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Cambiamenti in casa Murdoch. Il magnate australiano dei media, Rupert Murdoch, ha deciso che la News Corporation acquisirà la totalità di Fox Entertainment di cui attualmente il Gruppo controlla l”82,1% delle azioni e il 97% dei diritti di voto.
L”offerta, totalmente in azioni, equivale a un valore complessivo di 5,86 miliardi di dollari. Un”azione ordinaria Fox sarà compensata con 1,9 azioni News Corp con un valore di 33,54 dollari per azione e un premio di circa 7,4 punti percentuali.
Nell”esercizio chiusosi il 30 giugno scorso Fox Entertainment ha registrato un utile netto di 1,4 miliardi di dollari, ossia 1,44 dollari per azione, mentre le vendite si sono attestate su 12,2 miliardi. Da parte sua News Corporation ha avuto utili per 1,6 miliardi di dollari, 1,17 dollari per azione; le vendite sono state pari a 21 miliardi di dollari.
La decisione della News Corp è motivata dall¿obiettivo di voler ottenere una semplificazione della complessa struttura del colosso mondiale dei media che, come sottolineano gli analisti, ha finora comportato una valutazione a sconto rispetto ai concorrenti di riferimento del Gruppo.
Negli ultimi tre mesi, il tycoon ha intensificato la presenza del Gruppo negli Stati Uniti ed ha fissato la sua sede centrale a New York trasferendola da Sidney. La stessa News Corp è adesso quotata alla Borsa di New York.
Lo scorso ottobre, Murdoch aveva anticipato la sua intenzione di entrare in possesso della totalità di Fox Entertainment, cui fanno capo appunto circa i tre quarti dei ricavi del Gruppo dei media, inclusi Fox News Channel e gli studios cinematografici della 20th Century Fox.
La News Corp controlla l¿unica payTv presente sul mercato italiano, Sky Tv, ed è da tempo impegnata in un piano di risanamento della società, che deve fare i conti con l¿avanzata del digitale terrestre e con la pirateria.
Non molto tempo fa, Murdoch proprio a riguardo era intervenuto alzando la voce contro il governo italiano, per chiedere sostegni anche per la Tv digitale via parabola. Murdoch aveva fatto sapere che altrimenti avrebbe fatto ricorso alla Commissione europea.
Il magnate ritiene infatti distorsivi della concorrenza gli incentivi che la Finanziaria 2004 aveva concesso per il digitale terrestre e la banda larga ai concorrenti sul mercato italiano di Sky tra cui Mediaset. Incentivi tra l¿altro previsti anche nella Finanziaria 2005.
Contro la pirateria, invece, la società si è organizzata adottando un nuovo sistema di codifica, NDS, che sostituirà il vecchio SECA, e consentirà di ottenere migliori risultati nella battaglia alle smart card taroccate.
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