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Il Wi-Fi, la più vecchia delle tecnologie di rete senza fili continua a crescere e a rinnovarsi con nuove estensioni degli standard e nuovi utilizzi di quelli esistenti.
Si discuterà anche di questo al WLAN Business Forum del 24 novembre a Milano.
Già, perché sul Wi-Fi si è scritto di tutto e di più, tanto che ora potrebbe sembrare scontato e superfluo occuparsene ancora.
Quello delle connessioni a Internet a banda larga senza fili è infatti un settore in costante progressione che sforna di giorno in giorno nuove tecnologie più ¿sexy¿ e nuove, mentre il Wi-Fi, a tre anni dalla sua comparsa, potrebbe considerarsi una tecnologia datata.
Per rendere l¿idea di quanto sbagliato sia un simile approccio, potremmo dire che il Wi-Fi, e lo standard che lo sottende (IEEE 802.11) sono l¿Ethernet del wireless e, come Ethernet è cresciuta da una rete su cavo coassiale da 10 Mbit al secondo a un tecnologia da 1 Gbit al secondo su doppino telefonico, lo stesso sta avvenendo con Wi-Fi, con la differenza che Ethernet ha impiegato 15 anni per fare il suo percorso, e lo standard wireless ci sta mettendo un terzo del tempo.
Per essere ancora più precisi, la definizione Wi-Fi comprende ora tre profili che garantiscono l¿interoperabilità sulla base di tre standard 802.11, indicati in ordine di apparizione come ¿a¿, ¿b¿ e ¿g¿.
Il primo garantisce 54 Mbit/secondo su una trentina di metri di raggio, il secondo 11 Mbit su un centinaio di metri di raggio e il terzo unisce la velocità del primo con il raggio del secondo.
Gli sviluppi in corso partono da qui e vanno in due direzioni: sfruttare meglio le caratteristiche dell¿esistente e migliorare le caratteristiche di base.
La prima innovazione, che ormai è cosa fatta e sta iniziando ad apparire nei prodotti, va sotto il nome di QoS (Quality of Service), che altro non è che la chiave per portare su Wi-Fi applicazioni come la voce e il trasporto di flussi audio e video ad alta qualità.
Lo standard IEEE interessato è l¿802.11e, che sarà definitivamente approvato entro fine dicembre.
Lo standard, tuttavia, è già abbastanza stabile ed è stato adottato lo scorso settembre dalla Wi-Fi Alliance (il consorzio industriale che si occupa di certificare l¿interoperabilità dei prodotti basati sullo standard 802.11) nelle proprie specifiche WMM (Wi-Fi for MultiMedia).
L¿802.11e definisce una serie di modi per etichettare alcuni flussi di traffico in transito su una rete wireless come prioritari ed è utilizzato per garantire che alcuni flussi dipendenti dal tempo di arrivo all¿apparecchiatura di destinazione lo facciano nel più breve tempo possibile e soprattutto con prestazioni prevedibili e costanti.
Usando WMM, che è compatibile con tutti e tre le specifiche Wi-Fi, la realizzazione per esempio di apparecchiature di elettronica di consumo senza cavi per collegare amplificatori e diffusori diventa semplice e soprattutto viene garantita l¿interoperabilità tra diversi costruttori.
La disponibilità dello standard per QoS rende anche più semplice il VoIP (Voice over IP) su reti Wi-Fi.
Sempre per ciò che concerne le estensioni di standard esistenti, l¿IEEE ha iniziato a lavorare da circa un anno sulla proposta 802.11s per la realizzazione di reti a griglia o magliate (mesh) attraverso le tecnologie wireless 802.11.
Le reti magliate sono reti non gerarchiche senza distinzione tra server e client, in cui la rete viene creata dalle singole apparecchiature/nodi che comunicano tra di loro e si passano i dati sino a raggiungere il nodo di destinazione.
