabina di regia e di un osservatorio, con il compito di gestire gli interventi e di monitorare i risultati ottenuti
campagna di promozione del progetto verso le aziende interessate
progettazione e realizzazione di percorsi formativi specifici per il target discriminato, da mettere in campo tramite formazione tradizionale e FAD (a tale fine si curerà la collaborazione con importanti istituzioni scolastiche, che metteranno in campo competenze e strutture logistiche)
creazione di tutti gli strumenti atti alla realizzazione di una vera virtual community del settore produttivo
diffusione dei risultati e mainstreaming.
2. G
Si tratta di un progetto E-TEN della Commissione Europea, condotto da un consorzio europeo a cui ha partecipato direttamente come partner Assoprovider (fase di disseminazione dei risultati).
L¿esigenza da cui si parte è di permettere l¿utilizzo delle tecnologie del WEB, e più in generale delle moderne ICT, per competere e creare distretti turistici montani, in aree in cui esistono una miriade di microimprese legate al turismo che normalmente non interagiscono tra di loro.
Il modello di distretto mutuato da altre realtà e settori merceologici permette infatti di raggiungere massa critica e di innovare anche il mondo delle microimprese, purchè esse abbiano gli strumenti, la volontà e la capacità di farlo.
Obiettivi
Gli obiettivi generali del progetto sono i seguenti:
¿ promozione delle risorse naturali e dei servizi offerti dai comprensori turistici montani;
¿ conseguente sviluppo economico locale PMI turistiche e agroalimentari;
¿ creazione di un forte servizio telematico multilingue paneuropeo;
¿ valorizzazione, promozione e collezione digitale di dati pubblici.
Risultati attesi
Il WEB GIS di Georama potrà essere fruito dal turista, tramite un normale PC desktop o notebook, ma anche tramite connessioni GPRS, UMTS e WLAN di nuova generazione. Tali tecnologie permeranno l¿uso di Internet e di moltissime applicazioni alle utenze nomadiche o mobili.
Il progetto comporta la creazione di una rete transeuropea per la filiera del turismo in montagna e la relativa sperimentazioni sul campo tramite la realizzazione di una infrastruttura WEB connessa ad un Sistema Informativo Territoriale, che contiene le informazioni georeferenziate, inserite dagli operatori delle aree pilota, legate a servizi e informazioni utili a tutti coloro che desiderano utilizzare servizi turistici, ed è fruibile tramite reti wireless.
Il tuttoè ottenuto integrando tre mondi, nell¿ambito delle ICT, che normalmente hanno poco interagito tra loro, quello del WEB, quello del GIS e quello delle comunicazioni wireless.
3. Reti dinamiche e working group per l¿innovazione nella microimpresa e nella PMI: il wireless indoor e outdoor
Il territorio italianoè caratterizzato dalla presenza di moltissime microimprese. Queste microimprese operano spesso in modo isolato, soprattutto nel Mezzogiorno, e cio comporta una loro debolezza nel competere con i concorrenti meglio organizzati (Grandi Imprese, reti etc.): esse non innovano e non fanno sistema.
Creare le condizioni perché questa situazione venga superata non è un compito semplice, e coinvolge aspetti culturali, formativi, logistici.
Esistono delle aree geografiche, anche nel Mezzogiorno, a vocazione definita (tessile, calzature, mobili, turismo, agroalimentare). Nelle città poi esistono aree commerciali. Esistono infine gruppi ¿virtuali¿ di PMI commerciali (franchising, GAV).
Queste aggregazioni sono una premessa che semplifica molto la possibilità di concreta cooperazione fra le microimprese per innovare e creare reti. I gruppi di aziende possono essere considerati come strutture dinamiche capaci di giocare un ruolo nel processo di trasferimento tecnologico alla singola PMI.
Gli ISP di Assoprovider, data la loro competenza nel settore delle ICT, operano in situazioni di relativo vantaggio, introducendo le tecnologie delle moderne ICT, facendole passare tramite strutture di intermediazione aziendale (working group), in cui le microimprese partecipano assieme, per raggiungere obiettivi di interesse comune e acquisire con ciò competitività.
Obiettivi
L¿obiettivo è la creazione di reti dinamiche e di working group affinchè si possano stabilire condizioni innovative di progetto e produzione ma anche di innovazione nella distribuzione di prodotti. Le reti dinamiche coinvolgono fornitori di materie prime, di tecnologia e utenti finali, in una configurazione che cambia in funzione di specifiche esigenze o di specifici prodotti da progettare.
Tra gli obiettivi specifici ricordiamo quello di permettere alla microimpresa, o all¿aggregazione di microimprese, di evolversi verso modelli consoni al paradigma di Impresa Real-Time (Gartner Group), tramite l¿introduzione massiccia del wireless in azienda, grazie alla creazione di working group, che porranno il focus del loro operare sui seguenti aspetti concreti del wireless:
- Porre enfasi sull¿immediatezza nel ricevere informazioni critiche e agire su di esse;
- Eliminare costosi ritardi in tutte le fasi dalla progettazione al CRM e garantire minore magazzino e migliore servizio al cliente, flessibilità e rapidità nell¿implementare nuove stretegie per seguire evoluzioni di mercato;
- Identificare aree aziendali con maggiore necessita¿ di dati in real-time;
- Identificare database aziendali non facilmente accessibili a distanza.
Risultati attesi
Segnaliamo alcuni working group di microimprese creati per l¿introduzione in azienda delle tecnologie del Wireless, della famiglia IEEE 802.xx:
- Working Group su WLAN Lo sviluppo nella comunicazione wireless permette di ridurre i costi di cablaggio interno di stabilimenti industriali (bluethoot, wifi);
- Working Group su Creazione di WLAN per cablaggio di Aree Commerciali e/o Distretti industriali (wifi);
- Working group su Creazione di Punti di Vendita e GAV per gruppi di aziende commerciali con comunicazione wireless;
- Working group sull”uso del wireless per l¿IOM (Internal Organization Management) e SCM (Supply Chain Management), CRM (Customer Relationship Management).
Programma – Agire Digitale, più banda larga più servizi
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Agire Digitale: un progetto per piccole imprese e professionisti, per coinvolgere il Paese. Gasparri ¿raddoppio delle connessioni alla banda larga entro il 2005´
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