Mondo
Anthony Chan presenta tutti i sintomi della dipendenza: pallore, nervosismo, difficoltà a comunicare, riduzione della vita sociale.
La sua droga non è l¿eroina, né la cocaina, ma Internet.
Al punto tale che questo ragazzo di 16 anni di Hong Kong è in cura per disintossicarsi e riuscire a uscire da questa particolare forma di dipendenza.
¿Il computer è il mio amico, la mia vita¿, ha commentato in una delle rare volte in cui ha abbandonato la propria postazione Internet.
Il computer è largamente utilizzato a Hong Kong, il 90% della popolazione ne possiede uno o comunque ne ha accesso e 3,5 milioni di persone, più della metà della popolazione, naviga ogni giorno in Internet.
Fortunatamente per la maggior parte di questi il Web è restato ciò che deve essere: una fonte di informazione e un mezzo di contatto con la famiglia, gli amici e i conoscenti.
Ma per alcuni, come Anthony Chan, il nuovo media ha ucciso ciò che avrebbe dovuto invece facilitare, la comunicazione sociale.
Secondo uno studio del Politecnico di Hong Kong, su un migliaio di famiglie, un terzo dice di aver un figlio dipendete da Internet.
Se facciamo riferimento all¿aumento dei casi segnalati ai medici specialisti, ci rendiamo conto che il fenomeno si sta espandendo in tutti i Paesi sviluppati dell¿Asia.
¿La dipendenza non ci sorprende¿, ha commentato Wendy Fung, un¿assistente sociale che sta aiutando Anthony Chan a uscire da questo problema.
La Fung ha sottolineato: ¿Investiamo forse troppe risorse ed energie per incoraggiare gli studenti a usare i computer¿, con il rischio che i più deboli ne possono restare vittime.
I giovani passano in Rete gran parte del loro tempo, specie le ore notturne, alla ricerca di informazioni che riguardano le loro passioni, come la fantascienza.
E dopo una nottata passata davanti al Pc, non ci stupisce che al mattino abbiano l¿aria stanca e lo sguardo perso.
Socialmente non sono più capaci di avere degli scambi diretti. Hanno perso fiducia in se stessi e Internet li tira fuori dalla noia.
Per Louis Leung, professore di giornalismo e comunicazione all¿Università cinese di Hong Kong, la storia di Anthony Chan è facilmente spiegabile.
¿I giovani sono ancora incerti sulla loro identità. La vita reale è piena di frontiere, bisogna rispettare delle regole. Su Internet c¿è libertà¿, ha commentato Leung.
Costretti in appartamenti piccolissimi, in un Paese sovrappopolato, i giovani vedono in Internet la via di fuga, come è stato per Anthony Chan.
Le relazioni familiari si sono deteriorate con la dipendenza dal Web e i genitori, appartenenti a una generazione con poca dimestichezza con il computer, possono fare ben poco per aiutare i loro figli.
Più le relazioni sono cattive, più i figli si rivolgono a Internet, rafforzando questo circolo vizioso.
Le conseguenze delle notti trascorse sul Web, si sono fatte sentire, e Anthony non ha passato tutti gli esami dello scorso trimestre.
Il ragazzo riconosce di avere un problema: ¿Non riesco a controllarmi, sebbene sappia che quello che faccio non è un bene per me¿, ha commentato, evidenziando la necessità della cura disintossicante a cui si è sottoposto.
Fortunatamente si può intervenire su questo tipo di patologie, che, come spiega il professor Leung, sono curate dagli psicologi allo stesso modo delle dipendenze da gioco.
In Corea del Sud sono stati già creati dei centri di ricerca ad hoc. La Corea è un Paese dove l¿uso di Internet è largamente diffuso, anche grazie all¿alta diffusione della banda larga.
A Taiwan, il ministero dell¿Istruzione ha ordinato lo stretto controllo dei cyber-café per scovare gli studenti che marinano la scuola.
Judith Ng, un¿altra assistente sociale che sta aiutando Anthony Chan, ha riferito che gli specialisti lavorano sui ragazzi affetti da questi disturbi con una terapia che mira ad aumentare la loro autostima, a farli comunicare e a reintegrare nel circuito sociale.
I consigli e l¿astinenza forzata stanno dando i primi risultati. ¿Stiamo cominciando a registrare i primi successi, questo ci incoraggia a continuare¿, ha detto la Ng.
Anthony, ha cominciato a ridurre le ore passate davanti al computer, e sta cercando di migliorare le relazioni con la propria famiglia e di trovare nuovi passatempi.
© 2005 Key4biz.it