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Nasce oggi la Rai Radiotelevisione Italiana Spa. Nella sede dell”ex Iri, davanti al notaio, i vertici di Rai Spa e Rai Holding, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, hanno ufficializzato il primo atto che avvia il processo di privatizzazione Rai, avviato dalla Legge 112 del 2004 che riforma il sistema radiotelevisivo italiano.
Secondo le nuove disposizioni regolamentari, entro quattro mesi dal completamento della fusione, quindi entro il 18 marzo 2005, deve essere avviata l”alienazione della partecipazione dello Stato nella Rai attraverso un”offerta di pubblica vendita.
Il via all”iter è stato dato con la firma dell”atto di fusione per incorporazione di da parte di Piero Gnudi, presidente di Rai Holding, dal presidente facente funzioni della Rai, Francesco Alberoni, e del Direttore generale dell¿azienda, Flavio Cattaneo.
La nuova società ha un patrimonio netto di 647.049.038,00 euro, un capitale sociale di 242.518.100,00 euro pari ad un numero di azioni equivalenti, ovvero 242.518.100,00.
La società fa capo al ministero dell”Economia per il 99.5583% e alla Siae per 0.4417%.
I vertici della Rai hanno varato la fusione il 5 luglio scorso. L¿8 settembre, gli azionisti di Rai Spa e Rai Holding hanno approvato la fusione delle società per la nascita di Rai Radio Televisione Italiana Spa.
Le assemblee degli azionisti si sono riunite separatamente e hanno approvato lo statuto della nuova Rai che definisce tra l”altro ruoli e funzioni dei vertici della Tv pubblica, tra i quali quelli del Direttore generale e dell”Amministratore delegato.
Il 6 ottobre, lo statuto della nuova Rai è stato adottato, senza modifiche, da parte della Commissione parlamentare di Vigilanza.
Il nuovo statuto della Rai è stato approvato con 19 voti favorevoli, i contrari sono stati 17. L”Udc ha votato a favore con il resto della Cdl, proprio per non ritardare i tempi della privatizzazione.
La Commissione ha anche respinto un sub emendamento di Paolo Gentiloni, della Margherita, che recepiva il contenuto della mozione politica per le dimissioni del Cda della Rai approvata nel luglio scorso.
Lo statuto ha successivamente ricevuto l¿approvazione da parte del Ministro Gasparri, ed è stato depositato presso la Cancelleria del Tribunale civile e iscritto nel registro delle imprese delle delibere delle rispettive assemblee, dando trenta giorni ai creditori per eventuali opposizioni.
Il termine è scaduto proprio ieri, ed oggi la fusione è stata formalizzata in modo definitivo.
Il piano di privatizzazione Rai è previsto dall”art. 21 della legge Gasparri, che stabilisce anche che nessun azionista potrà possedere più dell”1% del capitale e i patti di sindacato non possono raccogliere più del 2% delle azioni.
Il Consiglio di amministrazione della società incorporata assumerà le funzioni di Cda della società risultante dalla fusione. La Legge Gasparri prevede anche dei nuovi criteri di nomina dei membri del Consiglio.
Secondo gli articoli 20 e 21 della legge Gasparri, la Rai avrà un Cda di 9 membri che resteranno in carica tre anni e rieleggibili una sola volta.
Fino alla prima fase della privatizzazione (alienazione del 10% del capitale), sarà la Commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (con voto limitato ad uno, cioè 4 alla maggioranza e 3 all”opposizione), mentre gli altri due, tra cui il presidente, saranno invece scelti dal Ministero dell”Economia. La nomina del presidente diventa efficace con il sì, a due terzi, della Vigilanza.
Le nuove disposizioni normative prevedono tra l¿altro la nomina del nuovo Cda a circa 9 mesi dall”entrata in vigore della normativa. Per cui, gli attuali vertici dovrebbero rimanere in carica fino a febbraio 2005.
Si attende adesso la nomina degli advisor che dovranno seguire il processo che porterà alla collocazione in Borsa di parte del capitale della nuova Rai. Le nomine, che da giorni vengono date come imminenti, tardano ad arrivare.
Il ministero dell”Economia dovrebbe ricevere le lettere di risposta delle banche d”affari che cureranno la collocazione sul mercato del 20-22% delle azioni dell”azienda di Viale Mazzini.
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