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Chi ha paura del VoIP? Da più parti indicata come la tecnologia che avrebbe dato il colpo di grazia agli operatori di linea fissa, la telefonia via Internet si sta dimostrando invece capace di smuovere le grandi telco europee dal loro torpore.
Le maggiori aziende tlc sono infatti tutte in prima linea in vista della possibilità di offrire le allettanti ¿triple play¿, ossia l¿offerta congiunta di tre diversi servizi (voce, trasmissione di dati e consumo televisivo) attraverso le infrastrutture già esistenti.
Ultima in ordine di tempo a scendere nell¿arena della voce su protocollo Internet è Telecom Italia.
L¿operatore italiano, reduce da una settimana cruciale che ha visto l¿avvio del processo di fusione con Tim, ha infatti annunciato un accordo con Cisco System, per offrire al mercato delle aziende di medie e grandi dimensioni, soluzioni innovative riguardanti servizi integrati di voce e dati basati su tecnologia IP.
L¿accordo aprirà la strada a tutta una serie di nuove soluzioni, che consentiranno alle aziende di sfruttare tutti i benefici derivanti dall”adozione di un”ampia gamma di servizi avanzati, quali il multimedia messaging, la videoconferenza, le applicazioni di call center, la condivisione di file e di documenti.
Le aziende italiane, che solo ora cominciano a percepire i vantaggi dell¿adozione della telefonia su Internet, potranno integrare voce e dati su un”infrastruttura multiservizio, attraverso cui otterranno un notevole aumento di produttività e competitività, proteggendo al contempo gli investimenti a lungo termine.
La strategia Telecom, spiega Pietro Labriola – responsabile marketing di Telecom Italia Wireline -punta a dare alle aziende ¿nuovi strumenti per comunicare in modo più efficace con i clienti e con i mercati, investendo in innovazione e scommettendo sullo sviluppo di nuovi servizi e applicazioni¿.
Come ha spiegato Francesco Sacco ¿ professore di Strategia Aziendale alla SDA Bocconi – a margine del Convegno ¿VoIP 04, Telefonare ma non solo¿ organizzato dall¿ANUIT ¿ il VOIP crea infatti “le premesse per una ridefinizione dei parametri di costo delle telecomunicazioni aziendali.
La dimensione di gran parte di questi benefici, continua il Prof. Sacco, “dipenderà da una parte, dal modo in cui il confronto negoziale e competitivo tra operatori incumbent, voip operator e clienti si svolgerà, e dall¿altra dagli orientamenti che assumeranno le autorità regolamentari”.
Ma come funziona e quali sono i vantaggi del VoIP?
Nelle chiamate via Internet, il segnale analogico ¿voce¿ viene trasformato in bit che sono inseriti in ¿pacchetti¿ e istradati all¿indirizzo IP del destinatario.
L¿utente che sceglie di utilizzare il servizio, aggira le linee tradizionali PSTN e paga soltanto il costo della connessione alla rete.
Grazie al VoIP, dunque, si ottiene un notevole risparmio sui costi, un migliore utilizzo delle linee di comunicazione, ma anche la tanto sospirata integrazione tra i diversi servizi di informazione.
Il tutto in nome di una convergenza di cui tanto si parla negli ultimi mesi ma che mostrerà il suo pieno potenziale solo negli anni a venire e proprio grazie all¿impegno dei maggiori operatori europei e mondiali che si stanno prodigando in accordi e strategie volte a migrare il traffico voce sulle nuove reti.
Anche la britannica BT ha annunciato nelle scorse settimane il lancio sul mercato del Blue Phone, un telefonino Wi-Fi che permetterà agli utenti di telefonare collegandosi a Internet nelle zone coperte dal servizio Wi-Fi, a costi molto più bassi rispetto alle tariffe per il ”roaming” imposte dagli operatori di telefonia mobile.
Il telefonino dovrebbe arrivare nei negozi entro la prossima primavera.
L¿ex monopolista britannico è il primo gruppo telecom europeo ad aver elaborato un preciso programma volto all¿evoluzione dei propri network in reti IP, capaci di inglobare tutta una serie di servizi multimediali di nuova generazione.
Il piano quinquennale ¿ battezzato 21st century network (21CN) – prevede investimenti per 3 miliardi di sterline (più della spesa annuale per la manutenzione delle strade del Regno) e la graduale chiusura delle reti tradizionali PSTN (Public Switched Telephone network).
Gli utenti, assicura la società, non si accorgeranno nemmeno del passaggio che tuttavia è epocale, trattandosi del primo programma concreto verso la creazione di una rete completamente basata sui protocolli IP, mentre il programma garantirà al gruppo una radicale semplificazione delle operazioni, significative riduzioni dei costi e la capacità di lanciare nuovi servizi sul mercato in modo molto più rapido.
Grazie agli investimenti nel progetto, infatti, BT potrà risparmiare ¿ a partire dal 2008 ¿ un miliardo di sterline all¿anno ma ha anche ammesso che quando la nuova rete sarà a regime, dovranno essere tagliati un po¿ di posti di lavoro.
Per quanto riguarda nello specifico il mercato italiano, è ancora difficile fare delle previsioni.
Entro il 2008, secondo uno studio di Analysys, il mercato del VoIP nell¿Europa occidentale, potrebbe arrivare a valere 6,4 miliardi di euro, pari al 13% del mercato delle linee telefoniche fisse residenziali.
L”impatto sull”industria, certo, non sarà indolore: si stima che negli Usa i telco operator vedranno diminuire i propri ricavi del 25%.
In tempi più lunghi, lo stesso fenomeno interesserà anche gli operatori mobili, ma in misura maggiore (-80%).
I benefici di natura più tecnologica, invece, dipenderanno dalla capacità delle singole aziende di integrare le soluzioni VoIP nei propri sistemi informativi e nei propri servizi.
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