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La CNN araba, Al-Jazeera presenta le proprie scuse ai telespettatori per non poter coprire direttamente l¿offensiva americana contro Fallujah in Iraq.
E¿ da tre mesi che il canale satellitare del Qatar non può trasmettere in quelle zone, su ordine del governo transitorio.
Queste giustificazioni, ripetute a intervalli regolari dal lancio lunedì dell¿offensiva militare a Fallujah, tradiscono l¿apprensione dell¿emittente sulle conseguenze che potrà avere la sua assenza in Iraq dove, secondo il proprio portavoce Jihad Balout, il governo ha ordinato a inizio novembre ¿ai propri funzionari di non commentare niente ad Al-Jazeera¿.
Infatti, nonostante la chiusura degli uffici della Tv a Baghdad il 7 agosto scorso, diversi responsabili iracheni, tra cui anche alcuni ministri, continuavano a essere interpellati sulle questioni dai giornalisti di Al-Jazeera.
¿La copertura sulla situazione in Iraq continua allo stesso ritmo di sempre, anche se siamo stati privati di una presenza sul territorio¿, ha dichiarato Balout, sottolineando che l¿emittente, che a inizio novembre ha festeggiato gli 8 anni di vita, ¿ha già affrontato situazioni di questo tipo e ha dimostrato la propria capacità ad aggirare gli ostacoli¿.
La più importante Tv del mondo arabo, ha cominciato a imporsi sul mercato mediatico a partire dalla guerra in Afghanistan, specie perché spesso ha mandato in onda gli inquietanti messaggi del leader del Al Quaeda Osama Bin Laden.
La maggior parte delle trasmissioni sono telegiornali, dibattiti e talk show realizzati solamente in lingua araba. Al-Jazeera rappresenta una fonte di informazioni inesauribile e costante sulle intricate vicende dei Paesi arabi.
La Tv araba ha suscitato da sempre l¿invidia da parte delle principali emittente del mondo occidentale, per le notizie esclusive che è riuscita ad accaparrarsi nelle guerre che hanno riguardato i Paesi arabi.
Altre emittenti locali hanno tentato di lanciarsi su questo mercato, ma fino a oggi nessuna è ancora riuscita a oscurare il successo di Al-Jazeera.
Ci proverà adesso, la radiotelevisione pubblica britannica, BBC, che secondo alcune indiscrezioni apparse il 24 giugno scorso sul Financial Times, sarebbe pronta a lanciare un canale televisivo in lingua araba destinato al Medio-Oriente, che concorrerà con l¿emittente satellitare del Qatar.
Secondo quanto riferisce il noto quotidiano finanziario, il progetto sarebbe stato predisposto dal Foreign Office che potrebbe contribuire al finanziamento dell¿operazione.
La Gran Bretagna vorrebbe che la BBC offrisse un¿alternativa ad Al-Jazeera e agli altri canali satellitari molto popolari nel mondo arabo, le cui scelte editoriali spesso irritano Londra e Washington. Infatti si sono aperte diverse polemiche quando la Tv ha deciso di mandare in onda scene di guerra molto crude che avevano addirittura spinto il Primo Ministro Tony Blair a ritenere che l¿emittente avesse spesso violato la Convenzione di Ginevra.
La nuova emittente sarà creata sul modello della BBC World e trasmetterebbe da Londra, appoggiandosi su una rete di giornalisti reclutati in Medio-Oriente, per un budget annuo di funzionamento stimato in circa 28 milioni di sterline (42 milioni di euro ¿ 51 milioni di dollari).
Al-Jazeera è tra i canali più visti, ha dichiarato il redattore capo Ahmed al-Cheikh, facendo riferimento a un recente sondaggio pubblicato sul Washington Post, secondo il quale ¿Al-Jazeera si piazza in testa ai 120 canali mondiali trasmessi in Medio Oriente¿.
Secondo il presidente del Cda della rete, lo sceicco Hamad ben Thamer al-Thani, il successo della Tv è strettamente legato al fatto di non aver mai voluto modificare la propria linea editoriale, nonostante le pressioni subite.
Il Direttore generale, Wadah Khanfar, ha riferito che presto la Tv dovrà essere privatizzata.
Ma questo non modificherà in alcun modo la linea che ¿abbiamo seguito fino a oggi¿, ha assicurato il Dg.
Non molto tempo fa, infatti, era circolata la voce che la società stesse vagliando il progetto di quotazione sulla Borsa di Doha.
Ne aveva dato notizia il quotidiano tedesco Handelsblatt, che cita il capo dell¿informazione dell¿emittente, Ahmed El Sheikh.
¿Prevediamo al massimo entro tre anni di quotare sulla Borsa di Doha le azioni della Tv¿, aveva dichiarato El Sheikh, precisando che la società americana Ernst and Young stava valutando la fattibilità di questo progetto.
Prima dell¿ingresso sul mercato, il Gruppo televisivo, creato nel 1996, ha intenzione di diversificare la propria offerta.
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