Broadband senza fili: i pro e i contro della convergenza

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Si parla con insistenza, ultimamente, della convergenza delle diverse tecnologie broadband senza fili – 3G, Wi-Fi, WiMax, etc ¿ in reti wireless ad accesso multiplo, ossia in grado di offrire un servizio a prescindere dalla modalit&#224 di ingresso.

Anche di questo aspetto si discuter&#224 il prossimo 24 novembre alla terza edizione del WLAN Business Forum, il primo evento italiano completamente dedicato al mondo WI-FI.

La mobilit&#224, secondo molti importanti player dell¿industria, non pu&#242 infatti essere legata all¿accesso, bens&#236 al contenuto o al servizio che l¿utente vuole ottenere, attraverso la modalit&#224 pi&#249 conveniente.

La visione ideale, per Cisco Systems ad esempio, &#232 quella di un futuro in cui gli utenti finali avranno a disposizione non solo il 3G o un¿altra singola opzione di accesso ai contenuti in modalit&#224 wireless.

Ma come ottenere tutto questo?

Secondo Massimo Migliuolo, worldwide vice president mobile operations di Cisco, la soluzione consiste nella creazione di una rete edge intelligente basata su protocollo IP, “in grado non solo di smistare i pacchetti e di stabilire quale pacchetto stia distribuendo uno specifico servizio/contenuto a quale utente, ma anche di associare l¿utente finale con il servizio, nonch&#233 di fornire un punto centrale per l¿autenticazione, la mediazione e il billing”.

Una simile rete non permetterebbe solo di contenere i costi complessivi, ma anche di aggregare metodi supplementari di accesso in un secondo momento.

Non tutti, comunque, sono d¿accordo sulla facilit&#224 di implementare una simile infrastruttura integrata, soprattutto se si parla di collegamento tra tecnologie Cdma2000 e W-Cdma.

Secondo Soren Petersen di Nokia, infatti, la disinvolta convinzione che la convergenza sar&#224 seamless (cio&#232, come dicono gli americani, ¿senza cuciture¿. O, pi&#249 precisamente, con cuciture cos&#236 ben fatte che l¿utente non se ne accorge).

¿Il roaming tra le due tecnologie, per&#242, non avviene ancora ¿senza cuciture¿ tanto che ancora non funziona bene neanche l¿interoperabilit&#224 degli sms. Se non si pu&#242 ottenere almeno questo, l¿idea della convergenze seamless &#232 ancora quanto mai inverosimile¿.

Petersen spiega poi che non esiste ancora una tecnologia talmente convincente da persuadere tutti i membri di una famiglia o un intero gruppo di amici a sottoscrivere un abbonamento alla stessa rete per potersi scambiare, ad esempio, video messaggi o altri contenuti.

¿Il push-to-talk &#232 un buon esempio. Esistono 4 o 5 tecnologie differenti, ma il ptt non decolla. Funziona in piccole nicchie di mercato, come l¿offerta per small home office di Nextel, ma &#232 difficile che un¿intera famiglia o comunit&#224 decida di abbonarsi in massa per usufruire del servizio¿, dice Petersen.

Un altro ostacolo in vista dell¿interoperabilit&#224 tra cdma2000 e W-Cdma riguarda il fatto che le tecnologie EV-DO mancano delle funzionalit&#224 full-duplex del W-Cdma per la fornitura di alcuni servizi.

Le applicazioni SWIS (¿see what I see¿), che consentono comunicazioni two-way voce e video, sono un tipico esempio: il servizio &#232 fruibile sulle reti W-Cdma ma non su quelle EV-DO.

La convergenza, insomma, &#232 uno dei temi pi&#249 caldi dell¿industria del wireless, nonostante le diverse difficolt&#224 tecniche ed economiche a cui ancora deve essere trovata una soluzione pratica.

Solo cos&#236, infatti, gli utenti finali potranno godere a pieno dei vantaggi della mobilit&#224, a prescindere dal dispositivo che hanno a disposizione o dallo standard prescelto.

&#169 2004 Key4biz.it

Alessandra Talarico

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