L¿approvazione dello standard è ancora piuttosto lontana nel tempo, ma la disponibilità in prospettiva di uno standard non fa che rafforzare l¿impressione di molti analisti che le reti mesh abbiano un grande futuro e, soprattutto, che le tecnologie Wi-Fi ricopriranno un ruolo fondamentale anche in questo segmento.
Uno standard completamente nuovo, sarà invece l¿802.11n che mira a definire reti wireless ad alta velocità: lo scorso settembre il comitato dell¿IEEE incaricato ha ricevuto una sessantina di proposte sul futuro standard ¿n¿.
I metodi per andare più forte sono diversi. Tra questi, il più ingegnoso prevede l¿uso di diversi canali paralleli con due o più antenne sia sulla trasmittente che sulla ricevente.
Il sistema viene definito come MIMO (Multiple In Multiple Out).
Oggi alcune società hanno già lanciato prodotti IEEE 802.11 a 108 Mbit/secondo grazie proprio a uno schema a due canali paralleli ma, dal momento che non esiste interoperabilità tra le diverse realizzazioni, la Wi-Fi Alliance si è trovata costretta a minacciare la revoca del ¿bollino¿ di certificazione alle aziende che promuovessero i loro prodotti veloci definendoli come ¿Pre-standard¿.
Alcune aziende, come per esempio Agere, mirano molto in alto e affermano che grazie ad un uso estremo delle tecniche MIMO e lavorando alla massima frequenza possibile per l¿802.11 (5,4 GHz) sarebbero in grado di raggiungere i 500 Mbit/secondo.
E¿ ancora presto per dire come andrà a finire, ma con buone probabilità, la versione dell¿802.n per velocità di 108 Mbit sarà disponibile non prima del 2006.
I due schieramenti principali fanno capo rispettivamente ad Atheros e ad Airgo e, senza contare le proposte alla Agere, prima di procedere sarà necessario un qualche tipo di compromesso sulla tecnologia.
Infine, per la sezione ¿a volte ritornano¿, si riparla dello standard 802.11 a, l¿antesignano della famiglia 802.11, che doveva essere il ¿vero¿ standard per le reti wireless, 54 Mbit/secondo nella bande dei 5 GHz, ma venne poi oscurato prima dal molto più economico ¿b¿ e ormai anche dall¿equivalente in prestazioni ¿g¿, operante alle stesse frequenze, nella banda 2,4 GHz del ¿b¿.
Ora però i prodotti 802.11a stanno ritornando alla grande grazie a due caratteristiche: il fatto di operare sopra i 5 GHz, dove esistono poche fonti di interferenza ambientali, e il fatto di consentire una ¿densità¿ di nodi più alta, perché sfrutta una porzione più ampia dello spettro (455 MHz contro soli 84 MHz per ¿b¿ e ¿g¿), con un sistema di modulazione delle onde radio diverso e infine con un raggio minore.
Il mercato 802.11a sta quindi vivendo, prima negli Stati Uniti ma anche in Paesi come il Regno Unito, una rinascita in due settori molto diversi: le aziende e il mercato domestico indirizzato al multimediale. Nelle aziende con reti 802.11a è possibile realizzare infrastrutture con molti nodi in poco spazio e soprattutto multiapplicazione (per esempio dati e voce con il VoIP su Wi-Fi).
Nel mercato domestico, l¿802.11a offre vantaggi considerevoli per il collegamento wireless di elettronica di consumo (a 5 GHz non ci sono forni a microonde che possono rovinare il flusso video dell¿ultimo DVD).
Insomma, sempre più il Wi-Fi si sta dimostrando uno standard molto flessibile ed estensibile, forse anche più di Ethernet sul cavo.
Di questo e di altro si parlerà per la prima volta in Italia, anche attraverso l¿intervento di Andrea Vocale, della Wi-Fi Alliance che terrà il keynote speech nella sessione plenaria del WLAN Business Forum di Wireless, il 24 novembre presso il Centro Congressi Crowne Plaze Milan-Linate di San Donato.
Per informazioni sulle agende e iscrizione gratuita è a disposizione il sito www.wirelessforum.it.
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