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La minaccia dei virus si fa sempre più concreta anche peri telefonini e gli smart phone.
Sta infatti circolando sulle reti mobili una nuova variante del worm Skulls ¿ Skulls.B ¿ che ¿aiuta¿ l¿altro worm Cabir a diffondersi.
Quando si dice solidarietà!
Skulls è un trojan che sostituisce le icone delle applicazioni di sistema con un teschio e rende il telefonino pressoché inservibile: una volta infetto, il cellulare può solamente chiamare e ricevere, mentre tutti gli altri servizi, (quali sms e fotocamera, browser e applicazioni varie) diventano inutilizzabili.
Il worm ha colpito gli smartphone Nokia 7610, dotati di sistema operativo Symbian ma il problema potrebbe estendersi anche ad altri apparecchi che utilizzano l¿interfaccia Nokia Serie 60.
Skulls ha fatto la sua comparsa la scorsa settimana, e già allora gli esperti in sicurezza avevano avvertito che stava circolando una nuova versione di Cabir ¿ Cabir.B – il primo virus che infettò i telefonini nei mesi scorsi servendosi delle trasmissioni Bluetooth.
La nuova versione ¿ scovata su un sito cinese ¿ contiene setting differenti rispetto alla prima, che causano l¿installazione del worm in diverse directory del sistema e creano delle pop-up durante l¿installazione.
Ora, la F-Secure riscontra che i telefonini infettati da Skulls.B possono trasmettere Cabir ai loro vicini anche se il trojan deve sempre essere scaricato dall¿utente e non si diffonde utilizzando Cabir come mezzo.
Non si tratta, dunque, di semplici concept-virus, creati a scopo dimostrativo come si era creduto in un primo momento.
Si tratta invece di worm a tutti gli effetti che sfruttano le funzionalità di connessione wireless a breve raggio utilizzate dagli smart phone con capacità Bluetooth e sistema operativo Symbian.
Una volta infetto, sullo schermo dell¿apparecchio compare la scritta Caribe, il sistema operativo viene modificato e parte alla ricerca di altri telefonini da infettare.
Secondo F-Secure, a rischio sarebbero i terminali prodotti da Nokia, ma anche quelli di Siemens, Panasonic e Sendo.
Sul sito della società, comunque, si possono trovare informazioni dettagliate su come ¿disinfettare¿ il telefonino.
¿È difficile prevedere la futura evoluzione delle minacce virali per telefoni cellulari, ma gli attacchi cui abbiamo assistito non saranno sicuramente gli ultimi¿, spiega Matias Impivaara di F-Secure.
È forte, infatti il rischio di emulazione ed è certo che questi virus verranno modificati ulteriormente da altri, che ne introdurranno di nuovi per accaparrarsi parte degli onori tributati a chi li ha creati.
Se è vero, poi, che le potenziali minacce alla sicurezza dei dispositivi mobili sono simili a quelle già riscontrate in ambiente PC, allora potremo aspettarci anche attacchi di tipo DoS (Denial of Service), attacchi mirati a minare la disponibilità dei sistemi e altre potenziali minacce tra cui trojan nei giochi, screen saver e applicazioni varie che daranno luogo ad addebiti errati, consentiranno la divulgazione indesiderata di informazioni memorizzate, nonché la cancellazione, il danneggiamento, la modifica, il furto o la violazione di dati riservati.
A ciò va ad aggiungersi anche il pericolo spam: secondo un”ipotesi attendibile, gli spammer che attaccheranno i dispositivi mobili diffonderanno i virus per infettare un elevato numero di apparecchi, i quali, a loro volta, invierebbero SMS e messaggi multimediali di spam a tutti i numeri presenti nella rubrica, mentre il proprietario dell”apparecchio, assolutamente inconsapevole, pagherebbe i costi e nasconderebbe la vera identità dello spammer.
Sembra certo, spiega F-Secure, che in futuro accadrà una cosa del genere. Nel settore dei PC, questo fenomeno si è verificato più o meno otto anni dopo la comparsa del primo spam, ma in quello della tecnologia mobile i tentativi potrebbero essere più precoci e la diffusione più rapida.
Uno scenario a dir poco inquietante, ma che non deve spaventare più di tanto: la sicurezza non va sottovalutata, mai, ma gli utenti non devono allarmarsi più del necessario.
Sono infatti i gestori a doversi attrezzare per ¿disinnescare¿ la bomba: dotarsi di un sistema anti-virus è infatti una ¿polizza¿ contro sovraccarichi di lavoro per il servizio di assistenza, tempi di inattività dei terminali, esperienze negative per gli utenti e cattiva pubblicità.
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