Europa
T-Mobile, la filiale di telefonia mobile dell¿operatore tedesco Deutsche Telekom, ha annunciato la soppressione di 2.200 posti di lavori da qui al 2006, nell¿ambito di un piano di taglio dei costi che dovrebbe consentire alla società di risparmiare 150 milioni di euro, pari al 10% dei costi del personale.
I tagli riguarderanno la Germania, la Gran Bretagna, la Repubblica Ceca, l¿Austria e i Paesi Bassi.
La metà della somma risparmiata verrà investita nel rilancio delle attività di T-Mobile, che deve ridurre le spese del 10%.
Più precisamente, 500 milioni di euro, verranno investiti nello sviluppo di nuove tecnologie mobili e nell¿offerta di tariffe più competitive.
L¿obiettivo della società è chiaro: raggiungere una crescita produttiva a costi ragionevoli, ¿piuttosto che una crescita ad ogni costo¿, come ha dichiarato il presidente René Obermann.
¿L¿industria della telefonia mobile si trova di fronte a un cambiamento: il punto cruciale non è più nella crescita del numero di carte sim vendute, ma nello sviluppo di relazioni più intensive con la clientela¿, continua Obermann.
Il business, insomma, non punta più all¿acquisizione di nuovi clienti, ma al mantenimento di quelli esistenti, vista la forte competizione sul mercato.
Per quanto riguarda in particolare il mercato tedesco, il gruppo punta a raggiungere una quota di circa il 40% in termini di reddito e a mantenere i suoi margini intorno al 40%.
Tra le altre misure che verranno messe in atto, T-Mobile ridurrà il montante delle sovvenzioni sui telefonini venduti: il numero degli apparecchi ¿in offerta¿ passerà a un numero compreso tra 30 e 40, contro gli attuali 50.
Alcune attività del gruppo verranno inoltre concesse in outsourcing, mentre 500 posti verranno soppressi nell¿ambito del trasferimento dei locali della direzione presso la casa madre, Deutsche Telekom.
Obermann assicura tuttavia che l¿operazione verrà condotta nel modo più ¿socialmente accettabile¿ possibile.
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