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Niente pare impossibile ai pirati informatici, neanche entrare in possesso di dati riservati e informazioni personali di agenti dei servizi segreti americani.
T-Mobile Usa, filiale mobile dell¿operatore storico tedesco Deutsche Telekom ha fatto causa a un hacker accusato di essersi introdotto nelle sue reti e aver spiato tutto quanto avveniva sui telefonini degli utenti, dalle conversazioni alle eMail, dalle password ai numeri di previdenza sociale e alle foto.
Nicholas Lee Jacobsen è stato arrestato lo scorso ottobre, ma il fatto è trapelato soltanto in questi giorni perché pare che il ragazzo, ventunenne californiano, abbia provocato un po¿ di maretta anche all¿interno dei servizi segreti americani.
Secondo un dossier reso pubblico ieri, Jacobsen sarebbe penetrato illegalmente nelle reti di T-Mobile per trafugare i dati di almeno 400 utenti, tra cui anche alcune celebrità.
Tutto quanto veniva trasmesso sulla rete tranne (assicura l¿operatore) le coordinate dei conti correnti bancari dei clienti, è finito nelle mani del ragazzo che avrebbe rintracciato documenti riservati e informazioni personali (username e password) di un agente dei servizi segreti.
Jacobsen, nascondendosi dietro il nickname ¿Ethics¿ avrebbe poi cercato di rivendere le informazioni raccolte sui telefoni degli utenti (tra cui alcune star del jet set americano) nella chat room del sito muzzfuzz.com.
Tra i frequentatori del sito c¿era però anche un informatore degli investigatori, che stavano tra l¿altro indagando sul dilagante fenomeno dei furti di identità digitale.
Grazie alla collaborazione della talpa, gli agenti sono riusciti a mettere sotto controllo il computer di Jacobsen e hanno così scoperto che il ragazzo navigava tranquillamente su “My T-Mobile,”, inserendo la user name e la password di Peter Cavicchia.
Cavicchia è l¿agente che lo scorso anno aveva condotto le indagini che avevano portato all¿arresto di Jason Smathers, un ex impiegato di AOL accusato di aver rubato gli indirizzi di 92 milioni di utenti per rivenderli a uno spammer.
L¿agente era un appassionato di tecnologie mobili e spesso lavorava attraverso il Sidekick della T-Mobile, un dispositivo all-in-one che include telefonino, camera, organizer digitale e terminale eMail.
Il Sidekick usa i server dell¿operatore per lo storage delle eMail e dei file e i documenti rubati da Jacobsen sono stati tutti trafugati dall¿account di Cavicchia.
Nell¿operazione che ha portato all¿arresto dell¿hacker, denominata ¿Operation Firewall¿, sono state incriminate altre 28 persone in sei Stati per furto di identità e frode ma i dettagli sono stati divulgati soltanto adesso.
In oltre un anno di ¿spionaggio¿, Jacobsen sarebbe riuscito ad accedere a una porzione di uno dei sistemi informatici interni di T-Mobile, sfruttando una ¿falla nel sistema di set up nei server dei telefonini¿, come ha riferito un suo amico.
Oltre ai documenti dei servizi segreti, l¿hacker sarebbe anche entrato in possesso di diverse foto private di celebrità come Demi Moore e Paris Hilton.
Questi dettagli non sono stati confermati dalla corte, ma pare che Jacobsen si divertisse a mostrare agli amici come otteneva le password delle star e scaricava le foto che avevano scattato col loro telefonino.
Secondo i dossier della corte, le prime notizie relative all¿incursione di Jacobsen nelle reti di T-Mobile sono giunte all¿attenzione delle autorità nel marzo del 2004, proprio mentre l¿operazione Firewall muoveva i primi passi.
In un comunicato, T-Mobile, che sapeva dell¿intrusione già da luglio, chiarisce che i numeri di carta di credito degli utenti non sono stati violati.
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