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Il destino di Wind, l¿operatore italiano controllato da Enel, è ancora del tutto incerto.
Enel continua a ribadire che in mancanza di un¿offerta adeguata la società verrà quotata in Borsa, ma continuano a circolare notizie relative al possibile ingresso nel gruppo dell¿ex azionista France Telecom, uscita dal capitale dell¿operatore nel 2003, cedendo a Enel la sua quota del 26,6% per 1,5 miliardi di euro.
Secondo le indiscrezioni circolate sulla stampa, l¿operatore storico sarebbe pronto a offrire 4 miliardi di euro in contanti e altri 2 miliardi in azioni.
Il gruppo francese assorbirebbe anche i circa 7 miliardi di euro di debiti dell¿operatore italiano, per un¿operazione del montante di 13,5 miliardi di euro.
Nell¿ambito dell¿operazione, Enel acquisirebbe una partecipazione dal 5 al 6 per cento in France Télécom.
L¿ex monopolista delle tlc francesi ha smentito formalmente la propria partecipazione alla vicenda, dichiarando che il gruppo non avrebbe alcuna intenzione “di partecipare alla procedura in corso su Wind”, mentre ai piani alti di Wind sono attese per le prossime ore anche le offerte della cordata guidata da Cesare Romiti e del fondo americano Blackstone per conto di Deutsche Telekom.
Il fondo americano punta ad acquisire il 30% del gruppo con un”offerta compresa tra i 3,6 e i 3,8 miliardi di euro. La notizia è avallata anche dal fatto che l”ex numero uno del gruppo tedesco, Ron Sommer, passato a Blackstone, starebbe curando personalmente il dossier Wind.
Deutsche Telekom era azionista di Wind in fase di start up ma ha lasciato l¿azionariato del gruppo nel 2000, a causa del pesante indebitamento.
La cordata Romiti, da canto suo, punta a una quota superiore della prima offerta (27%) forte anche del probabile appoggio di molte istituzioni finanziarie straniere.
Enel, intanto, in attesa di un¿offerta che consenta di recuperare i 13 miliardi di euro investiti nella telefonia mobile, continua a ribadire che la strada maestra resta quella della quotazione in Borsa, mentre anche il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ritiene improbabile che Enel riesca a ottenere una simile cifra.
A margine di un incontro con il Ministro francese dell¿Industria Patrick Devedjian, Gasparri ha dichiarato che la via dell¿Ipo è la più ¿logica e razionale¿.
Devedjian ha commentato con scetticismo il ritorno di France Télécom nel gruppo, ma l¿interesse potrebbe essere più che legittimo, dal momento che il gruppo era uscito da Wind in un momento di forte crisi per l¿industria e schiacciata da debiti per oltre 60 miliardi.
Nei giorni scorsi, Il Sole 24 Ore, asseriva con sicurezza che ci sarebbe già stato un incontro, il 7 gennaio, tra il direttore finanziario dell¿operatore d¿oltralpe e quello di Enel.
Da questo incontro ai vertici sarebbe emerso un chiaro interesse di France Télécom per ¿l¿ex¿ Wind, ma ancora niente sembra essere chiaramente definito, se non il caos mediatico suscitato dalla vicenda.
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