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E¿ entrato nel vivo il processo contro Bernard Ebbers, l¿ex presidente di Worldcom, accusato di aver orchestrato la più grande truffa contabile compiuta negli Usa nell¿ambito del colossale fallimento della società telefonica nel 2002.
Ebbers, a differenza dell¿ex direttore finanziario Scott Sullivan, si è sempre dichiarato non colpevole, nonostante diversi rapporti indipendenti abbiano dimostrato il suo coinvolgimento diretto nell¿aggiustamento delle pratiche contabili della società attraverso prassi del tutto illegali che hanno generato una frode da oltre 11 miliardi di dollari.
Su Ebbers pesano tre capi d¿accusa: complotto, frode di Borsa e false dichiarazioni alla SEC, l¿Autorità Usa di controllo della Borsa Usa.
Se il manager venisse riconosciuto colpevole di tutti i reati a lui contestati potrebbe essere condannato a 85 anni di reclusione.
¿Ebbers ¿ dice l¿assistente del procuratore distrettuale David Anders ¿ non ha mentito una volta o due, ma l¿ha fatto ripetutamente¿.
Piuttosto che ammettere il reale stato delle finanze del gruppo, che avrebbe provocato l¿immediato crollo del valore delle azioni, Ebbers avrebbe infatti continuato a mentire alle autorità e agli investitori, sostenendo che WorldCom avrebbe pubblicato risultati in linea con le attese degli analisti.
Ebbers, inoltre, avrebbe esercitato il suo potere per costringere i suoi subordinati a manipolare i risultati finanziari della compagnia a partire dall¿estate del 2000.
Ebbers possedeva allora milioni di titoli della società e il mantenimento del loro prezzo ¿ accusa Anders ¿ era una garanzia essenziale per le banche, anche in vista dell¿acquisto di un enorme ranch in Canada.
Per non vedere sfumare la sua fortuna personale, Ebbers avrebbe allora cominciato a esercitare forti pressioni sui dipendenti, in particolare su Scott Sullivan, perché ¿cucinassero i libri contabili¿.
Quando qualcuno si opponeva a questa pratica, Ebbers ricordava che ¿bisogna rispettare le cifre¿, cioè le aspettative degli analisti.
A incastrare Ebbers, proprio la testimonianza di Scott Sullivan che, in cambio di una sentenza più lieve, testimonierà contro di lui durante il processo.
La difesa, tuttavia, è certa di avere qualche asso nella manica: primo perché tra il 2000 e il 2001 furono molti i dirigenti (Sullivan incluso) che collaborarono all¿aggiustamento dei conti della compagnia, secondo perché le accuse dell¿ex CFO sono ancora tutte da verificare, dal momento che la sua testimonianza mira a ottenere una riduzione della pena per se stesso.
L¿ex presidente, costretto alle dimissioni nel 2002, ha avuto il merito di trasformare WorldCom da semplice rivenditore di servizi telefonici nel secondo operatore telefonico long distance degli Usa, grazie ad un¿aggressiva campagna di acquisizioni.
A che prezzo, però, l¿abbiamo visto tutti.
Alcune settimane fa comunque, gli azionisti hanno raggiunto una pesante vittoria nei confronti del management della compagnia.
Attraverso un accordo stragiudiziale, hanno ottenuto che i manager e dieci membri del cda accusati di negligenza, paghino di tasca loro 18 dei 54 milioni di dollari necessari per risarcire loro e i creditori.
Nel mese di maggio del 2004 Citigroup, la maggiore società mondiale nei servizi finanziari, da parte sua aveva accettato di pagare 2,6 miliardi di dollari per venir fuori dal contenzioso legale in cui era stata chiamata in causa sempre nell” ambito di questo scandalo.
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Archivio delle news su MCI (ex-WorldCom)
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