Europa
La televisione digitale terrestre (TDT) è ormai una realtà per la metà dei tedeschi. Anche se in Germania, i difensori della TDT stanno ancora cercando un modello da seguire e soprattutto delle valide ragioni per credere nel digitale terrestre.
La Tv digitale terrestre è stata ufficialmente lanciata il 1° novembre 2002. A fine 2003, circa 6 milioni di persone ricevevano i 26 canali della TDT a Berlino e Brandenburg. Un primo successo.
Bisogna dire che il governo, decidendo la totale gratuità del servizio e fornendo le famiglie più povere dei decoder digitali, si è dato i mezzi per realizzare il digitale terrestre.
Come annuncia il noto quotidiano francese Le Figaro, lunedì 8 novembre le città di Hamburg, Düsseldorf e Lübeck sono passati alla modalità di diffusione in digitale, arrivando alla tappa prevista dalla calendarizzazione per il 2004.
Gli operatori della Tv via cavo, che continuano a osteggiare il passaggio alla Tv digitale terrestre, si dovranno prima o poi preparare anche loro ad adottare la nuova tecnologia di diffusione.
Nel maggio 2005, toccherà alle città di Monaco e Norimberga, passare al digitale. Lo switch-off per l¿intera Germania, che segnerà il definitivo abbandono dell¿analogico, è previsto per il 2010.
Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente dell¿Autorità tedesca delle Comunicazioni, Matthias Kurth.
¿Abbiamo realizzato il più grande progresso a livello europeo¿, ha detto il presidente dell¿Authority in una dichiarazione riportata da Le Figaro.
Ma non tutti sembrano condividere questo entusiasmo. L¿ex presidente di RTL Helmut Thoma, ritiene che la TDT arrivi ¿troppo tardi¿ in Germania e riguarderà solo una nicchia degli utenti.
Oggi, il cavo copre il 56% della colazione, il 37% delle famiglie è abbonato al satellite e solo il 7% si accontenta della televisione via etere.
Le Figaro riporta che il governo tedesco ha organizzato e finanziato lo sviluppo del cavo e del satellite dal 1982. Questo ha permesso alla Germania di diventare il Paese europeo che offre il maggior numero di canali gratuiti.
L¿offerta della Tv via cavo soddisfa i tedeschi, cosa che fa dubitare sul successo della TDT, adottata fino a oggi da meno del 2% della popolazione.
Nonostante ciò, l¿arrivo della TDT inquieta gli operatori del cavo, impegnati con massicce campagne pubblicitarie a cercare nuovi clienti e rassicurare i vecchi sui vantaggi della Tv via cavo.
Entro il 2010, il cavo dovrà aver terminato la propria digitalizzazione. Solo il 13% delle case cablate hanno oggi un abbonamento al digitale.
Questo ritardo ¿ secondo Le Figaro ¿ è legato alla struttura complessa del mercato: i quattro operatori via cavo Kabel Deutschland, ish GmbH, iesy Hessen GmbH e Kabel Baden-Wurtemberg, godono di una situazione di monopolio, ma dipendono dagli operatori locali per quel che riguarda l¿accesso individuale nelle case degli utenti.
La digitalizzazione del cavo comporta dei costi elevati che nessun operatore può compensare con un pacchetto di programmi charmante.
Tra l¿altro è escluso il finanziamento della TDT attraverso il canone. Per gli operatori del cavo, questa cosa tornerà utile ai canali privati che godranno di finanziamenti pubblici.
¿Le sovvenzioni creano una distorsione della concorrenza. Nuocciono al pluralismo e alla concorrenza, frenando lo sviluppo del cavo¿, si lamenta Rüttger Kelenburg, presidente del Deutscher Kabelverband, il sindacato degli operatori del cavo.
E¿ proprio nel merito di questa questione, c¿è da ricordare che lo scorso luglio, la Commissione Ue ha iniziato a indagare sugli aiuti pubblici concessi in alcuni Paesi membri, per avviare il passaggio alla TDT.
Finanziamenti che potrebbe distorcere la libera concorrenza, a danno degli altri operatori che non hanno giovato di simili aiuti.
Di fronte a una serie di denunce depositate presso le Autorità competenti della Ue, Bruxelles ha deciso di intervenire, in prima istanza proprio contro la Germania.
La Commissione ha fatto sapere che per incoraggiare e sostenere il progetto della TDT l¿Autorità per i media competente per la regione Berlino-Brandeburgo ha risarcito gli operatori privati dei costi sopportati per lo switch-over.
E¿ stato anche deciso di accordare una sovvenzione per finanziare il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale.
Il nuovo network per la televisione digitale è gestito da T-Systems, divisione di Deutsche Telekom AG (DTAG).
In seguito a una denuncia, la Commissione ha esaminato queste sovvenzioni versate a titolo di indennizzo.
Al momento, la Ue ritiene che possano costituire aiuti di Stato a favore sia dei broadcaster privati che di T-Systems, visto che entrambi operano per realizzare la TDT.
La Commissione ha deciso così di aprire un¿inchiesta formale, motivata essenzialmente dal fatto che teme che questi aiuti finanziari avvantaggino direttamente T-Systems, creando delle distorsioni sul mercato.
Questi aiuti pubblici consentono, infatti, a T-Systems di lanciare il nuovo servizio senza dover calcolare ai broadcaster un prezzo che copre integralmente i costi di investimento.
Visto che la TDT è una tecnologia che concorre con la televisione digitale via cavo e via satellite, l¿intervento potrebbe falsare le condizioni di mercato a svantaggio degli operatori del cavo e del satellite.
Deutsche Telekom AG (DTAG) ha ottenuto le frequenze per la TDT in seguito a un¿asta. In veste di proprietario delle frequenze, il Gruppo era tenuto a costruire e verificare la rete della TDT, un lavoro affidato alla propria divisione T-Systems.
Al momento, i broadcaster pagano una tassa a DTAG e a T-Systems per la trasmissione del loro segnale televisivo agli utenti finali.
L¿inchiesta aperta il 14 luglio è la prima che riguarda il finanziamento di infrastrutture della TDT, ed è di grande importanza visto che si potrebbe trattare di un modello che presto potrebbe essere esteso ad altri Lander tedeschi.
A Bruxelles sono giunte diverse denunce da parte dei fornitori di servizi via satellite che riguardano il finanziamento del network per la TDT.
Altri Paesi europei stanno lavorando al passaggio dalla televisione analogica a quella digitale. E¿ importante che questo passaggio avvenga nel rispetto delle linee definite dalla Commissione.
Gli interventi dei poteri pubblici degli Stati membri devono essere non discriminatorie, ma trasparenti, giustificati e proporzionati, oltre che neutrali sul piano tecnologico.
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