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Introdotta a livello mondiale solo da pochi anni, la rivoluzionaria tecnologia Radio Frequency Identification (RFID) è destinata quest¿anno a decollare sul mercato di massa.
Secondo diverse autorevoli società di ricerca, quella delle ¿etichette intelligenti¿ sarà l¿industria dell¿anno, grazie alla crescente adozione della tecnologia nell¿ambito della grande distribuzione e delle supply chain.
Fra cinque anni, secondo i dati presentati da In-Stat, il mercato delle RFID dovrebbe raggiungere un valore di circa 2,9 miliardi di dollari, contro gli attuali 300 milioni.
Le applicazioni della tecnologia sono vastissime e spaziano dal campo medico a quello della distribuzione e, entro la fine di quest¿anno, dovrebbero essere almeno 10 milioni le etichette RFID vendute e usate a livello commerciale.
Le etichette RFID possono essere ad esempio impiegate per “tracciare” singole unità di prodotto nella catena di distribuzione dell”industria, per garantire una maggiore rapidità nelle operazioni commerciali, per prevenire furti e contraffazioni dei prodotti, per controllare accessi ad aree riservate, ma anche per avere un quadro completo della situazione clinica di un paziente o, come già succede nel bar “Soba” di Glasgow, per permettere ai clienti (cui viene impiantato un minuscolo chip sotto pelle) di pagare una volta consumato e uscire dal club senza carte di credito o banconote.
Secondo la società di consulenza Deloitte&Touche, l¿industria dei lettori RFID e dell¿hardware relativo alla tecnologia diventerà quest¿anno un settore di tutto rilievo che aiuterà molte società a ottenere notevoli risparmi sui costi di gestione delle merci.
In questo contesto, due big del settore high tech, IBM e Sun, hanno già presentato le loro soluzioni studiate per aiutare le aziende ad automatizzare i processi di business mediante la tecnologia RFID.
IBM WebSphere RFID Premises Server, il primo prodotto software rilasciato dalla nuova Sensor and Actuator Solutions Business Unit di IBM, punta ad estendere i limiti dell”infrastruttura IT, integrando il mondo fisico delle etichette RFID e dei relativi dispositivi di lettura con i sistemi IT dei clienti.
Il prodotto è studiato per consentire alle aziende di installare in modo rapido ed efficiente nuove applicazioni e apparecchiature come casse automatiche, dispositivi mobili per lo shopping e carrelli della spesa intelligenti. Tali apparecchiature sono compatibili con tecnologie sempre più diffuse come display digitali e dispositivi wireless di fascia consumer.
METRO Group, la quarta catena retail al mondo, ha già adattato la tecnologia all”interno della propria supply chain, mentre IBM ha recentemente annunciato l”intenzione di investire 250 milioni di dollari nei prossimi cinque anni a favore di un”iniziativa ¿Sensor and Actuator Solutions¿.
Tale investimento prevede l”impegno di circa 1.000 dipendenti appartenenti alle divisioni software, servizi e hardware della società, l”apertura di nuovi RFID Lab in tutto il mondo, e la valorizzazione dei rapporti intrattenuti con ISV e produttori di chip e di dispositivi di lettura per creare un ecosistema wireless basato su standard aperti.
Anche un¿altra catena di distribuzione, per la precisione Wal-Mart, leader mondiale nella larga distribuzione, ha deciso già nell”aprile del 2004 di avviare le prime sperimentazioni di tracciamento prodotti con la tecnologia RFID.
Per questo aveva chiesto a gennaio dello scorso anno a circa 100 fornitori di assegnare le etichette RFID sui prodotti destinati a ai propri punti vendita.
Sun, da canto suo sta pianificando e realizzando una serie di RFID Test Center in tutto il mondo, per assistere i propri clienti nei primi passi del cammino verso un deployment RFID di successo.
La società, inoltre, ha realizzato un”intera architettura di riferimento – la Sun RFID Reference Architecture – per lo sviluppo di sistemi di lettura in radiofrequenza e per l”integrazione dei dati all”interno dei sistemi enterprise.
Nel corso del primo trimestre 2005, Sun lancerà Isa for Retail, un package specifico per supportare i punti vendita nell”ottimizzazione del magazzino e dell”inventory management mediante una maggiore integrazione con la supply chain.
Un mercato in piena espansione, insomma, che tuttavia ha provocato anche l¿intervento del Garante della privacy, a causa dei forti dubbi suscitati dall¿estensione della tecnologia al controllo delle persone, oltre che delle merci.
¿Occorre tenere presenti le ripercussioni che l”utilizzo di tali tecniche può avere sui diritti delle persone e in special modo sulla protezione dei dati personali¿, spiega il Garante.
Le cosiddette etichette “intelligenti” potrebbero infatti contenere dati personali, o rendere comunque identificabili gli interessati attraverso l”aggregazione con altre informazioni di carattere personale, ¿si pensi, ad esempio, al loro impiego in esercizi commerciali ove sia possibile procedere all”incrocio dei dati relativi ai pagamenti effettuati dal cliente¿.
Esse possono inoltre comportare la localizzazione dell”individuo che detiene l”oggetto su cui sono apposte, con notevoli conseguenze anche sulla libertà di circolazione delle persone.
Ciò, tenendo conto anche del fatto che, in prospettiva, lo sviluppo tecnologico potrebbe incrementare la potenza dei sistemi di RFID rendendo possibile una “lettura” delle etichette anche a notevoli distanze.
Uno scenario, insomma, degno del Grande Fratello orwelliano, fatto però di tecnologie su cui l”industria sta puntando con forza e che potrebbero portare a cambiamenti sostanziali delle nostre abitudini più radicate, come quella del drink al bar: a detta dei clienti del bar Soba , entrare e trovare già pronta al tavolo la propria bevanda preferita è un”esperienza entusiasmante.
Ma se un giorno, invece del caffè si volesse bere un gin tonic…vaglielo a speigare al chip!
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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