Europa
Di fronte all¿offensiva lanciata dagli operatori alternativi e dalle associazioni di difesa dei consumatori, l¿operatore storico francese ha avanzato la sua personale proposta: riduzione del 26% delle tariffe entro il 2008 e diverse misure per lo sviluppo della concorrenza in cambio di un aumento del canone del 23%.
In un¿intervista al quotidiano francese “Le Parisien” il presidente Thierry Breton dichiara che le misure proposte consentiranno all¿operatore di restituire ai clienti “un miliardo in tre anni“, mentre l¿aumento del canone andrà a finanziare l¿ammodernamento della rete, con l¿obiettivo di fare del gruppo il numero uno in Europa per innovazione.
Si ¿felicita¿ di queste proposte il Ministro dell¿Economia Hervé Gaymard, secondo cui le proposte ¿rispondono ampiamente alle aspettative espresse dal governo¿, mentre le associazioni dei consumatori le hanno già definite ¿poco eque¿ (le misure avvantaggerebbero solo i ¿grandi¿ consumatori) e i concorrenti si lamentano della ¿vaghezza¿ delle misure annunciate in loro favore dal presidente dell”ex monopolista.
Secondo l¿associazione UFC-Que Choisir, l¿annuncio della ¿restituzione¿ ai clienti di un miliardo di euro è più che altro una dichiarazione ad effetto, dal momento che dal rincaro dell¿abbonamento l¿operatore vedrà rientrare nelle sue casse almeno 2,4 miliardi di euro.
Ma Breton si difende comparando l¿attuale prezzo del canone francese (10,87 euro) a quello praticato negli altri Paesi europei: ¿E¿ l¿abbonamento più basso d¿Europa, mentre la rete francese è una delle più dense e moderne del continente. Su questo punto noi siamo al di sotto dei nostri costi¿.
Secondo il progetto di Breton, il canone dovrebbe passare a 14 euro nel 2005 e a 15,99 nel 2008.
Per quanto riguarda invece i gesti in favore della concorrenza, si tratterebbe di un sistema di rivendita dell¿abbonamento all¿ingrosso che permetterebbe agli operatori alternativi di fare delle offerte che possano competere con quelle di France Télécom.
Questa misura, chiesta con forza dalla concorrenza, sarà messa in atto soltanto dalla metà del 2006, a causa della ¿complessità informatica¿ dell¿operazione.
Un ritardo giudicato abbastanza ¿fittizio¿ dai concorrenti, dal momento che la nuova politica tariffaria dell¿operatore partirà già nei prossimi mesi.
Un¿altra misura molto attesa è la riduzione del 30% dei costi per la messa in opera del cosiddetto shared access, venendo così incontro alle richieste degli operatori alternativi.
L¿operatore attende anche una risposta dal governo per quel che riguarda il dossier del ¿servizio universale¿ per cui è l”unico candidato in lizza.
France Telecom ha ricordato che la missione di servizio pubblico, che comprende anche la manutenzione delle cabine telefoniche e il servizio di informazioni telefoniche, ha dei costi (stimati attorno ai 125 milioni di euro) e necessita di adeguati investimenti.
Resta ora da conoscere il parere anche dell¿Art (l¿autorità di regolazione delle tlc d¿Oltralpe) che dovrebbero pronunciarsi a breve sulle proposte avanzate dall¿operatore.
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