Europa
I progressi tecnologici, la prossima partenza della Tv digitale terrestre (TDT), ma anche la mobile Tv e la High Definition Tv (HD-Tv) che scalpitano, rendono ormai necessario per la Francia l¿adozione di un quadro normativo adatto al prossimo travolgimento del mercato dei media, ma soprattutto la ridefinizione del ruolo della Tv pubblica in questo mutato scenario.
Il Ministro della Cultura e della Comunicazione Renaud Donnedieu de Vabres ha annunciato sabato al Senato che l¿audiovisivo pubblico beneficerà fuori bilancio di un aumento del credito di 20 milioni di euro per il 2005.
Il ministro ha spiegato che si tratta di un credito supplementare, che non ha nulla a che vedere con il prossimo lancio del canale di informazione internazionale (CII), ma che va nel senso di stimolare l¿impegno del servizio pubblico nella produzione.
Il budget totale destinato alla radiotelevisione pubblica aumenta così del 2,6% rispetto al 2004.
Un aumento che dovrà supportare il lancio dei canali diffusi in digitale terrestre di France Télévisions (vedi scheda). Il prossimo marzo 2005, partiranno infatti i primi canali free in digitale terrestre.
Renaud Donnedieu de Vabres, ha parlato anche della parte di budget che andrà a favore della stampa. Si tratta di un considerevole sforzo per dare risalto al ruolo dell¿Agenzia France-Press nell¿informazione internazionale.
Ma, mentre il governo tenta di rafforzare la posizione della Tv pubblica, un¿altra preoccupazione si profila all¿orizzonte: assicurare un maggiore pluralismo sul mercato dei media.
L¿Osservatorio francese dei media (OFM) ha lanciato l¿allarme sulla possibilità dell¿ingresso di gruppi finanziari nel capitale di Monde e di Libération, che potrebbero rappresentare una minaccia per il pluralismo, con la contrazione dei media nelle mani di alcune società.
A sollevare le preoccupazioni dell¿OFM sono state le trattative aperte tra Le Monde e Lagardère (vedi scheda) per l¿ingresso di quest¿ultimo nel capitale di Le Monde SA, la holding che controlla il noto quotidiano francese.
Per l¿OFM si corre il rischio che ci sia una concentrazione del mercato dei media nelle mani di pochi gruppi industriali o finanziari (Lagardère, Bouygues, Dassault¿) con pericolo per il pluralismo dell¿informazione.
L¿eventuale ingresso di Lagardère nel capitale di Le Monde aggraverebbe ulteriormente questa concentrazione. Per l¿OFM risulta difficile credere che Lagardère resti un¿azionista silente, visto che la società di Arnaud Lagardère si è caratterizzato negli ultimi tempi per un¿incessante scalata al mercato dei media.
L¿OFM ha denunciato anche ¿la possibile presa di controllo di Libération da parte di Edouard de Rothschild, membro di una delle famiglia simbolo del capitale finanziario in Francia¿.
Secondo l¿Associazione, le scelte politiche di questo nuovo azionista di riferimento e la sfrenata corsa del giornale verso la profittabilità, minaccerebbe ulteriormente il pluralismo della stampa.
Edouard de Rothschild ha proposto di rilevare una quota che potrebbe arrivare fino al 37% del capitale di Libération, mentre sono in corso delle discussioni tra Le Monde e il Gruppo Lagardère per l¿ingresso di questa società in Le Monde SA, con una quota comunque già fissata.
La denuncia dell¿OFM segue di alcune settimane l¿allarme lanciato dal Primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, nell¿occasione del 105esimo Congresso del Partito Radicale a Saint-Etienne.
Raffarin ha parlato di ¿Concentrazione eccessiva nei media¿che ¿minaccia il pluralismo della stampa¿.
¿Bisogna riflettere sulle conseguenze di una concentrazione eccessiva nei media, sui rischi che potrebbe comportare sulla libertà della stampa e il rispetto del pluralismo¿, ha dichiarato il Primo ministro a margine del Congresso.
Raffarin ha detto di pesare le proprie parole e di essere convinto che la libertà, a garanzia del pluralismo, sta subendo forti minacce per via di una concentrazione eccessiva sul mercato francese dei media.
Il Primo ministro ha lasciato intendere che la Legge del 1986 sulla libertà delle comunicazioni non è più rispondente alle esigenze determinate da un quadro mediatico in continua evoluzione.
Per Raffarin bisogna anticipare gli effetti dei cambiamenti tecnici ed economici, almeno quelli prevedibili.
Il Primo ministro ha annunciato che entro il 2007 nominerà degli esperti indipendenti, per garantire il rispetto del pluralismo dei media.
¿Sono un fervente sostenitore del pluralismo ¿ ha concluso Raffarin ¿ Dobbiamo difendere questa libertà fondamentale¿.
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Raffarin denuncia la minaccia al pluralismo sul mercato francese dei media. Riforma radioTv in arrivo?