Europa
In un mondo tecnologico ideale, tutti potrebbero comunicare con tutti, lavorare, divertirsi, da qualunque luogo, in ufficio, all¿aperto, a casa propria¿Si accederebbe senza sforzo a tutti i dati, da qualunque dispositivo ¿ PDA, PC, telefonino.
Le barriere tra differenti reti di comunicazioni sparirebbero, e l¿interoperabilità tra i diversi linguaggi sarebbe totale.
Il video sarà il filo rosso che permetterà questa evoluzione, perché risponde ai bisogni percettibili professionali e personali.
Con lo sviluppo della banda larga, la mobile Tv è diventata la nuova sfida per gli operatori telecom e per i produttori di contenuti.
Ma bisognerà studiare nuovi format adatti alla nuova forma di distribuzione.
Uno anno dopo il lancio della Tv via Adsl, questa volta è stata la Tv sui telefonini al centro delle preoccupazioni dei partecipanti alla 26esima conferenza di IDATE (Istituto dell¿Audiovisivo e delle telecomunicazioni in Europa) che si chiude oggi a Montpellier.
Ma bisogna partire da un assunto: l¿uso del video sulle reti telefoniche non potrà partire senza un accordo con gli operatori del mercato dell¿audiovisivo.
Per Orange, Gruppo France Télécom (vedi scheda), il video rappresenta il cavallo di Troia della telefonia mobile di terza generazione, che l¿operatore lancerà entro il 23 dicembre.
Il suo concorrente, SFR, lo ha preceduto di qualche giorno, lanciando il servizio il 10 novembre scorso.
L¿Umts, grazie a una velocità di 384 KB/al secondo, permette di poter fruire della televisione o di sequenze video sui telefonini.
Forte dell¿esperienza della Corea e del Giappone, dove gli utenti si contano già in milioni (9 milioni in Corea e 8 in Giappone), Didier Quilliot, presidente di Orange France, punta a raggiungere alcune centinaia di abbonati solo in Francia per la fine del 2005, sperando di continuare ad aumentare gli utenti per il 2006.
Naturalmente sarà molto difficile poter guardare un intero film sul telefonino, viste le dimensioni del display. Ma Quilliot ha sottolineato che il problema sarà aggirato proponendo spezzoni di un programma della durata di 1 minuto massimo.
Laurent Souloumiac, direttore generale di France Télévision, responsabile dello sviluppo della mobile Tv, è dello stesso avviso.
Si potranno anche ricevere degli estratti del Tg o le azioni più importanti degli incontri sportivi.
Ma in nessun caso, sottolinea Souloumiac, questo nuovo tipo di fruizione potrà sostituire la vecchia abitudine di guardare la televisione ¿dal proprio divano¿.
Aggiungendo che lo schermo di un computer o del cellulare non saranno mai il terminale ideale, la televisione rimarrà il supporto di ricezione di preferenza.
Ma per realizzare la mobile Tv, l¿Umts non è sufficiente.
E¿ per questo che il presidente di Orange ha nuovamente ribadito la propria intenzione ai investire nel DVB-H, tecnologia che permette di distribuire attraverso lo spettro hertziano dei dati sulle reti mobili a una moltitudine di utenti, cosa che non consente l¿Umts.
Bisognerà inoltre trovare delle nuove frequenze, tra quelle per il momento chiuse agli operatori telecom.
Come già preannunciato recentemente dagli operatori Tlc, alla presenza del ministro francese dell¿Industria, Patrick Devedjian, l¿obiettivo è di appropriarsi dell¿ultimo blocco di frequenze non ancora attribuite della Tv digitale terrestre (TDT).
Questo blocco, battezzato R5, dovrebbe essere destinato alle televisioni locali e alle future High Definition Tv (HD-Tv), ma gli operatori mobili non nascondono il loro interesse.
Didier Quillot ha fatto sapere che non mollerà la presa.
¿Queste frequenze devono essere assegnate agli operatori mobili¿, ha detto Quillot.
¿Presenteremo una candidatura per il multiplex R5 in modo da avviare la sperimentazione per il 2005¿, ha commentato Quillot.
La legge francese però al momento non consente l¿assegnazione di tali frequenze agli operatori telecom, come ha ribadito il Consiglio Superiore dell¿Audiovisivo.
Bisognerà quindi trovare un¿urgente soluzione per accordare le diverse esigenze.
Una cosa in tutti i casi è sicura, l¿emergenza delle ultime tecnologie potrebbe rimescolare le carte di un settore che non ha cessato di evolversi negli ultimi anni.
In due anni, i prezzi dell¿accesso Internet sono stati divisi per tre, la banda passante si è moltiplicata per due e il numero di utenti Internet per sei.
La banda larga, il voice over IP e l¿arrivo del video creeranno una nuova rivoluzione sul mercato.
Necessario prendere conoscenza di questo e muoversi nella direzione di creare un nuovo quadro regolamentare che possa accogliere le diverse esigenze degli operatori che intendono entrare sul mercato mediatico, proponendo nuove soluzioni.
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Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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