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Il 2005 si è aperto sotto i migliori auspici per l¿Umts: le tecnologie di terza generazione hanno infatti raggiunto quota 16 milioni di utenti, contro i 10 milioni registrati a settembre 2004.
Gli operatori, tuttavia, non intendono adagiarsi troppo sugli allori e stanno per la maggior parte testando tecnologie di portata superiore, destinate a trasportare la community mobile verso nuovi importanti traguardi.
È il caso di Motorola, che ha annunciato di aver condotto in queste ultime settimane diversi test sulle reti HSPDA, raggiungendo velocità outdoor fino a 2,9 Mbit/s.
Nella seconda metà di quest¿anno l¿operatore crede di poter aprire una rete commerciale capace di una velocità di trasmissione di 3,6 Mbit/s.
Contro l¿avanzata del WiMax e del Wi-Fi, poi, un gruppo di operatori capeggiati dal giapponese NTT DoCoMo ha aperto la strada allo sviluppo di un nuovo standard denominato ¿Super 3G¿, capace di velocità 10 volte superiori a quelle garantite dagli attuali sistemi di terza generazione.
Lo standard, a metà strada tra 3G e 4G, non dovrebbe essere molto costoso da implementare sulle reti WCDMA e garantirebbe una velocità fino a 100 Mbps per il download e di 50 Mbps per l¿upload.
Gli operatori che volessero passare a questo standard, spiega il carrier giapponese, non dovranno sostituire completamente le attuali infrastrutture: se infatti alla fine del 2005 DoCoMo avrà speso oltre 17,8 miliardi di dollari per l¿implementazione del 3G, i nuovi sistemi saranno più economici e facili da installare.
Secondo i calcoli, a fronte dei tre anni occorsi per attivare le reti 3G, la sua evoluzione prenderà un tempo relativamente più breve: il super 3G dovrebbe essere operativo già nel 2006 e sosterrà la transizione alle reti di quarta generazione un po¿ come l¿Edge ha fatto per la terza.
Alcuni analisti, tuttavia, sono scettici riguardo questa scaletta e mettono in dubbio la validità di ulteriori investimenti, seppur contenuti, di fronte alla avanzata di tecnologie di connessione wireless ad alta velocità alternative.
Sembra comunque che il 3G sia destinato quest¿anno a entrare definitivamente nelle grazie del grande pubblico che, dall¿Europa all¿Asia passando per gli Usa, ha dimostrato di aver iniziato la migrazione alle nuove reti.
Per quanto riguarda in particolare il Vecchio Continente, i dati dell¿Umts Forum mostrano come l¿Europa si stia avvicinando all¿Asia in termini di utenti: alla fine del 2004 infatti, grazie all¿apertura delle reti dei maggiori operatori del mercato, l¿Europa contava un terzo dei clienti globali.
Anche in Africa, intanto, sono state lanciate due reti di terza generazione: una in Sud Africa e una nelle Mauritius.
Archiviati dunque i problemi che hanno funestato la terza generazione nell¿anno appena concluso, gli operatori cominciano a raccogliere i frutti dei loro massicci sforzi economici sostenuti per il 3G e si muovono verso la sua evoluzione a una velocità che dimostra l¿impegno a non voler perdere la corsa dell¿innovazione.
Secondo uno studio di ABI Research, ad esempio, il lancio commerciale delle tecnologie HSPDA potrebbe assottigliare ulteriormente i profitti legati alla telefonia fissa, destinata ad essere utilizzata solamente per le connessioni a Internet broadband.
Secondo gli osservatori, infatti, gli operatori mobili dovranno continuare a investire nel miglioramento delle reti per quanto riguarda la qualità della voce, la penetrazione e le tariffe, ma questi problemi non dovrebbero costituire un grosso ostacolo.
Il conto alla rovescia verso la ¿fine¿ delle linee fisse secondo molti è già iniziato e secondo lo studio ABI il mondo delle comunicazioni sarà completamente all¿insegna del ¿mobile¿ nel 2009.
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