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Il VoIP, acronimo che designa la possibilità di telefonare attraverso Internet, continua a guadagnare popolarità tra le aziende e i consumatori privati.
Le telco europee sono in prima linea e moltehanno già avviato la migrazione del traffico voce su Reti IP.
Sussistono però ancora delle diffidenze verso la tecnologia, accusata di abbattere ulteriormente i profitti già in calo della telefonia fissa.
E così, se Telecom Italia ha firmato ieri un accordo con Cisco per offrire alle aziende di medie e grandi dimensioni, nuovi servizi integrati di voce e dati basati su tecnologia IP e BT ha avviato un programma da 3 miliardi di sterline volto all¿evoluzione dei propri network in reti IP, la tedesca Deutsche Telekom, da sempre diffidente nei confronti della tecnologia, continua a sottolineare le minacce del VoIP per il business degli incumbent.
Nadahl Shocair, CEO di DeTeWe ¿ il maggiore fornitore di infrastrutture dell¿ex monopolista tedesco ¿ ha infatti avvisato l¿industria delle possibili perdite legate all¿implementazione di sistemi VoIP.
Il 40% del free cash flow attualmente generato dalle compagnie telefoniche potrebbe infatti sparire da qui al 2007, come diretto risultato del passaggio del traffico voce sul protocollo Internet.
Gli incumbent del mercato tlc mondiale, secondo i calcoli di Shocair, generano attualmente qualcosa come 450 miliardi di dollari l¿anno di free cash flow. Ebbene, il 30-40 per cento di questa cifra potrebbe sparire nel ¿buco nero¿ del VoIP.
Le perdite maggiori, avverte ancora Shocair, si avranno nel settore corporate: le aziende, infatti,alla luce del fatto che la qualità del servizio migliora costantemente, sono sempre più allettate dai vantaggi della tecnologia.
Il dato è effettivamente preoccupante, ma come mai le altre telco non sembrano preoccupate e investono nella trasformazione delle reti tradizionali in reti IP?
I vantaggi offerti dalla tecnologia, che consente di offrire servizi innovativi e integrati (multimedia messaging, videoconferenza, applicazioni di call center, condivisione di file e di documenti) sono tanti ed evidenti, in vista soprattutto del tanto atteso triple play, ossia l¿offerta congiunta di voce, dati e Tv.
Secondo IDC, inoltre, il crescente entusiasmo verso il VoIP trainerà le vendite hardware, portando a un boom nel settore dei semiconduttori.
Il mercato dei chip legati al VoIP raggiungerà entro il 2008 il valore di 1,7 miliardi di dollari, pari a una crescita media annuale del 48% nei prossimi 4 anni.
La transizione al VoIP, spiegano gli analisti, è già iniziata e ha fatto sentirei suoi effetti in tutti i segmenti del mercato: dai gateways media e i soft switches per i fornitori del servizio, ai PBX e i telefoni IP per le aziende, passando per i gateways broadband per le piccole aziende e il settore consumer.
Secondo il presidente dell¿Anuit, Sergio Antocicco, il mercato VoIP è in piena espansione mentre si stanno sempre più consolidando le infrastrutture in grado di gestire in modo integrato voce e dati.
Le prospettive di larga diffusione del VoIP, tecnologia sostenuta da costi intrinseci molto bassi, sono quindi particolarmente interessanti.
I sistemi IP, aggiunge l¿analista di Frost & Sullivan Jon Arnold, sono uno strumento unico per ogni tipo di operazione su scala internazionale ¿ come possono essere ad esempio i call center – poiché permettono di ¿decentralizzare le operazioni e di controllare i punti di accesso da una location all¿altra¿.
Come ogni tecnologia innovativa, dunque, il VoIP solleva entusiasmi e perplessità dell¿industria, che si interroga su come affrontare un cambiamento da più parti definito epocale.
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