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Dopo una battaglia durata ben 18 mesi, Oracle ha annunciato oggi di aver rilevato il concorrente PeopleSoft per 10,3 miliardi di dollari, 26,50 dollari per azione.
L¿operazione è stata approvata dai Consigli d¿amministrazione delle due società e dovrebbe essere finalizzata per inizio gennaio, stando a una nota di Oracle.
La fusione dei due Gruppi porterà alla nascita del numero due sul mercato mondiale dei software, con uno scarto notevolmente ridotto rispetto a leader del settore SAP.
Oracle si è deciso all¿ultimo momento di alzare la propria offerta, che precedentemente, ritoccata del 14% lo scorso novembre, era di 24 dollari per azione, per 8,8 miliardi di dollari.
Ma su quella cifra non c¿era stato l¿accordo dei vertici di PeopleSoft.
Da quando Oracle ha lanciato la propria Opa ostile, un anno fa ormai, il produttore di software per aziende ha fatto l¿impossibile per resistere all¿assalto del competitor. Ma negli ultimi tempi, alcuni osservatori avevano sottolineato che la posizione della società si era ammorbidita, specie dopo che gli amministratori di PeopleSoft avevano destituito nell¿ottobre scorso il principale oppositore all¿Opa ostile, il CEO (Chief Executive Officier) Craig Conway, nemico agguerrito di Larry Ellison, patron di Oracle.
La nuova situazione ha infatti permesso di discutere più pacatamente le condizioni per l¿acquisizione.
Conway ne aveva fatto una questione quasi personale e questo spiega perché le trattative sono durate un anno e mezzo.
L¿uscita del CEO ha permesso di rivedere le posizioni anche se i vertici di PeopleSoft avevano continuato a fare muro contro un¿offerta che ritenevano fosse inferiore all¿enterprise value.
La saga era iniziata nel giugno 2003, quando Oracle aveva lanciato un¿Opa ostile su PeopleSoft. E da lì è stato un continuo susseguirsi di offerte e rifiuti.
L¿ottobre scorso è arrivato l¿OK dalla Commissione Ue, che aveva lasciato la strada completamente aperta a una regolazione dell¿operazione tra le due società.
¿Dopo un¿indagine approfondita, la Commissione è pervenuta alla conclusione che non esistono prove sufficienti per far ritenere che l¿operazione danneggi la concorrenza¿, riportava una nota degli uffici del Commissario Mario Monti.
Aggiungendo ¿Anche se il progetto di fusione porta da tre a due il numero dei grandi operatori, la società tedesca SAP rimane il player più importante nel settore e sul mercato in questione¿, per cui ¿i mercati restano concorrenziali¿.
Il via libera di Bruxelles, seguiva quello già ottenuto a settembre da un giudice americano del Tribunale di San Francisco, contro il parere del Dipartimento di giustizia, contrario alla fusione tra i due Gruppi.
La Commissione aveva ripreso la propria indagine il 7 ottobre scorso, dopo averla sospesa in aprile, proprio a seguito della decisione del giudice di San Francisco.
Anche la Commissione Ue si era espressa inizialmente contro questa operazione, che in ogni caso riduce la concorrenza sul mercato dei software. Ma evidentemente le argomentazioni raccolte non erano abbastanza forti da giustificare un rifiuto alla fusione. Sicuramente ha pesato considerevolmente il timore della Commissione di uscire sconfitta da un eventuale ricorso davanti alla Corte di Lussemburgo, come è accaduto spesso negli ultimi anni, si pensi alle fusioni Schneider Electric – Legrand e Tetra Laval – Sidel.
Il 20 novembre scorso, Oracle aveva annunciato di aver rilevato circa il 61% del capitale di PeopleSoft. I vertici del Gruppo allora avevano nuovamente ribadito il proprio rifiuto all¿Opa, dicendo di ritenere insufficiente il prezzo stabilito che allora era di 24 dollari per azione.
L¿attuale offerta di 26,50 dollari è la più alta di quelle messe fino a oggi sul tavolo delle trattative.
Questa mattina, in una nota, PeopleSoft ha dichiarato: ¿Dopo una attenta valutazione, crediamo che l”offerta rivista offre un buon valore per gli azionisti PeopleSoft e rappresenta un sostanziale aumento in termini di valore rispetto a ottobre¿.
Dopo la notizia dell¿avvenuto accordo, questa mattina i titoli Oracle e PeopleSoft hanno spiccato il volo. Il contratto sul Dow Jones avanzava di 17 punti base, a 10.578,0 punti, quello sul Nasdaq -100 di 5,5 punti base (a 1.622,5), infine il future sullo S&P 500 guadagnava 1,4 punti base (a 1.193,2).
Sul circuito Inet ATS, Oracle saliva di 1,02 dollari, a 14,3 dollari, mentre PeopleSoft era in progresso di 2,45 dollari, a 26,4.
Questa mattina, intanto, Oracle ha pubblicato anche i propri risultati finanziari, annunciando un utile netto in rialzo del 32% nel secondo trimestre dell¿esercizio 2004-05 (chiuso a fine novembre), a 815 milioni di dollari.
I dati sono inoltre superiori rispetto alle stime degli analisti, i quali puntavano su ricavi pari a 2,6 miliardi di dollari, mentre l”utile per azione avrebbe dovuto corrispondere a 13,5 cents.
I risultati di Oracle, riflettono l”incremento della domanda relativa ai database, che attualmente rappresentano circa l”80% delle vendite complessive del Gruppo.
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