Italia
Decine di arresti e migliaia di persone coinvolte in un¿operazione anti-pedofilia che ha coinvolto 65 nazioni in tutto il mondo (35 in Europa, 15 in Africa, sedici in Asia, undici in America, una in Oceania).
L¿operazione ¿ nome in codice ¿Canalgrande¿ ¿ è partita dalla procura di Venezia e ha portato alla luce un giro di pedofilia via Internet dalle proporzioni immani.
Il blitz è partito nelle prime ore di giovedì e ha visto la collaborazione dell¿ Interpol, dell”Europol e delle forze di polizia delle nazioni interessate.
Solo in Italia, 400 funzionari hanno eseguito quattro arresti e oltre cento perquisizioni in quasi tutte le regioni.
“Sono interessati tutto il territorio nazionale e oltre 65 Paesi stranieri, di cui 35 europei, 15 africani, 16 asiatici, 11 americani e uno dell”emisfero australe”, ha detto a Reuters Massimo Marangon, ispettore capo della polizia postale di Mestre, le cui indagini hanno portato all”operazione “Canal Grande”.
In Spagna, intanto, nel corso di un¿analoga operazione, la polizia ha tratto in arresto 90 persone, tra le quali 21 minorenni, tutti accusati di aver diffuso su Internet immagini e video porno riguardanti ragazzi in età preadolescenziale impegnati ¿in ogni genere di atto sessuale, anche con adulti¿.
Le forze dell¿ordine spagnole hanno reso noto di aver perquisito 87 abitazioni sequestrando diversi computer portatili, hard drive e migliaia di cd e dvd che contenevano materiale pornografico e pedofilo.
I minori arrestati sono per lo più ragazzi, provenienti da ceti sociali diversi, questo dimostra, ancora una volta, come lo squallido fenomeno della pedo-pornografia sia trasversale e coinvolga tutti i settori della società.
In Italia, infatti, l¿indagine partita da oltre un anno ha coinvolto non solo vecchie conoscenze delle forze dell¿ordine, ma anche liberi professionisti, pubblici dipendenti, studenti e persone impegnate in attività a diretto contatto con ambienti giovanili.
La polizia postale, che terrà questo pomeriggio una conferenza stampa per divulgare i particolari dell¿operazione è tuttora impegnata nell¿analisi di centinaia di Pc, migliaia di floppy disk e cd rom e nastri audiovisivi sequestrati nel corso dell”operazione, coordinata dal procuratore aggiunto Michele della Costa e del sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci della procura di Venezia.
A seguito dell¿entrata in vigore della legge 269 del 1998, che ha previsto nuovi strumenti investigativi, la polizia postale è impegnata quotidianamente in delicati servizi di polizia giudiziaria come le intercettazioni telematiche, le attività sotto copertura, l¿acquisto simulato di materiale pedo-pornografico e le relative attività di intermediazione.
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