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Sharp Corporation, numero uno giapponese negli schermi a cristalli liquidi, ha annunciato stamani che investirà 150 miliardi di yens (1,1 miliardo di euro) per la costruzione di una nuova industria di schermi LCD in Giappone.
Questa industria produrrà dei pannelli per i televisori a schermo piatto LCD di 40-50 pollici, a partire dal prossimo ottobre 2006.
Intanto la società ha fatto sapere di prevedere una vendita di 4,5 milioni di televisori LCD nel corso dell¿esercizio che comincerà il prossimo 1° aprile, contro una stima di 2,7 milioni di unità per l¿anno in corso, vale a dire una crescita del 66% dei volumi.
Il Gruppo giapponese, primo costruttore mondiale di televisori a schermo LCD, ha aggiunto di prevedere vendite per 7 milioni di unità per l¿esercizio 2006-2007, in crescita del 55%.
Sulla base di queste rosee previsioni, la società ha deciso di investire in questa nuova linea di produzione di LCD, destinata a migliorare la produttività e a rispondere alla crescita della domanda.
Sharp ha precisato che utilizzerà dei pannelli detti di ¿8a generazione¿, cosa che dovrebbe conferirgli un vantaggio sui propri concorrenti, che utilizzano ancora quelli di 5a, 6a e 7a generazione.
La decisione di Sharp evidenzia una volta di più che gli operatori stanno lentamente abbandonando il mercato della Tv al plasma per investire maggiormente nei televisori LCD.
Nelle scorse settimane, Sony era intervenuta per negare la propria uscita dal mercato del plasma, ma aveva dovuto ammettere di star puntando maggiormente sui televisori LCD.
Alcuni rumor, parlavano infatti della possibilità che il Gruppo abbandonasse il settore perché non più strategico per le proprie casse.
¿Lavoreremo ancora nel segmento dei televisori a schermo piatto, continuando però a specializzarci in quelle a cristalli liquidi¿, aveva precisato nell¿occasione Sony in un articolo apparso sul quotidiano economico Nihon Keizai (Nikkei).
Nikkei aveva infatti riportato che Sony si sarebbe ritirato dal mercato dei televisori al plasma, chiudendo la propria produzione nelle industrie di Ichinomiya (Giappone), Barcellona (Spagna), Wuxi (Cina) e Pittsburgh (Stati Uniti).
Il quotidiano aggiungeva che le 4 industrie si sarebbero concentrate nella produzione di televisori a cristalli liquidi.
Secondo Nikkei, Sony sarebbe definitivamente uscita dalla produzione delle Tv al plasma entro giugno 2005, continuando però ad assicurare il servizio di assistenza ai consumatori che avevano già acquistato i televisori.
Per il quotidiano giapponese, il Gruppo avrebbe fatto questa scelta per migliorare la propria profittabilità e battere la concorrenza sul mercato di settore.
Sony, numero due al mondo dietro il suo eterno rivale Matsushita Electric Industrial e davanti a Hitachi, fabbrica più di 10 milioni di televisori ogni anno, il 10% della produzione mondiale.
Gli analisti ritengono che la notizia e la successiva smentita di Sony avranno ugualmente delle conseguenze sul mercato.
Il ritiro del Gruppo dalla produzione di Tv al plasma non è un¿informazione così priva di fondamento.
Per gli esperti, una simile mossa sarebbe giustificabile alla luce del fatto che la società giapponese non produce direttamente gli schermi delle televisori al plasma, cosa che rende difficile il mantenimento di una pozione concorrenziale sul mercato, visto che i prezzi continuano ad abbassarsi del 20-30% ogni anno.
Kazuya Yamamoto, di UFJ Tsubasa Securities, ha sottolineato: ¿Sony dipende interamente da altri produttori per gli schermi, per questo ha poco margine di manovra sui prezzi. Anche se le vendite aumentano, avrà sempre problemi a registrare utili¿.
Se le indiscrezioni si rivelassero fondate, ha poi commentato Yamamoto, ¿Considererei la scelta di Sony appropriata dal punto di vista strategico¿.
La divisione televisori del Gruppo giapponese ha subito una perdita di 6,1 miliardi di yens (58,64 milioni di dollari) nel trimestre chiuso il 30 settembre, a causa dei costi elevati degli schermi LCD e plasma.
La società spera di migliorare la profittabilità puntando su S-LCD, la jointventure creata con Samsung Electronics negli schermi LCD, che entrerà nella produzione di larga scala nel secondo trimestre 2005.
Sony non sarebbe la prima a lasciare il mercato del plasma, ricordiamo che Sharp ha fatto la scelta di investire massicciamente nella tecnologia LCD, abbandonando il plasma.
¿La perdita di un grande player come Sony peserebbe sulla crescita del mercato¿, ha spiegato Yoshihisa Toyosaki, presidente del centro ricerca iSuppl. Aggiungendo che ¿darebbe sicuramente un messaggio negativo ai consumatori sul futuro delle Tv al plasma¿.
Secondo DisplaySearch, il mercato mondiale dei televisori al plasma dovrebbe raggiungere i 5,14 milioni di unità nel 2005, contro i 2,68 milioni di quest¿anno, in crescita del 92%.
Il mercato dei televisori LCD dovrebbe invece raddoppiare, arrivando a16 milioni di unità.
Nonostante la rapida crescita di queste nuove tecnologie, i televisori a tubo catodico rappresentano ancora il 90% delle vendite mondiali.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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