Italia
Attentato alla par condicio. Questo il parere del centrosinistra, all¿indomani della firma di una prima versione del Testo Unico sulla radioTv, che raccoglie e riordina tutte le leggi in materia di televisione che si sono succedute dal 1975 a oggi.
Il decreto legislativo sul testo unico della radiotelevisione, previsto dalla Legge Gasparri, è stato predisposto dal ministero delle Comunicazioni con la collaborazione dell”Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Il Codice Tv dovrà passare adesso il vaglio dell¿Authority, del Consiglio di Stato, della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti.
Il Testo dovrebbe essere definitivamente approvato per la prossima primavera.
A inquietare l¿opposizione è il fatto che il Testo non recepisca l¿amata-odiata Legge sulla par condicio, o per lo meno, il riferimento alle disposizioni è indiretto.
A riguardo il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, in audizione al Senato, ha spiegato che il Testo non contiene norme che riguardano la par condicio per il semplice fatto che si tratta ¿¿di una norma elettorale che investe solo di riflesso il sistema radiotelevisivo¿, non va quindi inserita nel Codice sulla Tv.
Il Testo riprende solo il principio della ¿parità di trattamento¿ per tutti i soggetti politici.
Altro elemento di attrito con il centrosinistra sono i tetti per la raccolta pubblicitaria. L¿accusa è che la Cdl voglia introdurre attraverso il Codice norme sui limiti antitrust.
¿Ci sono disinformatori professionali – ha replicato Gasparri – perché non possono esserci modifiche ai tetti pubblicitari attraverso un codice di questo tipo¿. Così come il ministro respinge al mittente ¿le ipotesti che nel Codice si parli di par condicio. In questo caso si tratta di questioni legate alla materia elettorale e quindi di diversa competenza¿.
Il Codice radiotelevisivo contiene invece le nuove norme sui minispot regolate dall”Autorità.
¿Abbiamo fatto riferimento ¿ ha confermato Gasparri – a tutte le direttive europee e ai regolamenti varati dall”Autorità¿.
C”e” poi soprattutto ¿l”obiettivo di chiarire poteri e competenze anche per eliminare le incertezze e fare chiarezza, soprattutto in una materia come quella dei poteri sanzionatori che è delicata¿.
Come ha spiegato il ministro Gasparri, il Testo Unico non introduce nessuna novità rispetto alle leggi vigenti, diversamente si tratterebbe di ¿un”attività esorbitante dalla delega data al governo con la Legge 112¿.
Per il ministro è il ¿secondo adempimento importante di questo ministero dopo il Codice delle telecomunicazioni. Il secondo caposaldo di questa attività compilativa, anche in linea con i programmi della Cdl di razionalizzazione¿.
Lo schema tiene conto anche delle direttiva europea Tv senza frontiere e della Legge 66 del 2001, in particolare per quanto riguarda il digitale terrestre.
Lo schema normativo contiene un”organica ricostruzione della disciplina vigente in materia di radiodiffusione ed è ispirato ai principi di coordinamento, semplificazione, armonizzazione ed efficacia che presiedono alla compilazione dei testi unici.
Si occuperà, tra l”altro, di dare piena attuazione alle norme di diritto internazionale vigenti nell”ordinamento italiano e agli obblighi derivanti dall”appartenenza dell”Italia all”Unione europea e alle comunità europee.
Il ministro ha sottolineato come a riguardo assumano importanza ¿i principi comunitari, introdotti a seguito dell”emanazione della direttiva europea Tv senza frontiere che, considerando le attività televisive un servizio ai sensi del Trattato, stabilisce disposizioni a tutela della libera circolazione e del principio di libertà di espressione¿.
¿Il decreto legislativo – ha proseguito il ministro – definirà i principi della materia, riordinerà esercitando una funzione di semplice coordinamento la disciplina delle attività di operatore di rete radiotelevisiva, di fornitore di contenuti televisivi su frequenze terrestri, via satellite e via cavo, e radiofonici su frequenze terrestri, in ambito nazionale e locale, di fornitore di servizi¿. Nel decreto anche le norme di tutela dell”utente, la disciplina organica della Rai Spa e il riordino delle fattispecie di violazione, le relative sanzioni, di competenza dell”Autorità del ministero.
Il Testo Unico abrogherà la possibilità per l¿Autorità delle comunicazioni di determinare gli standard dei decoder digitali, ma attribuisce altre e più ampie competenze all¿Authority presieduta, fino a marzo, da Enzo Cheli, senza che questa, come sostiene Marco Mele in un articolo apparso sul Sole24ore, abbia i mezzi, il personale e le professionalità proporzionati a tale compiti.
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