Europa
Si è rivelata un boomerang, per la società Securepoint, l¿assunzione di Sven Jaschan, il diciottenne tedesco autore dei virus Sasser e Netsky che con le loro varianti sono stati tra i virus più dannosi diffusi sul web nel corso del primo semestre 2004.
La società, che si occupa di software di sicurezza per le reti informatiche, ha infatti perso uno dei suoi maggiori partner, la H+BEDV Datentechnik, che ha deciso di mettere fine a ogni tipo di collaborazione fino a quando Jaschan farà parte dell¿organico.
Le due società collaborano sia sul piano commerciale che su quello tecnologico, ma i rapporti si sono decisamente incrinati in seguito alla decisone di Securepoint di assumere lo studente tedesco, colpevole del 70% degli attacchi virali circolati in rete nei primi sei mesi del 2004.
Il ruolo di Jashan, nonostante sul suo capo pesi l¿accusa di sabotaggio informatico, è quello di programmatore, con particolare attenzione ai firewall.
Un po¿ troppo, secondo il presidente e fondatore di H+BEDV, Tjark Auerbach, che ha dichiarato infatti: ¿non voglio che anche una sola tappa dello sviluppo dei nostri prodotti sia legata anche solo lontanamente a un virus writer¿.
¿Le decisioni prese da SecurePoint sono di esclusiva competenza dell”azienda – continua Auerbach – ma dopo aver valutato tutti gli aspetti del caso, non posso supportare la decisione di SecurePoint¿.
Nonostante l¿apparentemente pentimento del ragazzo, infatti, ¿la tolleranza mostratagli è quantomeno discutibile poiché getta un”ombra sulla credibilità dell”intero settore della sicurezza IT, il cui primo obiettivo è la riduzione dei rischi legati alla sicurezza¿.
Da gennaio a giugno 2004, in base alle segnalazioni raccolte dalla società Sophos, il virus Sasser ha rappresentato il 26,1% degli alert trasmessi automaticamente dai sistemi di sicurezza degli utenti, mentre le tre più importanti varianti versioni di Netsky (P, B e D) hanno totalizzato il 39,2%.
¿E¿ sconvolgente che tutto questo sia stato scatenato da una sola persona, un diciottenne che è riuscito ad avere un tale impatto sulla sicurezza delle reti informatiche mondiali¿, dice Graham Cluley di Sophos, aggiungendo che la situazione avrebbe potuto essere ancora peggiore se un amico di Jaschan non avesse contattato la Microsoft per segnalare le malefatte del ragazzo.
La società di Bill Gates, esasperata dalla continua diffusione di virus e dalle feroci critiche rivolte all¿affidabilità dei propri software, aveva infatti messo una taglia di 250 mila dollari sulla testa dell¿autore degli attacchi, che sfruttavano proprio alcune falle nella sicurezza delle varie versioni di Windows.
La tattica, evidentemente, ha funzionato anche se la somma verrà versata solo se Jaschan verrà condannato.
Tratto in arresto a maggio, Sven Jaschan è ancora in attesa di processo.
La società di Redmond ha già devoluto un milione di dollari in taglie per acciuffare gli autori dei virus che minacciano i suoi software e ha istituito un ¿fondo cassa¿ di 4 milioni per invogliare i delatori a denunciare i colpevoli della diffusione di codici nocivi.
Securepoint, da canto suo, ha cercato di minimizzare l¿accaduto: Lutz Hausmann, direttore tecnico della società, si è affrettato a chiarire che i rapporti con la H+BEDV sono molto più limitati di quanto si voglia far credere.
¿Ho chiesto ragguagli circa i nostri conti con questa società ¿ spiega Haumann ¿ e non si tratta in verità di cifre di rilievo: più o meno 2 mila euro all¿anno¿.
© 2004 Key4biz.it