Mondo
Non riuscendo a contrastarlo in altri modi, l¿industria musicale ha deciso di lottare ad armi pari col peer-to-peer, ossia la condivisione di musica in Rete attraverso i network di scambio, adottandone in pieno filosofie e tecnologie.
E così, tre delle più importanti major a livello mondiale – Universal Music, Sony BMG e Warner Music Group, hanno deciso di lanciare un proprio servizio di file sharing, in collaborazione con la start up Wurld Media.
Il servizio si chiamerà Peer Impact e offrirà il download legale di brani dalla rete al costo di 99 centesimi l¿uno.
¿Il mercato multimediale è attualmente diviso tra i servizi di download legale a pagamento e quelli non autorizzati; gli utenti sono incastrati da qualche parte tra i due, ed è li che interviene Peer Impact¿, ha spiegato il presidente di Wurld Media, Greg Kerber.
La società è in trattative anche con la Emi e pensa di lanciare il servizio ¿ solo negli Usa – nei primi mesi del 2005, sfruttando la passione degli internauti per le ¿community¿.
¿Il servizio di distribuzione concepito da Peer Impact ¿ si legge sul sito ¿ offrirà uno spazio sicuro dove vendere e condividere musica, video e altri contenuti digitali, assicurando agli artisti e ai detentori del copyright un adeguato compenso per ogni singolo file scambiato sulla rete¿.
Il tentativo delle major di inserirsi direttamente nel mercato della musica on line appare come l¿ultimo, più sensato, tentativo dell¿industria per bloccare il fenomeno del file sharing illegale, considerato la causa del crollo delle vendite dei CD.
E non è che uno degli innumerevoli tentativi di offrire piattaforme low cost per la condivisione di materiale digitale in Rete, evitando di incorrere negli strali delle case discografiche.
Wayne Rosso, ex presidente di Grokster ¿ uno dei più famigerati network di condivisione on line – lancerà il prossimo anno un servizio di file sharing autorizzato chiamato Mashboxx, mentre sempre in Gran Bretagna, la Wippit sta già offrendo un servizio simile con la collaborazione di Emi e BMG.
Come farà Peer Impact a ¿fare la differenza¿ rispetto ai più affermati music store attualmente in circolazione ¿ quelli di Apple, Microsoft e Virgin per citarne qualcuno – questo è ancora da vedere.
Quello che è certo è che finalmente l¿industria sembra aver abbandonato l¿idea di portare in tribunale ogni singolo utente delle reti peer-to-peer, che di fatto continuano a fare proseliti nonostante l¿accanimento delle major.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sulla musica on line
© 2004 Key4biz.it