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La Universal Music sarebbe convinta dell¿efficacia del sistema di riconoscimento audio e di gestione dei diritti digitali proposti da Shawn Fanning. Questa tecnologia permette di diffondere dei brani a pagamento sulle reti peer-to-peer.
Shawn Fanning, fondatore del sistema pioniere di file-sharing Napster, sembra proprio che sia sulla via della redenzione.
Snocap, la società che ha fondato alla fine del 2002, avrebbe siglato un accordo di fusione con uno dei suoi più feroci nemici dell¿epoca, la Universal Music Group (UMG).
La notizia è stata riportata da Billboard, l¿autorevole rivista americana di musica, che ha citato una fonte vicina al dossier.
Snocap propone alle case discografiche e ai produttori dei software peer-to-peer, una tecnologia di identificazione dei brani di musica, associata a un sistema di gestione digitale dei diritti (DRM – Digital Rights Management).
La tecnologia permette di riconoscere e di filtrare i contenuti coperti da copyright che circolano sulle reti P2p.
E¿ dall¿inizio dell¿anno che la società di Fannig si sta muovendo con gran discrezione per presentare la propria soluzione alle case discografiche, che potrà essere integrata da un sistema di scambio di Mp3.
Ogni volta che un utente vuole scaricare un brano, il software trova l¿impronta e la compara a quella contenuta in un database di riferimento.
Una volta avvenuta l¿identificazione, un sistema di DRM chiede all¿utente il pagamento per ottenere la traccia desiderata.
La fonte di Billboard indica che la partnership con UMG, numero uno sul mercato mondiale della musica, riguarda tutto il catalogo, 150.000 brani, che potrebbe essere disponibile già a partire dal 1° gennaio 2005.
Se l¿informazione dovrebbe rivelarsi fondata, sarebbe il primo contratto sicuro della Snocap con una delle major del disco.
Al momento la Universal Music non ha voluto rilasciare alcun commento.
Alcune settimane fa, i nomi di Snocap e di Shawn Fanning erano apparsi nel progetto Mashboxx: un¿alleanza, al momento informale, tra SonyBMG, il produttore di software peer-to-peer Grokster, il suo ex presidente Wayne Rosso, e la Snocap appunto.
L¿obiettivo è di creare un sistema P2p che combinerebbe il downloading di brani promozionali gratuiti con dei servizi a pagamento.
A riguardo, Rolf Schmidt-Holtz, che ha seguito l¿operazione di fusione tra la divisione musica di Bertelsmann e Sony, ha dichiarato che lo scambio di file su Internet è troppo popolare per essere ignorato e che bisogna lavorare per renderlo legale.
¿Non sto seguendo personalmente la vicenda, ma so che alcuni dirigenti hanno avviato delle trattative con Grokster”, ha dichiarato il presidente di SonyBMG.
Grokster è un sistema di file-sharing, considerato dalle major uno dei colpevoli della crisi del mercato discografico.
Le industrie si sono lanciate troppo tardi sul mercato della musica online. ¿Per troppo tempo, gli operatori non hanno definito il proprio ruolo¿, ha commentato Rolf Schmidt-Holtz, basiti di fronte alla rivoluzione digitale che li stava coinvolgendo.
Ma ormai una cosa è chiara, le case discografiche non possono limitarsi a fare la guerra ai pirati della musica, devono fare di più.
Il mercato del downloading legale di musica sta conoscendo un momento di grande effervescenza e sono tanti gli operatori che hanno cominciato a investire in questo senso, prima fra tutti Apple che con il suo iTunes Music Store è diventata leader del settore.
Significa che il mercato si sta muovendo e che risulta evidente a tutti i player che il futuro della musica è digitale.
Se l¿operazione tra la Universal Music e Snocap fosse confermata, sarebbe la prima alleanza tra una major e una società legata al P2p.
Secondo alcuni, la Universal starebbe dando una svolta alla propria strategia, che rimane quella di fermare le reti illegali di file-sharing.
Sembra che adesso le major vogliano usare gli utenti del P2p come trampolino di lancio per la vendita legale di musica.
Per la Snocap, sarebbe l¿occasione per divenire rapidamente un operatore del mercato legale della musica online.
Snocap diventerebbe anche il concorrente diretto di società come MusicNet, che fornisce la propria tecnologia a diverse piattaforme legali come quelle di Time Warner o di Virgin.
In più, la Universal non autorizzerebbe nessuna piattaforma P2p, che non usa la tecnologia Snocap, a usare il proprio catalogo.
Questo avvicinamento tra le major e gli operatori del P2p, è segno che sta cambiando qualcosa nel settore e che i sostenitori del file-sharing si stanno ponendo sulla strada dei contenuti legali.
Le quattro major del mercato discografico, dalla loro, hanno dimostrato la volontà di offrire contenuti legali sulle reti di file-sharing.
L¿anno 2005 dovrebbe dunque essere segnato dalla moltiplicazione delle offerte ibride, che permettono di legalizzare lo scambio di file.
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