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Il Gruppo giapponese d¿elettronica Fujitsu, uno dei pionieri nella produzione degli schermi al plasma, sul mercato da più di 30 anni, ha dichiarato a sorpresa che intende ritirarsi dal mercato.
La notizia è stata data dal quotidiano giapponese Asahi Shimbun, che parlava dell¿intenzione della società di abbandonare questo settore o comunque ridurre considerevolmente la propria presenza.
Stando a quanto scrive l¿Asahi, Fujitsu sarebbe in trattative con la giapponese Hitachi per cedere una grossa parte delle azioni che detiene nella jointventure Fujitsu Hitachi Plasma Display.
I due Gruppi detengono pariteticamente questa società, creata nel 1999 e che conta 1.100 dipendenti.
Le stime prevedono una crescita della domanda di schermi piatti al plasma nel prossimo futuro, ma Fujitsu al momento è costretta a realizzare investimenti massicci per mantenere la propria posizione sul mercato e sopravvivere davanti alla concorrenza aggressiva del settore.
Fujitsu sta pensando anche di trasferire a Hitachi i brevetti più importanti che detiene in questo comparto, sostiene l”Asahi.
La società non ha comunque voluto commentare queste indiscrezioni.
Un portavoce ha sostenuto che Fujitsu è in continue trattative con Hitachi che, ricorda, ¿ è nostro partner in questo settore¿.
¿Non possiamo parlare di niente che non sia stato prima formalmente deciso dal gruppo¿, ha concluso.
In realtà il mercato degli schermi al plasma non sta attraversando un buon momento. Diverse società del settore hanno aumentato gli investimenti nella produzione degli schermi LCD, evidenziando che si stanno muovendo in un¿altra direzione.
E¿ di alcuni giorni fa, la notizia che la Sharp Corporation, numero uno giapponese negli schermi a cristalli liquidi, investirà 150 miliardi di yens (1,1 miliardo di euro) per la costruzione di una nuova industria di schermi LCD in Giappone.
La Sharp ha fatto sapere di prevedere una vendita di 4,5 milioni di televisori LCD nel corso dell¿esercizio che comincerà il prossimo 1° aprile, contro una stima di 2,7 milioni di unità per l¿anno in corso, vale a dire una crescita del 66% dei volumi.
Il Gruppo giapponese, primo costruttore mondiale di televisori a schermo LCD, ha aggiunto di prevedere vendite per 7 milioni di unità per l¿esercizio 2006-2007, in crescita del 55%.
Sulla base di queste rosee previsioni, la società ha deciso di investire in questa nuova linea di produzione di LCD, destinata a migliorare la produttività e a rispondere alla crescita della domanda.
Nelle scorse settimane,Sony era intervenuta per negare la propria uscita dal mercato del plasma, ma aveva dovuto ammettere di star puntando maggiormente sui televisori LCD.
Alcuni rumor, parlavano infatti della possibilità che il Gruppo abbandonasse il settore perché non più strategico per le proprie casse.
Il ritiro di Sony dalla produzione di Tv al plasma non è un¿informazione così priva di fondamento.
Per gli esperti, una simile mossa sarebbe giustificabile alla luce del fatto che la società giapponese non produce direttamente gli schermi delle televisori al plasma, cosa che rende difficile il mantenimento di una pozione concorrenziale sul mercato, visto che i prezzi continuano ad abbassarsi del 20-30% ogni anno.
Kazuya Yamamoto, di UFJ Tsubasa Securities, ha sottolineato: ¿Sony dipende interamente da altri produttori per gli schermi, per questo ha poco margine di manovra sui prezzi. Anche se le vendite aumentano, avrà sempre problemi a registrare utili¿.
Se le indiscrezioni si rivelassero fondate, ha poi commentato Yamamoto, ¿Considererei la scelta di Sony appropriata dal punto di vista strategico¿.
La divisione televisori del Gruppo giapponese ha subito una perdita di 6,1 miliardi di yens (58,64 milioni di dollari) nel trimestre chiuso il 30 settembre, a causa dei costi elevati degli schermi LCD e plasma.
La società spera di migliorare la profittabilità puntando su S-LCD, la jointventure creata con Samsung Electronics negli schermi LCD, che entrerà nella produzione di larga scala nel secondo trimestre 2005.
Gli esperti sostengono che negli ultimi mesi si è registrato un abbattimento dei prezzi delle Tv al plasma e questo ha comportato grossi problemi per le società produttrici.
La società di ricerca statistica DisplaySearch ritiene che le vendite deludenti degli ultimi mesi del 2004 hanno determinato un accrescimento degli stock, con un conseguente abbassamento dei prezzi più velocemente di quanto previsto.
Un televisore classico al plasma di 42 pollici viene ormai messo in commercio sul mercato europeo a circa 3.000 euro.
Cosa succederà al mercato delle Tv al plasma? L¿aumento delle scorte invendute potrebbe portare a un¿ulteriore riduzione dei prezzi e un conseguente calo degli investimenti per questo segmento del mercato, ritenuto fino a poco tempo fa uno dei più promettenti.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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