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Molte recenti analisi hanno evidenziato negli ultimi tempi la stagnazione del mercato dei Personal computer. Crisi avallata anche dalla recente cessione della divisione Pc di IBM ai cinesi della Lenovo.
A reggere le sorti dell¿industria, però, ci saranno i Paesi emergenti come la Cina, l¿India, l¿Indonesia e il Messico.
Lo rende noto la società Forrester Research, secondo cui da qui al 2010 questi Paesi assicureranno meglio delle nazioni industrializzate la crescita delle vendite mondiali di computer.
Da qui alla fine del decennio, verranno utilizzati nel mondo 1,3 miliardi di computer e i due terzi delle vendite saranno effettuati proprio nei Paesi emergenti.
Solo in Cina, entro il 2010, ne verranno venduti 200 milioni, per una crescita media annuale pari al 28%, mentre in India ne verranno venduti 80 milioni.
Il tasso di penetrazione più elevato ¿ nei 16 Paesi emergenti analizzati da Forrester ¿ si registrerà tuttavia in Messico, dove il 46% degli abitanti comprerà un computer nei prossimi sei anni.
La crescita delle vendite di prodotti informatici nei Paesi in via di sviluppo andrà inevitabilmente a cambiare la geografia del mercato dei produttori.
A trarne il maggior vantaggio, i gruppi locali come appunto la cinese Lenovo e la Russa Aquarius, capaci di meglio adattare il prezzo e le applicazioni dei prodotti ai loro mercati.
¿Questi gruppi – spiega l¿autore dello studio, Simon Yates – finiranno per vincere la battaglia delle quote di mercato¿.
L¿adozione del Personal computer riguarderà in particolare tre fasce d¿utenza: i giovani benestanti, la classe media e infine i numerosi abitanti delle campagne.
Secondo Forrester queste ultime due categorie saranno più sensibili al prezzo dei prodotti e poco importa se a produrre il Pc saranno Dell, HP o IBM
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