Tutti pazzi per Wind: si riaffaccia anche l¿ipotesi France Télécom

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Continuano a inseguirsi indiscrezioni e smentite sul sulla eventuale cessione di Wind.

Tornanoa farsiinsistenti, infatti,le voci relative a un ”ritorno di fiamma” dell¿operatore storico francese France Telecom anche se vonti vicine a Enel ribadiscono con fermezza che la societ&#224 ritiene strategica la scelta dell”IPO.

Secondo indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, ci sarebbe gi&#224 stato un incontro, il 7 gennaio, tra il direttore finanziario dell¿operatore d¿oltralpe e quello di Enel.

Potrebbe aprirsi, secondo i rumors, uno scenario in cui France T&#233l&#233com acquisirebbe il 100% dell¿operatore mobile italiano mentre Enel entrerebbe nell¿azionariato dell¿operatore francese con una quota del 14%, la seconda per importanza dopo quella detenuta dallo Stato.

France T&#233l&#233comnon ha commentato le indiscrezioni, mentre Enel ha fatto sapere che la strada della quotazione in Borsa “&#232 stata tra l”altro confermata dal cda del 24 dicembre scorso”.


L”operatore francese aveva ceduto la propria quota del 26,6% in Wind nel 2003, per 1,5 miliardi di euro, a causa del pesante indebitamento della societ&#224.

Le voci su un possibile ritorno nel gruppo si rincorrono ormai da diverso tempo e sono state pi&#249 volte seccamente smentite dal presidente Thierry Breton, attualmente impegnato in una dura battaglia relativa alle tariffe telefoniche e al canone.

Ieri intanto l¿operatore Internet Fastweb ha smentito ufficialmente il suo interessamento all¿acquisizione di Wind.

L¿amministratore delegato del gruppo, Stefano Parisi in una nota ha comunicato che ¿la posizione di Fastweb rimane e rimarr&#224 immutata rispetto a quanto comunicato marted&#236 14 dicembre 2004 quando &#232 stata ufficialmente conclusa ogni trattativa al riguardo¿.

Lo scorso dicembre, Fastweb aveva dato mandato a Deutsche Bank, Unicredit e Interbanca, per studiare un”integrazione con l”operatore.

Ma secondo la il pool di banche ¿le attese dell”azionista di Wind non consentono il raggiungimento di alcun accordo¿.

L¿operazione, per mezzo della quale Enel ¿ unico azionista di Wind ¿ vorrebbe recuperare tutti i 13 miliardi di euro investiti nella telefonia in pratica &#232 stata giudicata troppo onerosa.

Ancora completamente aperta, dunque, la partita sul futuro dell¿operatore mobile italiano, mentre si riaffaccia anche l¿ipotesi dell¿ingresso nell¿azionariato della cordata guidata da Cesare Romiti assieme a un consorzio di cui fanno parte la famiglia egiziana Sawiris (cui fa capo l¿operatore Orascom) Wilbur Ross, della holding newyorchese WL Ross & Co., e il tycoon franco-vietnamita Philippe Nguyen, a capo del fondo di private equity Ipe-Investors.

Enel aveva bocciato l¿offerta della cordata perch&#233 non rispondente alle aspettative della societ&#224, ma pare che l¿imprenditore non sia intenzionato a mollare la presa e voglia arrivare ad almeno il 70% del capitale.

Nei giorni scorsi, inoltre Enel ha invitato sei fondi di private equity, fra cui gli americani di Blackstone, a valutare un possibile ingresso nella sua compagnia telefonica, prima dell”Ipo.

Le ipotesi sull¿ingresso sono molte: si potrebbe realizzare attraverso un aumento di capitale oppure con la cessione di quote a nuovi partner.

Blackstone, assieme ad altri 4 fondi d”investimento,aveva espresso nelle scorse settimane l¿intenzione di acquisire il 70% della societ&#224, ma sarebbe ora disposto a scendere al 30%, lasciando la strada aperta al collocamento in Borsa.

Secondo indiscrezioni gli altri fondi interpellati sarebbero Kkr, Providence, Permira, Bc Partners e Carlyle.

Tutte queste domande avranno forse una risposta il20 gennaio, giorno in cui &#232 previsto il consiglio di amministrazione di Wind.

Nei piani di Enel,nel in cui caso nessuna offerta soddisfi pienamente le esigenze del gruppo, la strada maestra resta quella della quotazione che dovrebbe avvenire entro la prossima primavera.

Alessandra Talarico

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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