Europa
Alexandru Costache, un giornalista rumeno della televisione pubblica (TVR), ha denunciato la censura operata nei confronti dell¿azienda televisiva di Stato e le pressioni esercitate dal potere politico prima delle elezioni del 28 novembre.
¿Le mistificazioni e le manipolazioni si sono moltiplicate nel corso degli ultimi mesi, sulla linea delle richieste politiche¿, ha dichiarato il giornalista nel corso di un¿intervista.
Costache, 26 anni, che lavora da quattro anni per la Tv pubblica, ha in particolare sostenuto che frequentemente i rappresentanti del potere pubblico esercitano delle pressioni per vietare ¿la diffusione di notizie suscettibili di imbarazzare il governo o il partito al potere¿.
Il giornalista ha citato diversi esempi di notizie, che riguardavano responsabili dell¿opposizione, eliminate dai telegiornali, e anche l¿informazione ¿completamente deformata¿ che è stata data sulle accuse dei brogli elettorali sollevate da diversi partiti politici e ONG dopo il voto del 28 novembre.
¿Mentre altre emittenti televisive trasmettevano in diretta una conferenza stampa in cui il candidato dell¿opposizione alle presidenziali Traian Basescu chiedeva di invalidare le elezioni per via di brogli elettorali, la TVR mandava in onda una reportage su una vincita al lotto¿, ha dichiarato Costache.
La TVR si è difesa e in un comunicato ha fatto sapere di aver aperto un¿inchiesta al fine di chiarire la situazione sollevata da Costache.
¿Se le affermazioni del nostro reporter si rivelassero fondate, anche solo in parte, o al contrario fossero semplicemente un tentativo di mistificazione in piena campagna elettorale, prenderemo le misure che si impongono¿, ha indicato il presidente della TVR, Valentin Nicolau.
La TVR si è interrogata su questo ¿strano risveglio di coscienza¿ da parte di Costache ¿ad alcuni giorni di distanza del secondo turno dell¿elezioni presidenziali¿ e ha ricordato che il giornalista poteva agire diversamente, rivolgendosi direttamente ai vertici dell¿azienda.
La Tv pubblica ha, tra l¿altro, accusato il giornalista di aver tentato di ¿registrare clandestinamente¿ un¿intervista a Nicolau.
Costache ha smentito questa versione dei fatti, assicurando che aveva ¿avvertito fin dall¿inizio Nicolau della sua intenzione di registrare l¿intervista¿.
Ma quella di Costache non è l¿unica denuncia in questo senso. Diverse ONG hanno segnalato in questi ultimi mesi la minaccia alla libertà d¿espressione in Romania e si sono allarmati davanti alla sottomissione della Tv rumena al potere politico.
Reporters sans frontières (RSF) ha annunciato la propria partecipazione a una conferenza stampa organizzata per oggi da altri quattro giornalisti ella TVR, sulla situazione della Tv pubblica rumena.
RSF e l¿Agenzia rumena di monitoring della stampa (MMA) hanno proceduto a un¿analisi sui media durante la campagna per le elezioni presidenziali, dal 21 ottobre al 28 novembre.
Per RSF la televisione pubblica rumena non ha mantenuto l¿equilibrio tra le varie forze politiche come è invece avvenuto sulla stampa.
Il Rapporto rivela che si tratta di un dato inquietante visto che la televisione è la principale fonte di informazioni per il 73% dei rumeni.
La situazione diventa più grave alla luce della censura e delle manipolazioni esercitate dai partiti politici.
¿Il ruolo dei media pubblici ¿ hanno sottolineato RSF e la MMA ¿ è di offrire alla popolazione un¿informazione completa, imparziale e indipendente sugli argomenti di interesse generale¿.
I responsabili del settore audiovisivo hanno giustificato l¿assenza di notizie legate alla campagna elettorale per via delle severe leggi elettorali che spingono spesso i giornalisti a una sorta di auto-censura.
Il monitoraggio ha rivelato equilibrio nel numero di apparizioni dei leader del Partito social-democratico e di quelli dell¿opposizione di centro-destra, nei telegiornali in prime time, garantito dalla legge elettorale che impone criteri molto rigidi nella divisione dei tempi di antenna.
Per contro, riguardo alla qualità delle informazioni diffuse, la televisione si è rivelata più favorevole al candidato del partito al potere.
Tra il 21 ottobre e il 3 novembre, Adrian Nastase, attuale Primo ministro e candidato del Partito social-democratico, è stato il candidato più frequentemente associato a delle azioni ritenute positive dai Tg (in 10 apparizioni).
Al contrario, Traian Basescu, attuale sindaco di Bucarest e candidato dell¿opposizione, è stato il candidato più spesso associato ad azioni negative (in 5 apparizioni). Stessa cosa per i giornali radio.
Accuse simili a quelle di Costache sono state rivolte alla radio pubblica, la Società Rumena di Radiodiffusione.
Per altro, durante la campagna elettorale sono avvenuti diversi spiacevoli incidenti.
Il 6 novembre, nello spazio di qualche ora, 3 personalità politiche hanno cercato di intimidire Sebastian Oancea, giornalista del quotidiano Ziarul de Vrancea, che seguiva la campagna dell¿Unione PSD-PUR a Focsani (nord-est di Bucarest).
Il 24 e 25 novembre, quasi la metà delle copie della rivista satirica Academia Catavencu sono scomparse dalle edicole, già dal primo mattino.
Secondo Liviu Mihaiu, capo redattore aggiunto, alcuni uomini del PSD sono stati visti fare il giro delle edicole in tutti i paesi per comprare tutte le copie del giornale.
Per Mihaiu, la ragione sta nel fatto che quella edizione conteneva un¿inchiesta compromettente per il Primo ministro e candidato del PSD alla presidenza, Adrian Nastase. Il portavoce del PSD, Titus Corlatean, ha naturalmente smentito le accuse.
Rapporto di Reporters sans frontières e dell¿Agenzia rumena di monitoring della stampa
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