Italia
Si è tenuto questa mattina a Roma il convegno L¿Evoluzione del sistema audiovisivo italiano nel contesto europeo – tendenze dell¿assetto economico e giuridico, organizzato dall¿istituto Isimm.
Il dibattito, introdotto dal presidente dell¿Isimm Enrico Manca, ha coinvolto le maggiori personalità del mercato mediatico italiano.
La convergenza prodotta dalla progressiva digitalizzazione dei processi e dei prodotti audiovisivi incide profondamente sul sistema audiovisivo italiano, in linea con le dinamiche tecnologiche, economiche e giuridiche che attraversano il panorama europeo.
Esperti del settore, operatori e rappresentanti delle Istituzioni si sono confrontati sullo scenario televisivo italiano, alla luce del prossimo switch-off che ci traghetterà verso la Tv digitale terrestre, e del quadro normativo nazionale ed europeo.
Si è parlato del processo di convergenza e dei nuovi modelli di competizione nel mercato mediatico italiano e del ruolo che in questo nuovo contesto avrà il servizio pubblico.
La prima parte del convegno è stata introdotta da Guido Salerno, Direttore generale dellaFondazione Ugo Bordoni e membro dell¿Advisory Board di Key4biz.it.
A questa sezione del convegno hanno partecipato: Gustavo Ghidini, LUISS Guido Carli; Enrico Valdani, Università Bocconi; Tullio Camiglieri, Sky; Flavio Cattaneo, Rai; Luigi Caruso, Enterprise Digital Architects; Fedele Confalonieri, Mediaset; Fabrizio Grassi, La7; Antonio Pilati, AGCOM; Claudio Petruccioli, Commissione di Vigilanza del Sistema Radiotelevisivo.
Salerno ha illustrato gli aspetti dello scenario competitivo nell¿era del digitale, soffermandosi sul quadro regolamentare che accompagna il passaggio al digitale terrestre.
Il Dg della FUB ha dichiarato a Key4biz.it che l¿Italia è finalmente uscita da un sistema transitorio per approdare a delle regole certe.
¿Le regole, condivisibili o meno, sono comunque assolutamente chiare: ci sono regole che riguardano le reti televisive, a cui si aggiungono ulteriori obblighi, il che vuol dire la disponibilità del 40% del multiplex, e in più una serie di vincoli imposti a tutela del pluralismo. Possiamo dire che finalmente abbiamo un quadro che delinea le prospettive della transizione¿.
¿Oggi c¿è un quadro chiaro di regole per poter entrare nel gioco¿, ha detto Salerno, adesso spetta a tutti quanti vogliono fare televisione su questa nuova piattaforma investire.
¿È chiaro – ha spiegato Salerno – che ci sono preoccupazioni in merito, perché tutti vanno a caccia di contenuti e pochi sono in grado di produrli. Ritengo, infatti, che dobbiamo creare un mercato più grande, quello dei servizi sulla televisione che darà grossi risultati e grosse soddisfazioni¿.
Riferendosi poi alla convergenza, Salerno ha dichiarato che l¿attuale quadro normativo non solo la prevede, ma prevede anche l¿interoperabilità.
¿Abbiamo fatto intanto il Codice delle Comunicazioni Elettroniche per prevedere servizi aggiuntivi a larga banda; ci sono delle norme molto chiare per evitare che si estendano posizioni di dominanza sul mercato; abbiamo la possibilità di sviluppare sulla piattaforma televisiva interattiva nuovi servizi¿.
¿L¿Italia – ha concludo Salerno – ha fame di servizi e probabilmente questa piattaforma può consentire di recuperare questo gap¿.
La seconda parte del convegno ha visto la partecipazione di Vincenzo Zeno Zencovich, Università di Roma Tre; Stefano Merlini, Università degli Studi di Firenze; Achille Chiappetti, Università di Roma La Sapienza; Giuseppe De Vergottini, Università di Bologna; Rubens Esposito, Università di Roma La Sapienza; Vincenzo Franceschelli, Università Statale di Milano; Giuseppe Richeri, Università di Lugano; Vincenzo Salavatore Università dell¿Insubria.
Le conclusioni sono state affidate al Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Il Direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, nel suo intervento si è soffermato sul ruolo della Tv pubblica e dei cambiamenti che comporterà la privatizzazione.
Il Dg ha dichiarato ai giornalisti di non essere a favore della privatizzazione totale della Rai, ¿ma la Rai deve essere trattata come una qualsiasi altra azienda¿.
¿Come l”Enel ¿ ha spiegato Cattaneo – la Rai dovrebbe poter acquistare aziende all”estero o avere un ruolo imprenditoriale, cose che invece non può fare. Se le regole devono valere per tutti anche le opportunità devono valere per tutti¿.
Poi facendo riferimento al ruolo sul mercato di Rai e Mediaset, Cattaneo ha dichiarato che, sul piano internazionale, si tratta di una contrapposizione limitativa.
¿Supererei anche il dualismo tra Rai e Mediaset pur di realizzare coproduzioni internazionali che potrebbero rappresentare un grande successo non solo economico ma anche per il sistema Paese¿.
Il Dg ha quindi ribadito l”esigenza per i due gruppi di competere uniti sul mercato internazionale per fronteggiare i grandi colossi internazionali della produzione cinematografica e televisiva.
¿Bisognerebbe immaginare coproduzioni di cinema e fiction che siano anche il volano per altre attività e per la produzione italiana in generale in un nuovo scenario competitivo¿, ha aggiunto Cattaneo.
Polemico nei confronti dei vertici di Viale Mazzini, Claudio Petruccioli, presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza
¿E¿ una vergogna dal punto di vista democratico un Cda monocolore come quello che attualmente guida la Rai¿.
¿E” uno scandalo che in un momento così importante di trasformazione normativa, del sistema e dell”azienda Rai ci sia al vertice dell”azienda un Cda monocolore¿, ha sottolineato.
L¿intervento di Tullio Camiglieri direttore della comunicazione di Sky ha posto l¿accento sul ”caro prezzi” dei diritti televisivi del calcio.
All¿indomani dell¿acquisto della Rai dei diritti Tv per i Mondiali di calcio 2006, Camiglieri ha evidenziato che il calcio costa troppo e ¿noi non ci possiamo permettere più questi costi, anche perché non siamo più monopolisti in quanto il campionato è trasmesso su Alice in Adsl da Telecom e sul digitale terrestre¿.
Per il direttore della comunicazione di Sky ¿I costi dei diritti del calcio vanno rivisti al ribasso perché sono arrivati ad una cifra eccessiva¿.
Per questo si reputa necessario che l¿Authority riveda ¿la lista degli eventi sportivi per i quali c”è l”obbligo della trasmissione in chiaro, come le partite della nazionale di calcio¿.
Per Camiglieri, il problema del costo dei diritti è aggravato anche dal fatto che ¿i diritti acquistati non vengono tutelati come sarebbe necessario¿.
¿Fino a qualche anno fa ¿ ha proseguito Camiglieri – per le squadre i ricavi degli stadi erano fondamentali, oggi lo sono invece quelli della tv. Quindi bisogna dare la possibilità ai tifosi di vedere le partite nei vari giorni della settimana. C”è la necessità di valorizzare al massimo l”investimento¿. Camiglieri ha sottolineato anche che difficilmente Sky sarà interessata all”acquisto delle partite dei prossimi Mondiali che non coinvolgono l”Italia e che la stessa Rai per ora non ha opzionato: ¿E” difficile essere interessati ¿ ha detto – perché l”interesse è ovviamente molto scarso da parte del pubblico¿.
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