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Se il buongiorno si vede dal mattino¿ oggi sarà un¿altra giornata difficile per Fastweb sui mercati finanziari.
All”interno dell”S&P/Mib stamani il titolo lasciava sul campo un secco 1,87% a 38,86 euro, dopo che già ieri aveva ceduto in Borsa il 2,57% circa, chiudendo sui minimi di giornata a quota 39,45 euro, riportandosi dunque per la prima volta dal 30 settembre scorso sotto la soglia dei 40 euro.
Reazione negativa subito dopo che la società ha confermato di aver conferito mandato a Deutsche Bank, unitamente a Unicredit e Interbanca, per studiare un”integrazione con l”operatore controllato da Enel, Wind.
Operazione che Fastweb ha definito ¿un”opportunità che va valutata alla luce delle importantissime sinergie industriali che presenta¿. Secondo indiscrezioni un”offerta potrebbe addirittura essere formulata entro la fine dell”anno.
A rassicurare il mercato, non sono servite le dichiarazioni del presidente Silvio Scaglia, che ha confermato gli obiettivi strategici per il 2010.
Entro questa data, infatti, saranno 10 milioni le famiglie raggiunte dalla rete di Fastweb, in pratica tutte le città con popolazione al di sopra di 40/50 mila abitanti.
A quel punto la società avrà investito 4,3 miliardi di euro in cavi, router e altre apparecchiature e dovrebbe fatturare 2 miliardi di euro e avere un ebitda di 1 miliardo di euro.
La difficoltà a dar fiducia a Fastweb nasce dal fatto che un”eventuale acquisizione di Wind appare oltremodo onerosa, specie se dovesse essere pagata cash. Gli analisti ritengono infatti che il Gruppo di Scaglia non abbia liquidità sufficiente.
Wind, carica di 6,8 miliardi di debiti, verrebbe pagata 4,5 miliardi: uno subito il resto in obbligazioni al 4,5% convertibili in azioni Wind nel volgere di 4 anni. Sarebbero inoltre necessari 2 miliardi di investimenti. Il gruppo di telecomunicazioni è stato fino ad oggi valutato dal mercato intorno a 10,5 miliardi di euro.
Wind sarà ceduta con un”Ipo “entro l”aprile del 2005 con l”obbiettivo di recuperare tutti i 13 miliardi di euro che l”Enel ha investito nella telefonia“, è stato il commento di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell”Enel, precisando che “se da oggi al maggio 2005 ci saranno delle offerte per Wind, le prenderemo in considerazione“.
Sicuramente Enel cercherà di chiudere l¿operazione al prezzo più conveniente. Tra l¿altro, vista lista di pretendenti, è facile che il prezzo vada la rialzo.
Secondo alcuni rumor, infatti, Cesare Romiti avrebbe proposto a Banca Imi di sostenere il consorzio di investitori istituzionali e privati, di cui fa parte anche Naguib Sawiris, imprenditore egiziano proprietario di Orascom Telecom, che il prossimo 16 dicembre dovrebbe presentare un”offerta per rilevare il controllo della società di telefonia mobile.
Giovedì arriverà sul tavolo dell”Enel la proposta di Romiti affiancato, oltre che da Sawiris, dal miliardario americano Wlibur Ross, e dal franco-vietnamita Phileppe Nguyen. SanPaolo Imi sarebbe advisor finanziario del raggruppamento.
Il timore è che Fastweb, per inseguire un¿operazione considerata strategica per il gruppo, possa spingersi al di là delle proprie possibilità, con seri rischi per il futuro dell¿azienda.
Alcuni analisti, considerando i costi dell”operazione sia i debiti rispettivi della ex e.Biscom e di Wind, ritengono impensabile che la società guidata da Scaglia possa comprare da sola l”operatore telefonico. E di fronte all¿incertezza, il mercato preferisce non far fiducia al Gruppo, leader sul mercato italiano della banda larga.
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